September 2000
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L’importanza di un prodotto invisibile, ovvero il caso della National Starch, che punta su alcuni hot melt a bassa temperatura di fusione e una linea innovativa di specialità. E rilancia sull’assistenza, intesa come consulenza contestualizzata in un ambito produttivo e di servizio
del cliente.
Stefano Lavorini

La colla è come un trucco perfetto: c’è ma non si vede. Che sia indispensabile va da sé, ma se questa assenza di visibilità si combina a una scarsa competenza specifica sulla materia (il che è normale: non si può sapere tutto anche di adesivi), possono crearsi situazioni paradossali.
«Come quella volta - esemplifica il sales manager packaging della National Starch & Chemical italiana, Samuele Benelli - che, dopo aver progettato e realizzato un nuovo imballaggio e approntata la linea, un cliente ci ha chiamati il giorno in cui avrebbe dovuto avviare il lavoro per chiederci che adesivo usare».
Caso di incoscienza patente? No: piuttosto funesta combinazione di più fattori. «Infatti - continua Benelli - spesso ci sentiamo dire “credevo di poter usare la stessa colla di sempre, utilizzata già su un’altra linea”. Peccato che il prodotto in questione debba, magari, essere trasportato via nave in un mercato lontano, in condizioni di umidità e a temperature non proprio standard...».
In realtà, precisa il manager, a fronte di un gran numero di aziende che ancora manifestano un atteggiamento “reattivo” nei confronti dell’adesivo, gli operatori si pongono verso la colla in maniera proattiva, mostrando crescente consapevolezza delle problematiche connesse. «Anche perché un fermo di produzione o la resa di una partita di merce da parte dei supermercati generano danni ingenti, ancor più difficili da accettare se causati da un elemento “semplice” come la colla».
In realtà, gli adesivi sono sempre meno semplici, sempre più specializzati e ad alte prestazioni. Oltre a garantire la tenuta sui supporti più disparati e in continua evoluzione, in condizioni le più diverse, devono rispondere a una serie di esigenze che riguardano la sicurezza degli operatori, l’efficacia dei sistemi applicativi, le norme ambientali, la logistica, ecc. E infatti i prodotti tendono a moltiplicarsi, sia nelle versioni base sia nelle formulazioni ad hoc.

Un mercato maturo ma dinamico
La gamma di prodotti National Starch si compone, fondamentalmente, di hot melt a base EVA, perlopiù impiegati per applicazioni di chiusura su supporti cartacei; hot melt a base gomma, utilizzati principalmente per l’etichettatura avvolgente; prodotti a base vinilica e adesivi a base di caseina per l’etichettatura su vetro, destinati quindi al mercato della birra e delle acque minerali per i vari canali.
«Grazie a prestazioni superiori - precisa Benelli - in questo tipo di applicazione le caseine hanno progressivamente sostituito gli amidi, soprattutto nell’etichettatura del vino, ma anche nelle acque destinate in particolare nella ristorazione; in America, per esempio, dove vengono servite nel secchiello del ghiaccio, è necessario che le etichette “tengano” il freddo e il bagnato per qualche ora».
L’etichetta autoadesiva, peraltro, si sta diffondendo anche su nuovi tipi di contenitori o direttamente sui prodotti (per esempio le pentole di teflon), mentre, sotto altre forme, l’adesivo è impiegato nelle forme più disparate, come isolante per piastrelle.
Per quanto riguarda i prodotti vinilici, invece, a causa della minor velocità di presa rispetto all’hot melt e dell’applicazione più laboriosa, sono ormai utilizzati pressoché solo nella chiusura dei pacchetti di sale e zucchero.
Più in generale, nonostante la relativa maturità del mercato, le colle stanno conquistando quote: «Secondo le nostre valutazioni - esemplifica Benelli - in alternativa al nastro adesivo per la chiusura di casse americane, dove l’hot melt conferisce una presentazione migliore all’imballo, ma anche come stabilizzatore di carichi palettizzati, in parziale sostituzione dello stretch film. Un’applicazione, questa, particolarmente interessante, tanto che abbiamo di recente messo a punto una gamma di prodotti alternativi all’hot melt, e quindi da utilizzare a freddo, denominata PALLETFIX 321. Si tratta di prodotti a base acqua che possono essere estrusi, spruzzati o applicati a pennello, aderiscono a vari tipi di carta e cartone e consentono un distacco pulito, senza strappi o residui appiccicosi. I suoi plus, oltre evidentemente alla maggior sicurezza, sono l’economicità a cui si assomma la riduzione del film di copertura del fardello».

Un hot melt sempre più’ freddo
La tendenza ad abbassare le temperature di fusione è particolarmente evidente nelle nuove linee di hot melt lanciate da National Starch. «Il problema più grande dell’hot melt - spiega Benelli - è che tende a carbonizzare, provocando nel tempo l’otturazione delle pistole e, se mal gestito, possibili fermi di produzione. Per questo abbiamo sviluppato i cosiddetti COOL-MELT, prodotti con materie prime particolarmente nobili, che fondono a 130 invece che a 170 °C. I risultati in termini di migliore manutenzione dei dispositivi di erogazione sono significativi; inoltre sono più sicuri da maneggiare e riducono drasticamente le emissioni di elementi volatili, con risvolti positivi anche per l’ambiente di lavoro». E il costo? «I COOL-MELT hanno un prezzo superiore del 10-15% rispetto al prodotto tradizionale; tuttavia, basta pensare anche solo che il tubo di alimentazione del fusore costa un milione al metro, per poter quantificare le economie ottenute evitando il deterioramento di un componente».
L’altra gamma di prodotti su cui la multinazionale ha puntato risorse e aspettative rappresenta una novità assoluta nel campo degli hot melt. Si chiama ULTRA-MELT e, a differenza dei cool melt, viene applicato alla temperatura tradizionale, pur presentando un’ossidazione e prestazioni comparabili al migliore hot melt in fatto di resistenza alle temperature (alte e basse), prestazioni sui supporti difficili e stabilità termica. Anzi, proprio questa è la caratteristica di maggior spicco dell’ULTRA-MELT, che presenta quindi una flessibilità d’impiego accentuata: «È ottimo per i surgelati come per i prodotti da forno, sulle fibre vergini e su quelle riciclate. Non carbonizza e si adatta a qualsiasi velocità produttiva, assicurando la perfetta integrità delle confezioni. Il tutto senza aggravi in quantità di materiale e costi».

Specializzazione e servizio
Se le tipologie di adesivo si moltiplicano, seguendo gli sviluppi applicativi, è però anche evidente la tendenza opposta a concentrare il maggior numero di caratteristiche e prestazioni in un solo prodotto, aumentandone la flessibilità. La soluzione buona per tutti i problemi resta, tuttavia, una chimera, e il servizio di consulenza del fornitore costituisce, sempre più, la vera chiave del successo.
«È sul servizio che oggi puntiamo - dichiara infatti Benelli - soprattutto per soddisfare e fidelizzare il cliente, lavorando a vari livelli per raggiungere questo obiettivo: sul piano della ricerca, per lo sviluppo di prodotti efficaci per le singole applicazioni; nella logistica, per garantire consegne tempestive; sul piano ambientale, per esempio adottando packaging a impatto zero, come la cisternetta ripiegabile Eclipse che, grazie a un sacco interno di PE, consente l’utilizzo pressoché totale del contenuto; della praticità, progettando e fornendo gli strumenti di erogazione più adatti a ciascun prodotto. Ma, quel che più conta, di volta in volta ci sforziamo di capire in che contesto opera il cliente e le sue reali esigenze, per offrire poi un ventaglio di proposte su misura, che tengano conto di tutti i fattori, compreso quello economico».
Questo atteggiamento, fra l’altro, ha portato a strutturare una rete commerciale basata su personale molto qualificato, in grado di interagire con tutte le aziende di riferimento, dove anche i pochi agenti ancora attivi collaborano con National Starch sin dall’inizio, condividendone la cultura.
«Il know how approfondito e diffuso - afferma Benelli - resta dunque la nostra “arma” competitiva più efficace, così come l’aggiornamento, a cui viene dedicata un’attenzione costante».



Invisible and cool
The importance of an invisible product, as in the case of National Starch, which focuses on a selection of low-temperature hot melts and an innovative specialty line as well as relaunching a consultancy service established in a productive environment, and customer service.

Adhesive can be compared to flawless make-up: it is there but cannot be seen. It goes without saying that it is indispensable, however, this absence of visibility combined with a lack of understanding about the subject (which is normal: you can’t know everything about adhesives as well) can give rise to certain paradoxical situations.
«Like the time - the packaging sales manager of Italian National Starch & Chemical, Samuele Benelli illustrates - that after having designed and created new packaging and set up the lines, a customer called us the day before production was supposed to begin to ask which adhesive they should use».
Is this a case of blatant irresponsibility? No: more like a lethal combination of various different factors. «In fact - continues Benelli - we often hear people say, “I thought I could use the same glue that I was already adopting another line”.
Despite the fact that the product in question may have to be shipped to a distant market, under damp conditions and at temperatures that are not exactly standard...».
As the manager explains, in reality, as opposed to a large number of companies that still display a “reactive” attitude towards adhesives, operators deal with adhesive with a proactive mentality, showing a growing awareness of the related problems. «This is also because downtime or goods returned by supermarkets can cause considerable problems, which are even more difficult to accept if it is considered that it was caused by a factor as “simple” as glue».
Adhesives are actually becoming increasingly less simple, ever more sophisticated and high-performance. In addition to guaranteeing bond on disparate substrates that are continually being developed, under varying conditions, adhesives must satisfy a series of requirements regarding workplace safety, application systems efficiency, environmental standards, logistics, etc. The range of products therefore, both basic versions and ad hoc formulations, is in continual expansion.

A mature, yet dynamic, market
National Starch’s product range fundamentally comprises EVA-based hot melt adhesives, which are primarily used for sealing board products; gum-based hot melt, used mainly for wrapping labels; vinyl-based products and casein-based adhesives for labelling glass, and consequently for use in the beer and mineral water markets via diverse channels.
«The higher performance offered - explains Benelli- means that caseins have progressively been replacing starches in this type of application, especially in labelling wines, but also in mineral waters for catering. For example, in America, where these are served in a bucket of ice, the labels must withstand cold and water for a couple of hours».
Moreover, self-adhesive labels are also becoming popular on new types of containers or directly on the products themselves (such as Teflon-coated pans), whereas, adhesive is used in the most varied of applications, such as tile insulation.
As for vinyl products, given their lower bonding speed in comparison with hot melt and their more difficult application, nowadays these are used almost exclusively for sealing packets of salt and sugar.
Generally speaking, adhesives are gaining market share, despite the relative maturity of this market: «According to our estimates - Benelli states - they are being used as an alternative to adhesive tape for sealing American cases, where hot melt provides better performance, as well as a stabiliser for palletised loads, as a partial solution to stretch film. This proved to be such an interesting application that we recently developed a range of alternative products to hot melt, called PALLETFIX 321, which are for cold use. These are water-based products that can be applied by spray, extrusion, or brush methods. They adhere to different types of board and paper and can be peeled apart without mess or fibre tear. In addition to the obvious advantage of greater security, these also bring cost-saving benefits and cut down on the use of shrink and stretch wrap».

An increasingly colder hot melt
The trend of lowering the melt temperature is particularly evident in the new lines of hot melt launched by National Starch. «The biggest problem with hot melt - Benelli explains - is that it tends to carbonise, which, with time, causes the nozzles to clog, and, if managed badly, can lead to downtime. This led us to develop the so-called COOL-MELT, produced with first-class raw materials that melt at 130 instead of at 170 °C. This offers noteworthy results in terms of maintenance of distributor parts; furthermore, these adhesives are safer to handle and drastically reduce emissions of volatile elements, leading to an improved working environment». And the cost? «COOL-MELTs cost 10-15% more than traditional products; however, one needs only to consider that the melt pipe alone costs a million lire per metre to calculate the savings obtained by avoiding deterioration of a component».
The multinational is focusing resources and expectations on another product range introducing an innovation in the field of hot melt. This is called ULTRA-MELT and, unlike the COOL-MELTs, this is applied at the traditional temperature, while also offering oxidation and performance comparable to the best hot melt in terms of temperature resistance (high and low), performance on difficult substrates, and thermal stability. The main feature of ULTRA-MELT is precisely the thermal stability offered, giving high application flexibility: «It is excellent for frozen foods as for oven-ready products, on virgin and on recycled fibres. It does not carbonise and it adapts to any production speed, guaranteeing perfect pack integrity. All this without using extra material or increased costs».

Specialisation and service
As the variety of adhesive types continues to increase, in line with application developments, there is also an obvious counter-trend of concentrating the greatest number of characteristics and performance features in a single product, thus increasing flexibility. Nonetheless, the solution to every problem remains an unattainable desire and consultantcy service is increasingly becoming the key to success. «Our focus today is on service - states Benelli - particularly to satisfy and win over the customer’s trust, by working at various different levels to realise this objective: in research, we work to develop efficient projects for individual applications; in logistics, to guarantee punctual delivery; on an environmental level, by adopting zero-impact packaging, such as the Eclipse collapsible container, whose internal PE sack means that almost 100% of the contents can be used; as for practicality, by designing and providing tailor made distribution tools for each product. But, what counts more than anything else, is that for each customer we dedicate ourselves to understanding the context in which they work and their true requirements, so as to offer a range of tailored proposals, that take into account all the factors involved, including cost».
Moreover, this is the philosophy that led the multinational to utilise a commercial network based on highly-qualified personnel, capable of interacting with all the reference companies, where even the few agents still active have been collaborating with National Starch from the very beginning, as a team guided by the same principles.
Benelli confirms: «Our most effective competitive weapon remains our thorough and comprehensive know how, as with continual up-dating to which we dedicate constant attention».

National Starch & Chemical è una multinazionale americana del gruppo ICI. Strutturata in divisioni specializzate per linee di prodotto - adesivi, polimeri sintetici speciali, materiali per l’elettronica e l’engineering, amidi speciali - opera in tutto il mondo con 44 impianti su sei continenti e una vasta rete commerciale. Nel 1999 ha registrato, a livello corporate, vendite nette per 2.785.593.000 di $, di cui gli adesivi rappresentano il 41% con applicazioni nell’imballaggio alimentare e non food, l’etichettatura, la cartotecnica, la laminazione di film, la produzione di colle pressure sensitive (per etichette, nastri, non woven) e altri. In Italia il gruppo è presente sin dagli anni ’70, originariamente tramite società di rappresentanza qualificate e quindi, dal 1987, con la filiale di Mezzago (MI), dove è operativo uno dei maggiori stabilimenti europei del gruppo e da cui vengono seguiti tutti i mercati comunitari, mediterranei e dell’Est europeo. Nel nostro paese, la multinazionale realizza un fatturato complessivo di circa 120 miliardi e si è affermata, oltre che nel settore della legatoria, come produttore leader di adesivi per l’imballaggio, dove è consolidata nei vari mercati di sbocco fra cui bevande, brewery, detergenza, surgelati, cereali, carne, snack e molti altri.
National Starch & Chemical, part of the ICI Group, is an American multinational that operates through specialised divisions according to product lines - adhesives, specialty synthetic polymers, materials for the electronics and engineering sectors, specialty starches. The company is active worldwide with 44 plants on six continents and a vast commercial network.
Corporate level net sales for 1999 reached $2,785,593,000, of which 41% was in adhesives with applications in food and non-food packaging, labelling, the paper industry, film lamination, and the production of pressure sensitive adhesives (for labels, tapes, nonwovens and others). The group has been operating in Italy since the 1970s, initially through qualified representative firms until the opening of the Mezzago (Milan) site in 1987. The Mezzago facility is one of the group’s most important European plants and supplies all EC, Mediterranean and Eastern European markets. In Italy the multinational produces an overall turnover of approximately 120 billion lire, and has established itself as a leading producer of packaging adhesives in the bookbinding sector, in addition to consolidating its position in diverse fields such as drinks, brewery, detergents, frozen foods, cereals, meat, and snacks to mention a few.