September 2002






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Materiali cellulosici a contatto con gli alimenti: ultime dal Consiglio d'Europa con le possibili aperture per un impiego alternativo dei maceri.
M.Z.N.

Il Consiglio d'Europa sta lavorando sul tema della carta e cartone a contatto con gli alimenti e sta elaborando una Risoluzione completata da ben cinque allegati tecnici. Il documento, la cui emissione è prevista entro la fine del 2002, pur non essendo immediatamente vincolante, costituirà probabilmente la base per la futura legislazione comunitaria, e aprirà uno spiraglio a un nuovo impiego dei maceri, a condizione che siano selezionati e adeguatamente controllati.
Il quadro normativo europeo a riguardo di carte e cartoni idonei al contatto con gli alimenti è quanto mai articolato. Coesistono, infatti, tre livelli di ordinamento, che riportiamo.
• Legislazione Comunitaria che, in mancanza di una direttiva dedicata, prende a riferimento la 89/109/CEE, applicabile nei suoi principi generali.
• Legislazioni nazionali che inducono a suddividere gli Stati Membri in tre fasce: paesi in cui vigono requisiti vincolanti (Francia, Belgio, Olanda, Finlandia, Italia), Paesi che hanno nel quadro normativo raccomandazioni specifiche (Germania), Paesi che applicano esclusivamente la 89/109/CEE.
• Il terzo livello, in fase d'avanzata elaborazione, è a cura del Consiglio d'Europa, istituzione cui aderiscono, 43 Paesi (15 CE e 28 extra CE).

Il Consiglio d'Europa
L'organizzazione ha un proprio Parlamento e un Consiglio dei Ministri.
Uno dei suoi compiti è dare vita ai cosiddetti "Accordi Parziali" che, coinvolgendo un gruppo ristretto di nazioni, definiscono nel comune interesse azioni su argomenti specifici. Il 16 novembre 1959 venne istituito da 18 Paesi, tra cui l'Italia, un Accordo Parziale denominato "Affari Sociali e Salute" con l'intento di incrementare il livello di sicurezza per la salute dei cittadini, anche attraverso l'armonizzazione di legislazioni e regolamenti in tema di rischi derivanti dall'alimentazione, dall'uso dei farmaci, e dei cosmetici.
Questa mansione è svolta da sei commissioni d'esperti e, tra di esse, una si occupa di materiali a contatto con gli alimenti.
Considerando che i costituenti di carta e cartone, se migrano nell'alimento, possono causare un danno alla salute di chi li assume, la Commissione Food Contact ha elaborato un Package (risoluzione + cinque documenti tecnici, elencati nella tabella 1) che dovrebbe diventare il fulcro della futura normativa comunitaria.

La risoluzione
Nella risoluzione sono indicati: il campo d'applicazione del package, le categorie di carte e cartoni da questo disciplinate, nonché alcuni specifici requisiti che i materiali devono soddisfare. La risoluzione è applicabile a carte e cartoni mono o pluri strato da usarsi a contatto con gli alimenti.
Se pluri strato, ogni lamina, valutata separatamente, deve ottemperare alle prescrizioni della risoluzione.
Sono invece esclusi eventuali rivestimenti con materiali diversi da quelli cellulosici (alluminio o plastica per esempio).
Carte e cartoni devono essere prodotti da cellulosa naturale, bianchita o non bianchita. È consentita l'eventuale aggiunta di coadiuvanti tecnologici.
Possono anche essere utilizzate fibre di riciclo, purché rispondenti ai requisiti stabiliti nel Documento Tecnico n. 3.
Densa di contenuti è la parte relativa alle specifiche: prima di tutto il materiale deve rispettare l'articolo 2 della 89/109/CEE (assenza di migrazioni pericolose per la salute del consumatore, nessuna interazione chimica e/o organolettica con il prodotto contenuto).
Il materiale deve essere prodotto secondo le GMP (illustrate nel Documento Tecnico n. 4) ed escludendo ogni sostanza che non sia prevista dagli elenchi dalle Liste Positive del Documento Tecnico n. 1.
Si attesta che anche le caratteristiche microbiologiche del manufatto devono essere consone alla destinazione dello stesso.
Inoltre le carte e il cartone destinati al contatto con gli alimenti dovranno sottostare ai limiti fissati nelle tabelle 2 e 3.

Documento tecnico n. 1 (ancora in fase di definizione)
Quando sarà completato, esporrà le liste positive delle sostanze che possono essere utilizzate per la produzione di carte e cartoni da impiegarsi a contatto con gli alimenti.
Si sta facendo largo l'ipotesi di avere due liste. La prima, subito approvata dalla Commissione d'Esperti del Consiglio d'Europa, dovrebbe contenere tutte le sostanze fin da ora ammesse dalla normativa dei singoli Paesi e dalla FDA.
La seconda dovrebbe includere tutte le sostanze già in uso, ma non ammesse per qualsivoglia motivo nella lista precedente, e sulle quali il collegio di validazione dovrà esprimere un parere tecnico.

Documento tecnico n. 2
Fornisce indicazioni sulle modalità per testare materie prime e prodotti finiti. Comprende i metodi per verificare i requisiti prescritti nelle tabelle uno e due della risoluzione, precisando anche la formula da applicare nel caso in cui l'area di contatto tra materiale e contenuto sia diversa dai 6 dm2 ivi indicati.
C’è poi una sezione dedicata alle carte speciali: carte da forno, carte impiegate a contatto con liquidi caldi (bustine del tè), filtri industriali, tissue (tovaglioli ecc).
Un successivo paragrafo definisce cosa intendere per barriera funzionale, e stabilisce che la validità dello strato barriera deve essere constatata caso per caso.
La tabella 4 riassume i metodi d'analisi consigliati, ma è bene sottolineare che il documento stimola all'impiego del miglior metodo disponibile al momento dell'analisi.

Documento tecnico n. 3
È la parte più articolata e forse la più innovativa dell'intera risoluzione poiché, in condizioni rigorosamente controllate, apre uno spiraglio per un maggior utilizzo dei maceri in carte e cartoni destinati al contatto con gli alimenti.
La normativa italiana è stata fino ad oggi assolutamente contraria a consentire l'uso, in questo particolare settore, di imballaggi preparati con materiali già utilizzati o di scarto.
D'altra parte è in vigore anche uno scrupoloso ordinamento sui rifiuti da imballaggio, che impegna a raggiungere specifici obiettivi di riciclo. L'intero sistema di raccolta differenziata dei rifiuti potrebbe però essere vanificato dalla mancanza di nuovi sbocchi per i materiali di riciclo. Stante questa situazione le autorità competenti di alcuni Paesi, da qualche tempo, concedono a singole aziende alimentari particolari autorizzazioni per l'impiego di imballaggi da materiali riciclati, valutando la situazione caso per caso.
Il Documento Tecnico n. 3 affronta in modo sistematico l'argomento, occupandosi distintamente della possibilità di impiegare fibre di riciclo in carte e cartoni destinati al contatto con gli alimenti. L'obiettivo è assicurare che l'imballaggio finito continui a non costituire un rischio per la salute del consumatore. Le restrizioni sono quindi maggiori rispetto a quanto richiesto per i corrispondenti manufatti in sola fibra vergine.
Il documento formato da quattro sezioni diverse, i cui contenuti sono poi incrociati in una matrice (Consolidated matrix) che funge da guida per produttori e utilizzatori.
Per garantire la sicurezza del consumatore devono, infatti, coordinarsi tre aspetti fondamentali: le fonti dei maceri, le tecnologie di lavorazione mirate alla rimozione di eventuali contaminanti, il tipo di alimento con cui l'imballaggio verrà a contatto.
Come ulteriori garanzie sono programmati numerosi test addizionali per la determinazione quali-quantitativa di sostanze potenzialmente nocive nell'imballaggio finito, e l'applicazione delle GMP, secondo quanto riportato nel Documento Tecnico n. 4.

Classificazione per gruppi
Per quanto riguarda le carte da macero possono essere utilizzate carte appartenenti a:
Gruppo 1 - prodotte secondo le liste positive del documento tecnico n°1 e prive di stampa;
Gruppo 2 - prodotte con sostanze anche non previste nelle liste positive, poco stampate o leggermente colorate;
Gruppo 3 - carte stampate ricavate anche dalla raccolta differenziata. Rimane vietato l'uso di carte contaminate da sostanze organiche, ricavate da rifiuti ospedalieri o già conferite in discarica.
Si procede, quindi, con la classificazione degli alimenti, che ha connotazione diversa da quella cui siamo da qualche tempo abituati:
Gruppo 1 - alimenti acquosi e/o grassi; nella categoria acquosi rientrano i liquidi veri e propri, i prodotti semiliquidi e alimenti solidi con un elevato contenuto d'umidità (carne, pesce, alcuni tipi di formaggi). Per alimenti grassi s'intendono quelli con elevata percentuale di materia grassa o che hanno del grasso in superficie (prodotti da pasticceria, pizze, formaggi, cioccolato ecc).
Va notato che alcuni di questi prodotti, qualora siano surgelati o congelati e non siano rigenerati a contatto con la confezione, sono da considerarsi come appartenenti al gruppo 2;
Gruppo 2 - alimenti secchi non grassi, zucchero, tè, pasta, riso.
Il pane rientra normalmente in questo gruppo a meno che il suo contenitore non sia idoneo a essere utilizzato per riscaldamento nel forno tradizionale o nel microonde. In questi casi il pane è catalogato nel gruppo 1.
Gruppo 3 - alimenti che devono essere lavati, pelati o sgusciati prima dell'impiego.
Il terzo elemento della matrice è costituto dalle tecnologie di selezione e ripulitura che rendono il macero nuovamente utilizzabile.
Seguono i test addizionali.
La tabella 5 riporta a titolo d'esempio la matrice relativa agli alimenti Gruppo 1 (il documento completo è reperibile sull'apposito sito del Consiglio d'Europa: www.coe.fr/soc-sp/sante/pack/pres.htm)

Documento tecnico n. 4
Le GMP sono una parte fondamentale della assicurazione qualità. Si sta pertanto mettendo a punto un sistema integrato che associ ai dettami delle ISO 9000, la metodologia HACCP. Ne risulta l'impiego di soli fornitori qualificati per i maceri e per le altre materie prime, un efficace controllo del processo produttivo, la validazione del processo stesso, analisi e controllo dei rischi per prevenire possibili contaminazioni.

Documento tecnico n. 5
Poco è trapelato per ora a proposito del Documento Tecnico n. 5 non ancora pubblicato. È solo noto che dovrebbe consistere in una guida pratica per l'utilizzatore della risoluzione e degli altri quattro allegati.

Situazione italiana e sua evoluzione
Diventa naturale chiedersi quale sarà l'impatto di tale risoluzione viene, ancorché volontaria, sul complesso sistema cartario europeo e italiano.
La tabella 6 riporta la classifica dei primi dieci produttori mondiali di carta e cartone. La tabella 7 riporta invece il consumo di carta e cartone in alcuni Paesi di riferimento (per entrambe i dati sono riferiti all'anno 2001 e sono espressi in migliaia di tonnellate).
In generale le produzioni ed i consumi sono cresciuti continuamente negli ultimi anni, fino a raggiungere livelli record nonostante l'instabilità del mercato. Inoltre, la progressiva crescita del mercato asiatico ha sostenuto la domanda soprattutto nel settore delle paste e dei maceri, il cui impiego è in aumento anche in paesi tradizionalmente votati alla fibra vergine. Un'analisi più dettagliata della situazione italiana (dati Assocarta 2001) è riportata in figura 1 e figura 2.
L'eventuale recepimento in ambito nazionale della risoluzione implicherà l'organizzazione di più efficaci sistemi di selezione dei maceri per fare in modo che rispettino i requisiti delle tre classi definite nel Documento Tecnico n. 3. Tali caratteristiche dovranno essere documentate dai fornitori anche per mezzo di una vera e propria certificazione di processo e di prodotto. Spetterà poi all'intera filiera l'onere di implementare dei sistemi qualità integrati e di organizzare massicci e sistematici controlli sui prodotti finiti. Le analisi valuteranno sia il rispetto dei requisiti comuni, sia quanto previsto dai test addizionali.

Maria Zemira Nociti
Esperta di packaging


Buoni spunti - Il tema dei futuri impieghi del macero e delle risoluzioni in preparazione presso il Consiglio d’Europa è stato trattato nel corso del convegno organizzato a Milano da Ciba Expert Services. In particolare le relazioni presentate da Eugenio Cavallini (Reno De Medici e chairman Cepi Food Contact Group) e da Maurizio Boccacci Mariani (Dipartimento di Controllo e Gestione delle merci e del loro impatto sull'Ambiente, Università degli Studi, Roma) hanno spinto l’autrice a ulteriori approfondimenti.



A chink of light for waste paper
Cellulose materials in contact with foodstuffs: latest from the Council of Europe with a possible opening for an alternative use of waste paper. M.Z.N.

The Council of Europe is working on the subject of paper and cardboard which comes into contact with foodstuffs, and is working out a Resolution with five technical attachments. The document, which is expected to be issued by the end of 2002, although not being immediately binding, will probably form the basis for future Community legislation, and will open a chink for new uses for waste paper, providing it is selected and adequately controlled.
The legislative framework regarding paper and cardboard suitable for contact with foodstuffs is extremely well-developed. In fact, three levels of regulations exist side by side, as follows:
• Community legislation which, in the absence of a specific directive, involves 89/109/CEE, whose general principals are applicable.
• National legislation which tends to divide the Member States into three groups: countries where binding requirements apply (France, Belgium, Holland, Finland and Italy); countries which have specific recommendations in the legal framework (Germany); countries which exclusively apply 89/109/CEE.
• The third level, undergoing advanced development, is under the auspices of the Council of Europe, an institution to which 43 countries belong (15 CE and 28 extra CE).

The council of Europe
The organisation has its own Parliament and a Council of Ministers.
One of its duties is to implement the so-called ‘Partial Accords’ which, involving a limited number of countries, define in the common interest actions on specific subjects. On 16 November 1959, a Partial Accord known as ‘Social and Health Matters’ was instituted by 18 countries, including Italy, with the aim of increasing the level of safety of the health of its citizens, including through the harmonisation of legislation and regulations regarding the risks deriving from foodstuffs, the use of medicines, and cosmetics.
This task was carried out by six committees of experts, of which one was concerned with materials in contact with foodstuffs.
Because the components of paper and cardboard are transferred to foodstuffs, they can result in damage to the health of consumers, so the Food Contact Committee drew up a package (a resolution + five technical documents, listed in table 1) which could become the focus of future Community legislation.

The resolution
The resolution indicates: the area of application of the package, the categories of paper and cardboard covered by it, as well as several specific requirements which the materials must satisfy.
The resolution applies to single- and multi-layer paper and cardboard used in contact with foodstuffs. If multi-layer, each layer, considered separately, must comply with the terms of the resolution.
However, coatings with materials other than cellulose products (aluminium or plastic for example) are excluded.
Paper and cardboard must be produced from natural cellulose, bleached or unbleached. The addition of technological enhancers is permitted.
Recycled fibres may also be used, provided they comply with the requirements set out in Technical Document No. 3.
The contents of the section relating to specifics is very comprehensive: above all, the material must comply with Article 2 of 89/109/CEE (absence of transference dangerous to the health of the consumer, no chemical and/or organic reaction with the contents).
The material must be produced in accordance with the GMPs (described in Technical Document No. 4) and exclude any substance which does not appear in the Positive Lists in Technical Document No. 1.
The microbiological characteristics of the manufacturing process must also be consistent with the intended use.
Moreover, paper and cardboard intended for contact with foodstuffs must be within the fixed limits in tables 2 and 3.

Technical Document No. 1 (still to be finalised)
When it is completed, it will show the positive lists of substances which can be used in the production of paper and cardboard to be used in contact with foodstuffs.
There is widespread acceptance of the need to include two lists. The first, quickly approved by the Council of Europe’s Committee of Experts, would contain all those substances which up to now have been permitted by the regulations of individual countries and the FDA. The second would include all those substances already in use but not permitted, for any reason, in the previous list, and on which the validation committee must give a technical opinion.

Technical Document No. 2
This provides instructions on the ways of testing raw materials and finished products. It includes the methods of verifying the requirements set out in tables 1 and 2 of the resolution, also specifying the formula to be applied in cases where the contact area is other than the 6 dm2 indicated.
There is also a section devoted to special papers: baking sheets, papers used in contact with hot liquids (tea bags), industrial filters, tissue paper (paper napkins, etc.).
A further paragraph defines what is meant by a ‘functional barrier’, and establishes that the integrity of the barrier layer must be verified case by case.
Table 4 summarises the recommended methods of analysis, but it is important to emphasise that document urges the use of the best method available at the moment of analysis.

Technical Document No. 3
This is the best-developed and perhaps the most innovative of the whole resolution in that, in strictly controlled conditions, it opens the door to a greater use of waste paper in paper and cardboard intended for contact with foodstuffs.
Up to now, Italian regulations have expressly forbidden the use, in this particular sector, of packaging produced from used or waste materials.
On the other hand, there is also a rigorous regulation on waste packaging, which is committed to achieving specific recycling objectives. The whole system of differentiated collection could however be jeopardised by a shortage of new outlets for recycled materials. Because of these situations, the competent authorities in each country have for some time allowed individual food companies special authorisation for the use of packaging made from recycled materials, evaluating the situation case by case.
Technical Document No. 3 approaches the subject in a systematic way, considering the distinct possibility of using recycled fibres in paper and cardboard intended for contact with foodstuffs. The aim is to ensure that the finished packaging continues to pose no risk to the health of the consumer. The restrictions are therefore greater than those required for similar products manufactured from virgin fibres.
The document comprises four separate sections, whose contents are interlinked in a matrix (the ‘Consolidated Matrix’) which acts as a guide for both producers and users.
To guarantee the safety of the consumer, three fundamental aspects must be co-ordinated: the source of the waste paper; processing technology aimed at the removal of any possible contaminants; the type of foodstuffs with which the packaging will come into contact.
As further guarantees, many additional tests are laid down for the qualitative and quantitative determination of potentially harmful substances in the finished packaging, and the application of the GMPs as laid down in Technical Document No. 4.

Classification by groups
Waste paper from the following groups may be used:
Group 1 – products from the positive lists in Technical Document No. 1, free from printing;
Group 2 – products with substances not included in the positive lists, with little printing or lightly colored;
Group 3 – printed paper collected by differentiated collection. The use of paper contaminated by organic substances, hospital waste, or waste already dumped in a tip, is forbidden.
The document continues with the classification of foodstuffs with different characteristics from those we have been used to for some time:
Group 1 – foodstuffs with high water or fat content; in the ‘water’ category are actual liquids, semi-liquid products and solid foodstuffs with a high moisture content (meat, fish and some types of cheese). Fatty foodstuffs mean those with a high percentage of fats or which have fats on the surface (confectionery products, pizzas, cheese, chocolate, etc.). It will be noted that several of these products, if frozen and not regenerated in contact with their packaging, could be considered as belonging to group 2;
Group 2 – dry, non-fatty foods, sugar, tea, pasta, rice. Bread normally comes in this group, at least as long as its packaging is not intended for heating in a traditional oven or microwave. In such cases, the bread comes under Group 1.
Group 3 – foodstuffs which must be washed, peeled or rinsed before use.
The third element of the matrix concerns the technologies for the selection and cleaning needed to make the waste paper suitable for re-use.
The supplementary tests follow.
By way of example, table 5 shows the matrix as it relates to the Group 1 foodstuffs (the complete document can be accessed through the Council of Europe website: www.coe.fr/soc-sp/sante/pack/pres.htm).

Technical Document No. 4
The GMPs are a fundamental part of quality assurance. For this reason, an integrated system is being set up which meets the dictates of ISO 9000, HACCP methodology. This means that only qualified suppliers can supply waste paper and other raw materials, carrying out effective control of the production process, with validation of the process itself and analysis and control of the risks to prevent possible contamination.

Technical Document No. 5
Up to now, little has leaked out about Technical Document No. 5, which has not yet been published. It is only known that it will consist of a practical user’s guide to the resolution and the other four attachments.

The Italian situation and its development
It is natural to ask what the impact of this resolution, albeit voluntary, will be on the complex paper-making systems of Italy and Europe.
Table 6 shows the classification of the top ten world producers of paper and cardboard. Table 7 shows the consumption of paper and cardboard in several referent countries (both sets of data refer to 2001 and are expressed in thousands of tonnes).
Generally speaking, both production and consumption have grown continually over the last few years, reaching record levels despite the instability of the market. Moreover, the steady growth of the Asian market has sustained demand, especially in the sectors of pulp and waste paper, the use of which is also growing in countries which have traditionally used virgin fibres. A more detailed analysis of the Italian situation (data from Assocarta 2001) is given in figure 1 and figure 2.
Any acceptance of the resolution in Italy implies the organisation of a more efficient system for selecting waste paper in a way which respects the requirements of the three classes defined in Technical Document No. 3. These characteristics will have to be documented by the suppliers by actual certification of process and product. It will then be up to the whole sector to implement integrated quality systems and to organise massive systematic control of finished products. The analyses will have to evaluate both adherence to the common requirements and to what is set out in the additional tests.

Maria Zemira Nociti
Packaging expert

Good points - The subject of the future use of waste paper and the resolutions under preparation at the Council of Europe were brought up during a convention organized in Milan by Ciba Expert Services.
In particular the talks held by Eugenio Cavallini (Reno De Medici and chairman of the Cepi Food Contact Group) and Maurizio Boccacci Mariani (Department for the Control and Handling of goods and their impact on the Environment, Università degli Studi, Roma) have led the authoress to go further into the matter.