Ali Hassoun nasce a Sidone (Libano) nel 1694. Si trasferisce in Italia nel 1982, per proseguire gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze dove, nel ‘92 si laurea anche in architettura. Vive e lavora a Milano.

Hanno detto di lui
Ali Hassoun è un artista sufi (il sufismo è la corrente mistica dell’Islam, Ndr) e in ogni quadro canta il suo amore per Dio con un rullare di tamburo.
Dipinge storie senza tempo, in dialogo continuo tra sfondo e primo piano, tra arte italiana del Rinascimento e presente. Anche i suoi personaggi, che hanno i volti ambrati della gente meridionale, i turbanti dei sapienti afgani e l’intelligente eleganza di chi non ha fretta e sa ascoltare, vivono una relazione - sempre dotta - tra sfondo e primo piano.
Per l’artista libanese il rapporto tra la vita colorata e materica che da un lato si dipana davanti allo spettatore, e lo scenario etereo e monocromo che conferisce alla storia una dimensione sacra «simboleggiano come in uno specchio, l’incontro mistico tra l’uomo e il suo alter ego celeste».
Dipinte a olio su tela, seguendo canoni classici e una figurazione naturalistica tradizionale, le composizioni pittoriche di Hassoun appaiono facili e di immediata lettura, ma la loro semplicità è ingannevole: sono in realtà immagini colte, che si sviluppano su più livelli interpretativi, acquistando lo spessore di allegorie morali e l’avvincente verità dei miti archetipi [...].
Marina Mojana, da “Il guerriero e la rosa”, Quaderni di Arte Contemporanea, Catania

Le mostre più recenti
The most recent exhibitions
2006 Il guerriero e la rosa (Catania), personale; Miart (Milano)
2005 Hamel Al Nafs (Verona, Grosseto, Roma), personale; Godart (Pescara); Il vento soffia dove vuole (Torino); Artisti mussulmani in Italia (Pescara); Arte e le tre religioni abramitiche (B. di Pavia)
2004 Verso Oriente, verso Occidente (Torino, Pietrasanta, Poggibonsi, Siena, Gattinara), personale; Medioevo prossimo venturo (Certaldo); Miart (Milano); Premio Cairo (Milano); Identità e differenze: Islam è Pace (Torino); La meglio gioventù (Milano)
2003 Madrasat Athena (Clusone, Vicenza), personale; Dialogo via della Pace (Torino, Crema); Mito contemporaneo (Vicenza)


Ali Hassoun was born in Saïda (Lebanon) in 1964. In 1982 he moved to Italy to continue his studies at the Accademia delle Belle Arti in Florence, where he also got a degree in Architecture in ’92. He lives and works in Milan.

They have said of him
Ali Hassoun is a sufi artist (sufism is the mystical form of Islam, Ed.) and any one of his paintings sings out his love of God with a drum roll.
He paints timeless stories, in a never-ending dialogue between background and foreground, between Italian Renaissance art and the present day. His people too, with the amber skin of the Middle East, the turbans of Afghan wise men and the intelligent elegance of those who are not in a hurry and know how to listen, live in a scholarly relationship between background and foreground. For the Lebanese artist, the relationship between the colourful, material life which unfolds before the spectator, on one hand, and the ethereal monochromatic scenario that gives the story a sacred dimension on the other, «symbolise, as in a mirror, man’s mystical encounter with his heavenly alter ego».
Painted with oils on canvas, on the basis of classical canons and a traditional naturalistic form of figuration, Hassoun’s pictorial compositions look easy to read, but their simplicity is misleading; in actual fact they are highly cultivated images which unfold on multiple levels of interpretation, acquiring the substance of moral allegories and the attractive truthfulness of archetypal myths [...].



La meticcia, 2006
Acquerello su carta Fabriano, cm 76 x 57