October 2000
Standard, anche di lusso
Standard, but also luxury

La metamorfosi possibile
The possible metamorphosis

Un flacone molto distinto
A very distinguished flacon

Un mercato molto pulito
A spotlessly clean world

M&D News
Imballaggi di legno
Wood packaging

F&F News
Sei cappelli per pensare
Six thinking caps

Riprogettare il pallet nel 2000
Redesigning the pallet in 2000

I&M News

L’effetto normazione
The standardisation effect

Sai che c’è di nuovo
Know what’s new?

Informatore legislativo
Laws and Decrees


Lettere al direttore
Letters to the editor

E&L News
Pallet, ma quanto mi costi...
Pallets, you are so expensive...


Semplificare la complessità
Simplifying complexity

Materie prime per la produzione degli imballaggi poliaccoppiati flessibili
Raw materials for the production of flexible polylaminate packaging

M&M News
Fatto un accordo, bisogna rispettarlo
Alcune aziende della distribuzione organizzata richiedono che l’interscambio di pallet avvenga solo “contro” EPAL. Se da un parte questo è un segnale positivo, che evidenzia la piena maturità del sistema EPAL, dall’altra viola le Raccomandazioni di ECR Italia. Che, ricordiamo, sono state formulate e sancite in pieno accordo, e che per essere efficaci devono essere rispettate da tutti gli attori della filiera. Eccole:
• dal 1° marzo 1999 è vietato costruire bancali con marchio Centromarca;
• dal 1° marzo 1999 le imprese di produzione e distribuzione acquistano pallet nuovi solo del tipo EUR-EPAL;
• dalla stessa data si scambiano alla pari pallet EUR-EPAL con pallet EUR-EPAL e altri pallet (EUR non EPAL - Centromarca) con altri pallet (EUR non EPAL - Centromarca);
• il periodo di transizione terminerà il 1° gennaio 2003. Da questa data si scambieranno solo pallet EUR-EPAL, e gli altri saranno considerati a perdere.
A questi principi devono essere aggiunti i “Criteri di scambio EPAL”, dove si evidenziano i difetti (rotture) per cui un pallet EUR-EPAL non è più interscambiabile nell’ “EPAL con EPAL” o “Altro con Altro”.

The agreement exists, so stick to it
Some modern distribution firms are demanding that pallets are only exchanged for EPAL pallets. Now, while this sends out a positive signal proving the full maturity of the EPAL system, it also violates the ECR Italia Recommendations. These, let’s remember, have been formulated and unanimously endorsed, and, to be effective, must be observed by all operators in this field. Here they are:
• as from 1st March 1999 production of Centromarca pallets is prohibited;
• as from 1st march 1999 producers and distributors may only purchase, as new, EUR-EPAL pallets;
• from the same date, EUR-EPAL pallets can be exchanged on an equal basis with EUR-EPAL pallets and other pallets (EUR non EPAL - Centromarca) with other pallets (EUR non EPAL - Centromarca);
• the transition period will end on 1st January 2003. From this date onwards, only EUR-EPAL pallets may be exchanged and all other types will be non-returnable.
To these principles, we must also add the “EPAL exchange Criteria”, indicating which defects (breakage) make a EUR-EPAL pallet no longer interexchangeable for “EPAL with EPAL” or “Other with Other”.


Dimenticato, rovinato, rubato, il pallet è fonte di innumerevoli conflitti tra imprenditori e conducenti, trasportatori e caricatori. E così, da umile (ed economico) supporto di carico, è diventato onerosa voce di bilancio. Problemi tipici e consigli per gli acquisti da AssoLegno.

Sebastiano Cerullo

Nonostante sia un oggetto indispensabile, e quindi ambito, il pallet si fa dimenticare nei camion, sui marciapiedi o nei depositi, per essere ricordato dai propri utenti solo “dopo”, in fase di bilancio. Infatti né i trasportatori né gli utilizzatori spesso sanno valutare il costo reale della (non) gestione di questi supporti di carico che a rigor di logica dovrebbero comportare solo minime spese di manutenzione, mentre nella realtà possono alimentare conti da molte decine di milioni.
Com’è possibile una tale differenza? I fattori che complicano il gioco sono parecchi e di diversa natura.

Un sistema di scambio complesso
Se, infatti, il pallet di per sé è un prodotto semplice, complesso è invece il sistema di scambio delle palette vuote e piene, in fase di consegna delle merci. Oltre al rischio standard - come si vedrà più oltre - di vedersi restituire pedane di cattiva qualità o in pessimo stato, a fronte di una consegna su pallet ineccepibili, occorre prevedere ulteriori complicazioni in caso di trasporti su richiesta, per via della molteplicità di attori coinvolti. Un’altra occasione tipica di complicazioni nasce quando si consegnano pochi pallet e in magazzino non ce ne sono di disponibili, da restituire. Bisognerà allora ripassare apposta qualche giorno dopo, piuttosto che pianificare un giro di raccolta quando sarà possibile, nella stessa zona, formare un camion completo. Attenzione, però, a non perdere le bolle, a verificare che il pallet sarà effettivamente presente all’appuntamento, ecc. (si veda al riguardo il Regolamento di interscambio nella gestione dei pallet EPAL di ECR Italia). Più in generale, il trasportatore dovrà ricordare che il pallet oltre a un costo ha anche un peso (il trasporto di 33 pedane da circa 20 kg impegna per 660 kg), da contemplare nella pianificazione del carico.
Ma non è tutto. Il sistema di scambio alla pari contempla anche che i supporti (nuovi o usati) siano in buono stato, il che spesso non accade. Purtroppo la non gestione della qualità dei pallet restituiti dopo lo scambio, e una mancanza di rigore da parte delle parti, ha creato una situazione insostenibile che in parte si ripercuote ancor’oggi nello scambio “Altro con Altro” previsto nel sistema di transizione da ECR Italia. In particolare, a qualsiasi livello della catena, non è raro vedersi restituire pile di pallet in cui siano dissimulate unità con difetti occulti.

Il mercato parallelo
Tuttavia, gran parte dei problemi che gravano sulla gestione dei pallet è legata alla scomparsa di questi oggetti, usciti dal circuito ufficiale per passare a reti parallele alimentate grazie agli espedienti più fantasiosi. Presso ogni piattaforma, procacciatori di affari invitano i trasportatori a rivendere i loro pallet, esplicitamente o tramite tagliandi sul parabrezza, pubblicità sulle tavole, e simili. In certi casi, poi, gli addetti al ricevimento merci in banchina si sono accordati coi conducenti per denunciare pallet rotti o non restituiti, ma in realtà sottratti e rivenduti. Anche il furto di pallet dell’utilizzatore è molto frequente; inoltre, “si dice” (ed è più che verosimile) che imprese di riparazione “recuperino” parte dei costi portando via, senza permesso, camion e camion di pallet. L’insieme di tutti questi espedienti alimenta il traffico parallelo ed è anche molto difficile da quantificare, vista la diffusissima abitudine ad acquistare pallet di seconda mano senza fattura.

Consigli per gli acquisti
Una corretta gestione del parco pallet, dunque, presuppone in primo luogo l’onestà e la buona volontà di tutti coloro che entrano in relazione al riguardo. Richiede però anche conoscenze e l’esperienza maturata praticando la materia. Ecco qualche consiglio pratico. Innanzitutto, è utile disporre di tutti i documenti di base (tutti disponibili gratuitamente presso Qualipal Italia), ossia: Raccomandazioni ECR Italia, Regolamento di interscambio nella gestione dei pallet di ECR Italia, brochure EPAL-Qualipal Italia, poster dei “Criteri di scambio EPAL” da apporre in tutti i magazzini di scambio, elenco dei produttori e riparatori omologati EPAL. È poi necessario far applicare a tutti gli attori della filiera logistica del largo consumo le Raccomandazioni ECR Italia, il Regolamento di interscambio nella gestione dei pallet di ECR Italia e i Criteri di scambio EPAL. Fondamentale, anche il rispetto della regola che vuole fuori gioco i pallet EPAL rotti, fino a quando saranno riparati da aziende provviste di licenza EPAL (è possibile ottenerla anche per la propria officina di riparazione interna). Fino al 1° gennaio 2003 (una scadenza che sta per essere anticipata), i pallet EUR non conformi - smarcati con vernice nera - possono essere interscambiati in “Altro con Altro”; dopo tale data verranno considerati a perdere e non interscambiabili.
Un’altra raccomandazione importante è di ricorrere ad aziende riparatrici omologate EPAL - selezionate per la loro conoscenza e rispetto dei requisiti del sistema europeo - nonché di permettere all’istituto preposto (l’SGS) di verificare il loro operato anche presso i propri magazzini e/o piattaforme.
Attenzione inoltre ad applicare (far applicare) il “Regolamento di interscambio nella gestione pallet” di ECR Italia. Qualora, durante il periodo di transizione al pieno sistema EPAL, la distribuzione non fosse in possesso delle tipologie di pallet necessarie ad effettuare un interscambio alla pari, consegnerà ai produttori dei “buoni” che documentano sia il numero degli EPAL che dei non-EPAL da rendere. Le situazioni debitorie verranno sanate seguendo una tempistica predefinita: in settembre verranno chiuse le pendenze del precedente periodo gennaio-giugno; in febbraio quelle del precedente periodo luglio-dicembre. Le pendenze dei pallet EPAL verranno saldate al prezzo di mercato del nuovo (pari al costo d’acquisto più concorrenziale tra quelli ottenuti dai due potenziali acquirenti produttore e distributore) e le pendenze dei pallet “Non EPAL”, seguendo lo stesso principio, al prezzo dell’usato. Al termine del periodo di transizione le situazioni debitorie dovranno tendere a zero. Solo in casi eccezionali, di non disponibilità di pallet dovuta a stagionalità, il distributore potrà ricorrere alla compilazione di buoni con le stesse regole sopra citate. Inoltre, periodicamente è possibile contattare l’SGS per una verifica del proprio parco pallet e/o per una consulenza generale sulla gestione del sistema EPAL. Si può richiedere anche di far controllare i lotti EUR-EPAL acquistati dalla SGS, in modo da effettuare il monitoraggio continuo dei propri fornitori (questi servizi sono gratuiti per gli utilizzatori).
Pallets, you are so expensive...
Forgotten, ruined, stolen; the pallet is the source of a multitude of conflicts between producer and haulier, transporters and loaders. And so, the pallet as humble (and cheap) load support has become a costly item on the balance sheet. Typical problems and advice for buying from AssoLegno.

Nonostante sia un oggetto indispensabile, e quindi ambito, il pallet si fa dimenticare nei camion, sui marciapiedi o nei depositi, per essere ricordato dai propri utenti solo “dopo”, in fase di bilancio. Infatti né i trasportatori né gli utilizzatori spesso sanno valutare il costo reale della (non) gestione di questi supporti di carico che a rigor di logica dovrebbero comportare solo minime spese di manutenzione, mentre nella realtà possono alimentare conti da molte decine di milioni.
Com’è possibile una tale differenza? I fattori che complicano il gioco sono parecchi e di diversa natura.

Un sistema di scambio complesso
Se, infatti, il pallet di per sé è un prodotto semplice, complesso è invece il sistema di scambio delle palette vuote e piene, in fase di consegna delle merci. Oltre al rischio standard - come si vedrà più oltre - di vedersi restituire pedane di cattiva qualità o in pessimo stato, a fronte di una consegna su pallet ineccepibili, occorre prevedere ulteriori complicazioni in caso di trasporti su richiesta, per via della molteplicità di attori coinvolti. Un’altra occasione tipica di complicazioni nasce quando si consegnano pochi pallet e in magazzino non ce ne sono di disponibili, da restituire. Bisognerà allora ripassare apposta qualche giorno dopo, piuttosto che pianificare un giro di raccolta quando sarà possibile, nella stessa zona, formare un camion completo. Attenzione, però, a non perdere le bolle, a verificare che il pallet sarà effettivamente presente all’appuntamento, ecc. (si veda al riguardo il Regolamento di interscambio nella gestione dei pallet EPAL di ECR Italia). Più in generale, il trasportatore dovrà ricordare che il pallet oltre a un costo ha anche un peso (il trasporto di 33 pedane da circa 20 kg impegna per 660 kg), da contemplare nella pianificazione del carico.
Ma non è tutto. Il sistema di scambio alla pari contempla anche che i supporti (nuovi o usati) siano in buono stato, il che spesso non accade. Purtroppo la non gestione della qualità dei pallet restituiti dopo lo scambio, e una mancanza di rigore da parte delle parti, ha creato una situazione insostenibile che in parte si ripercuote ancor’oggi nello scambio “Altro con Altro” previsto nel sistema di transizione da ECR Italia. In particolare, a qualsiasi livello della catena, non è raro vedersi restituire pile di pallet in cui siano dissimulate unità con difetti occulti.

Il mercato parallelo
Tuttavia, gran parte dei problemi che gravano sulla gestione dei pallet è legata alla scomparsa di questi oggetti, usciti dal circuito ufficiale per passare a reti parallele alimentate grazie agli espedienti più fantasiosi. Presso ogni piattaforma, procacciatori di affari invitano i trasportatori a rivendere i loro pallet, esplicitamente o tramite tagliandi sul parabrezza, pubblicità sulle tavole, e simili. In certi casi, poi, gli addetti al ricevimento merci in banchina si sono accordati coi conducenti per denunciare pallet rotti o non restituiti, ma in realtà sottratti e rivenduti. Anche il furto di pallet dell’utilizzatore è molto frequente; inoltre, “si dice” (ed è più che verosimile) che imprese di riparazione “recuperino” parte dei costi portando via, senza permesso, camion e camion di pallet. L’insieme di tutti questi espedienti alimenta il traffico parallelo ed è anche molto difficile da quantificare, vista la diffusissima abitudine ad acquistare pallet di seconda mano senza fattura.

Consigli per gli acquisti
Una corretta gestione del parco pallet, dunque, presuppone in primo luogo l’onestà e la buona volontà di tutti coloro che entrano in relazione al riguardo. Richiede però anche conoscenze e l’esperienza maturata praticando la materia. Ecco qualche consiglio pratico. Innanzitutto, è utile disporre di tutti i documenti di base (tutti disponibili gratuitamente presso Qualipal Italia), ossia: Raccomandazioni ECR Italia, Regolamento di interscambio nella gestione dei pallet di ECR Italia, brochure EPAL-Qualipal Italia, poster dei “Criteri di scambio EPAL” da apporre in tutti i magazzini di scambio, elenco dei produttori e riparatori omologati EPAL. È poi necessario far applicare a tutti gli attori della filiera logistica del largo consumo le Raccomandazioni ECR Italia, il Regolamento di interscambio nella gestione dei pallet di ECR Italia e i Criteri di scambio EPAL. Fondamentale, anche il rispetto della regola che vuole fuori gioco i pallet EPAL rotti, fino a quando saranno riparati da aziende provviste di licenza EPAL (è possibile ottenerla anche per la propria officina di riparazione interna). Fino al 1° gennaio 2003 (una scadenza che sta per essere anticipata), i pallet EUR non conformi - smarcati con vernice nera - possono essere interscambiati in “Altro con Altro”; dopo tale data verranno considerati a perdere e non interscambiabili.
Un’altra raccomandazione importante è di ricorrere ad aziende riparatrici omologate EPAL - selezionate per la loro conoscenza e rispetto dei requisiti del sistema europeo - nonché di permettere all’istituto preposto (l’SGS) di verificare il loro operato anche presso i propri magazzini e/o piattaforme.
Attenzione inoltre ad applicare (far applicare) il “Regolamento di interscambio nella gestione pallet” di ECR Italia. Qualora, durante il periodo di transizione al pieno sistema EPAL, la distribuzione non fosse in possesso delle tipologie di pallet necessarie ad effettuare un interscambio alla pari, consegnerà ai produttori dei “buoni” che documentano sia il numero degli EPAL che dei non-EPAL da rendere. Le situazioni debitorie verranno sanate seguendo una tempistica predefinita: in settembre verranno chiuse le pendenze del precedente periodo gennaio-giugno; in febbraio quelle del precedente periodo luglio-dicembre. Le pendenze dei pallet EPAL verranno saldate al prezzo di mercato del nuovo (pari al costo d’acquisto più concorrenziale tra quelli ottenuti dai due potenziali acquirenti produttore e distributore) e le pendenze dei pallet “Non EPAL”, seguendo lo stesso principio, al prezzo dell’usato. Al termine del periodo di transizione le situazioni debitorie dovranno tendere a zero. Solo in casi eccezionali, di non disponibilità di pallet dovuta a stagionalità, il distributore potrà ricorrere alla compilazione di buoni con le stesse regole sopra citate. Inoltre, periodicamente è possibile contattare l’SGS per una verifica del proprio parco pallet e/o per una consulenza generale sulla gestione del sistema EPAL. Si può richiedere anche di far controllare i lotti EUR-EPAL acquistati dalla SGS, in modo da effettuare il monitoraggio continuo dei propri fornitori (questi servizi sono gratuiti per gli utilizzatori).


Tutti i tipi di pallet
Cos’è il pallet, se non una pedana dove viene formato un carico da movimentare? In realtà, solo apparentemente semplice, questo strumento si differenzia sensibilmente in termini di design e per l’uso che se ne fa. Ecco i tipi, standard e non, in circolazione sul mercato:
• pallet standard 800 x 1200 mm EUR-EPAL, introdotto in Europa il 1° gennaio 1995 e in Italia il 1° marzo 1999;
• pallet standard “CP”, promosso negli anni ’70 dall’industria chimica per ridurre le varietà di pedane. Attualmente ne vengono impiegati nove tipi, contrassegnati dalla numerazione progressiva e da un proprio capitolato. Per produrli e ripararli occorre l’autorizzazione dell’Associazione Europea delle Industrie Plastiche;
• pallet Standard Centromarca: non più in produzione dal 1° marzo 1999, dal 1° gennaio 2003 andrà definitivamente in pensione (ma al riguardo possiamo annunciare che tale scadenza verrà anticipata, verosimilmente al novembre 2001);
• a livello CEN si stanno ultimando le normative per altre tipologie di pallet: la Pr EN 261 249 (Specification for flat re-usable wooden pallets 1000 x 1200, double deck, non reversible, 4 way entry) e la Pr EN 261 136 (Pallet superstructures - Pallet Collars - Test Methods and Perfomance Requirements);
• pallet fuori standard - a perdere o “ad uso limitato” - di norma costruito secondo specifici disegni dell’utilizzatore o progettati ad hoc dal produttore;
• pallet da esposizione: di legno, solitamente più piccolo e leggero degli altri, viene perlopiù utilizzato dalla grande distribuzione come supporto alla promozione;
• pallet contenitore: con o senza coperchio, ha una struttura inferiore di almeno tre fiancate verticali. I più usati sono i pallet con “collar” (paretale) con un elemento staccabile, con pareti piene e listelli distanziati, per trattenere il carico;
• pallet usati: le norme sul recupero e il riciclo dei materiali da imballaggio hanno incoraggiato la riparazione e il riuso dei pallet di legno. In Italia questo ha creato un mercato molto difficile e, spesso, al di fuori di ogni regola, dove la mancanza di controlli comporta seri problemi di sicurezza e una minore durata del pallet stesso. L’introduzione del sistema EPAL affronta anche questo problema e, sempre a livello europeo, è in via di approvazione una norma CEN per il settore: Pr EN 261 252 Repair of Flat Wooden Pallets.




All types of pallet
What’s a pallet, if not a platform on which a load is formed? In reality, this only apparently straightforward tool is clearly split in various categories in terms of design and intended use. Here are the types - some standard, others not - currently used on the market:
• standard 800 x 1200 mm EUR-EPAL pallet, introduced in Europe on 1st January 1995 and in Italy on 1st March 1999;
• standard “CP” pallet, promoted in the 1970s by the chemical industry to limit the variety of platforms at the time. Nine types are used currently, marked with consecutive numbering and individual specifications. Authorisation must be obtained from the European Association of Plastic Industries to produce and repair these;
• Standard Centromarca pallet: production ceased on 1st March 1999, all remaining examples will be finally withdrawn as of 1st January 2003 (though we can inform readers that this deadline will be brought forwards, most probably to November 2001;
• CEN standards are in the process of being prepared for other types of pallet: the Pr EN 261 249 (Specification for flat re-usable wooden pallets, 1000 x 1200, double deck, non reversible, 4 way entry) and the Pr EN 261 136 (Pallet superstructures - Pallet Collars - Test Methods and Performance Requirements);
• non standard pallets - non-returnable or “limited use only” - usually produced to specific user design or designed ad hoc by the manufacturer;
• display pallet: wooden, normally smaller and lighter than the other types, mostly used by supermarkets as a support for goods in promotion;
• container pallet: with or without a lid, its lower structure has at least three vertical sides. The most popular are the “collar” (walled) pallets with a detachable part, full walls and spaced strips to contain the load;
• used pallet: standards regulating the recovery and recycling of packaging materials have encouraged the repair and reuse of wooden pallets. In Italy this has created a very difficult market and, often, one that’s totally uncontrolled, where the lack of controls leads to serious safety problems and a shorter life of the pallet itself. The introduction of the EPAL system also tackles this problem and, always at a European level, a new CEN standard is currently being approved for this sector: Pr EN 261 252 Repair of Flat Wooden Pallets.




Asta on line per i pallet
Lo scorso 4 luglio si è svolta la prima asta on-line a livello nazionale per l’acquisto di pallet. L’ha organizzata Bayer, tramite il portale www.portum.de, per acquistare al miglior prezzo 40.000 pallet CP1 in un unico lotto. Sono stati ammessi solo produttori italiani, eccezionalmente anche non dotati di licenza CP, che si sono registrati compilando un’apposita scheda e ottenendo la password di accesso. L’asta è durata quasi tre ore (in caso di rilancio negli ultimi cinque minuti, la chiusura veniva automaticamente procrastinata di ulteriori dieci minuti) e ha visto la partecipazione attiva di 15 produttori che hanno fatto almeno un’offerta. Al termine, i pallet sono stati aggiudicati con una riduzione del 9% su un prezzo iniziale di circa 14.000 lire (7,23 Euro). Interessante, al riguardo, sapere che la percentuale di sconto “spuntata” dall’acquirente in un’asta può essere anche di molto superiore: la transazione precedente quella della Bayer, e riguardante un acquisto di flaconi, ha visto il prezzo iniziale scendere del 25%.



On-line auction of pallets
July 4 witnessed the first on-line auction at national level for the purchase of pallets. It was organized by Bayer through the www.portum.de portal, to purchase 40,000 CP1 pallets at the best price in one single lot. Only Italian producers - in exceptional circumstances also some without CP licences - were admitted. Participants registered by filling in a special form leading to the allocation of the access password. The auction went on for nearly three hours (in the event of a further bid in the last five minutes, closure was automatically put off ten minutes) and witnessed the active participation of 15 producers who all put in at least one offer. At the end the pallets were sold with a 9% reduction on the initial price of around 14,000 lire (7.23 Euro). On this count it is interesting to know that the reduction percentage attained by a purchaser in an auction can be a lot higher: the transaction preceding Bayer’s involving the purchase of bottles saw a 25% reduction on the initial price.