July/August 2004




Ambiente da Oscar
Oscar Environment



Il valore della bellezza
The value of beauty

M&D News







Vetro da esportazione
Glass for export

F&F News






Un airless a metà… che vale doppio
An airless down to half… that is worth double

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Green procurement: i capitolati della plastica
Green procurement: plastics contracts

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Il futuro dell’etichetta
The future of labeling

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Sostenuta essenzialmente dalla domanda estera, nel 2003, la produzione nazionale di imballaggi da vetro cavo (bottiglie, vasi, flaconeria) e da vetro tubo (fiale e flaconcini) ha segnato un +4,5%. Plinio Iascone

In relazione alla produzione di contenitori di vetro a livello europeo, le cifre 2002 parlano di 17,3 milioni di tonnellate. I principali produttori, e quindi anche utilizzatori di imballaggi di vetro, risultano essere la Germania (24%), la Francia (22%), l’Italia (19%), la Spagna (12%) e la Gran Bretagna (11,5%). Il restante 11,5% è ripartito tra i rimanenti Paesi.
Nel 2003, i produttori italiani di imballaggi di vetro hanno raggiunto le 3.500.000 tonnellate e (sebbene la valutazione potrà ritenersi definitiva solo a fine di luglio 2004) hanno segnato un incremento del 4,5% rispetto al 2002.
Un risultato positivo, dunque, considerando l’avversa congiuntura economica che ha caratterizzato l’economia nazionale e mondiale. Ma se esaminiamo l’evoluzione delle due componenti della domanda, emerge che il trend positivo del 2003 è riconducibile essenzialmente alla crescita delle esportazioni (+2%), poiché il mercato interno ha segnato un modesto +0,8%.
Nel 2003 è stata altresì registrata una sensibile flessione delle importazioni, pari al 35% circa. L’export di imballaggi vuoti rappresenta il 12,5% circa, mentre le importazioni coprono il 7% circa del consumo.
Va tuttavia notato che la produzione italiana “venduta in Italia” segna una buona crescita, intorno al +5%.
Risultano in lieve aumento le bottiglie e i vasi, mentre la flaconeria da vetro cavo e quella da vetro tubo sono risultate in diminuzione.
Il consumo interno di imballaggi di vetro ha raggiunto 3.300.000 t.
Dall’analisi evolutiva della produzione di imballaggi di vetro nell’ultimo quinquennio si evidenzia un’interessante crescita dell’2,7% medio annuo; il risultato è significativo se si tien conto del lungo periodo di crisi che ha contraddistinto gli anni precedenti e il processo di alleggerimento che ha gradualmente interessato i manufatti di vetro.
Queste considerazioni portano ad affermare che, dopo l’accenno di declino tra fine anni ‘80 e inizio anni ’90, il settore degli imballaggi di vetro sia entrato in una fase di maturità, con chiari sintomi di “rivitalizzazione”.

Vetro cavo: utilizzi
Bottiglie e vasi trovano applicazione essenzialmente nell’area dei liquidi e delle conserve alimentari.
La flaconeria (vasetti, boccette e flaconi) trova sbocco invece nei settori della farmaceutica e della cosmesi/profumeria.

I settori di sbocco delle bottiglie
Le bottiglie nuove di vetro cavo immesse sul mercato, destinate ai liquidi alimentari, sono utilizzate in diversi settori merceologici.
• Con riferimento alla quantità di bottiglie espressa in peso, l’area delle bevande alcoliche ne assorbe i quantitativi maggiori (62%). In questo ambito il vino occupa la quota predominante (40%). Il posizionamento del vetro nel settore vinicolo risulta in lieve crescita, a seguito di un aumento della domanda di vini DOC e delle quote esportative (si tratta di aree di sbocco che richiedono essenzialmente il confezionamento in vetro).
Anche nel settore della birra, risulta tuttora predominante la presenza della bottiglie di vetro.
• Seguono le bevande analcoliche (compresa l’acqua minerale), con uno share del 17,5%, dove il vetro è in stretta e pressante concorrenza con imballaggi alternativi, in particolare con le bottiglie di PET. Per quanto concerne l’acqua minerale, l’orientamento a personalizzare le bottiglie destinate all’horeca ha di fatto rallentato l’avanzata delle bottiglie di plastica.
• Il settore dei succhi di frutta assorbe il 5,3% dell’utilizzo complessivo di bottiglie di vetro cavo, che di recente sono state oggetto di un’intensa campagna di rivitalizzazione in termini di forme e di colori. Gli effetti positivi non si sono fatti attendere, tanto che, dopo anni di cedimenti, l’impiego del vetro in quest’area si sta stabilizzando.
• Una quota del 6,7% va ascritta all’impiego di bottiglie in vetro nel confezionamento dell’olio di oliva. Per quanto concerne le vendite di olio di oliva in Italia, il vetro detiene la quota di mercato nettamente prevalente, mentre per l’olio destinato all’esportazione deve dividere il posizionamento con la lattina in banda stagnata. Il lieve calo dello share rispetto al 2002 dipende solo da una battuta d’arresto della crescita del mercato dell’olio stesso.
• Il restante 8,5% è utilizzato da diversi settori, tra i quali le passate e le polpe di pomodori detengono lo share maggiore.

I settori di sbocco dei vasi
Il consumo nazionale di vasi di vetro cavo risulta tendenzialmente in aumento.
• Poco meno del 40% circa dei vasi è impiegato per il confezionamento delle conserve vegetali (legumi, sottaceti, sottolio, marmellate ecc.), il 13% circa interessa le conserve ittiche, il 14-15% è rappresentato dai sughi, salse, ecc. (tendenzialmente in crescita), il 17,5-17,7% è imputabile agli omogeneizzati.
Il restante 15% vede, tra le principali applicazioni, la cioccolata spalmabile, i patè, il miele, lo yogurt ecc.

I settori di sbocco della flaconeria
Due le principali aree settoriali di sbocco: cosmesi-profumeria e farmaceutica.
• Il settore della cosmesi-profumeria assorbe circa il 62% della produzione e impiega flaconi per profumi, dove il vetro continua a mantenere una posizione di netta preminenza. Ambiti in cui il vetro deve invece confrontarsi con i contenitori di plastica, sono le boccette per smalti, diluenti per unghie e, soprattutto, vasetti per creme, viso e mani.
• La presenza del vetro nel settore farmaceutico risulta in calo rispetto al 2002 (29%) e l’arretramento dipende dalla minore diffusione di farmaci iniettabili.
Il vetro viene essenzialmente utilizzato per produrre flaconcini per prodotti iniettabili e farmaci da assumere per via orale, flaconi per sciroppi e collutori, vasetti per unguenti, boccette per prodotti oftalmici ecc.
Al momento, l’alternativa all’imballaggio di vetro è costituita dai contenitori di plastica.
• I restanti quantitativi di flaconeria da vetro cavo (9%) sono impiegati in altri settori: attrezzature da laboratorio, oggettistica da regalo, etc.

Vetro tubo: utilizzi
I consumi di imballaggi di vetro tubo risultano tendenzialmente in calo dal 2000.
Il fenomeno trae origine sia dall’andamento riflessivo della domanda di molti prodotti dell’area farmaceutica dove è richiesta questa soluzione di imballaggio, sia da una certa tendenza a sostituire il vetro tubo con il vetro cavo (ne sono un esempio i flaconcini utilizzati nel settore farmaceutico).
• Il settore farmaceutico rimane la principale area di sbocco dei contenitori di vetro tubo (65% del consumo complessivo); utilizza per oltre il 70% fiale per prodotti iniettabili e per il restante 30% flaconcini per iniettabili e farmaci per via orale. L’alternativa all’imballaggio di vetro tubo è costituita dai prodotti di vetro cavo.
• Altre aree di impiego dell’imballaggio da vetro tubo (il 34%) sono la cosmesi (essenzialmente fiale o flaconcini per il trattamento dei capelli) e le attrezzature da laboratorio (flaconi e provette).

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio


Glass for export
Sustained essentially by demand from abroad, in 2003 national production of hollow glass packaging (large and small bottles and jars) and tube glass (vials and small bottles) increased by +4.5%.
Plinio Iascone


Regarding the production of glass containers at the European level, 2002 statistics speak of 17.3 million tonnes. The main producers, and therefore also users, of glass packaging are Germany (24%), France (22%), Italy (19%), Spain (12%) and Great Britain (11.5%). The remaining 11.5% is shared by the other European countries.
In 2003, Italian producers of glass packaging achieved 3,500,000 tonnes and (although the figures can only be regarded as definitive up to the end of July 2004) recorded an increase of 4.5% compared with 2002. So, a positive result, considering the adverse economic situation which has characterised the national and world economies. But if we examine the development of the two components of demand, it emerges that the positive trend in 2003 is due essentially to a growth in exports (+2%), and that the domestic market recorded a modest +0.8%. 2003 also saw a substantial reduction in imports, of about 35%. Exports of empty packaging account for about 12.5%, while imports cover about 7% of consumption.
However, it should be noted that Italian production ‘sold in Italy’ recorded good growth, around +5%.
There was a slight increase in the quantity of bottles and jars, while small bottles made from hollow glass or tube glass fell.
Domestic consumption of glass packaging reached 3,300,000 tonnes. An analysis of the development in production of glass packaging over the past five years shows good growth of 2.7% per annum on average; this result is significant, bearing in mind the long periods of crisis which have marked past years and the process of lightening which has gradually been affecting glass items.
These considerations lead us to confirm that, after the period of decline between the late 1980s and the early 90s, the glass packaging sector has entered a phase of development, with clear signs of ‘revitalisation’.

Hollow glass: uses
Bottles and jars find their applications mainly in the area of liquids and preserved foods. Small bottles (small jars, vials and bottles) find outlets in the sectors of pharmaceuticals and perfumery/cosmetics.

The outlet sectors for bottles
The new hollow glass bottles put onto the market, intended for liquid foodstuffs, are used in several market sectors.
• Regarding the quantity of bottles expressed by weight, the area of alcoholic drinks accounts for the largest quantity (62%). In this field wine has the largest share (40%). The position of glass in the wine-producing sector is rising slightly, as a result of the increase in demand for DOC wines and the export market (this is an outlet area which largely demands packaging in glass).
In the beer sector, too, glass packaging is predominant.
• These are followed by non-alcoholic drinks (including mineral water), with a share of 17.5%, where glass is experiencing strong competition from alternative forms of packaging, especially PET bottles. Where mineral water is concerned, the trend towards customised bottles intended for the catering trade has slowed the inroads from plastic bottles.
• The fruit juice sector accounts for 5.3% of the overall use of hollow glass bottles, which has recently been the subject of an intensive revitalisation campaign in terms of shapes and colors. The positive effects have been unexpected, so much so that after years of decline the use of glass in this sector is stabilising.
• 6.7% of the total is accounted for by the use of glass bottles for packaging olive oil. Where sales of olive oil in Italy are concerned, glass enjoys the largest share of the market, while for oil intended for export it has to share its position with tinplate cans. The slight fall in the market share compared with 2002 is due to a slowdown in the growth of the market for the oil itself.
• The remaining 8.5% is used in several sectors, with tomato puree and pulp accounting for the largest share.

The jars outlet sectors
National consumption of hollow glass jars shows a slightly increasing trend.
• Slightly less than 40% of jars are used for the packaging of preserved vegetable products (vegetables, pickles, vegetables in oil, jams, etc.), 13% is used for fish products, 14-15% for sauces, etc. (tending to rise) while 17.5-17.7% is accounted for by homogenised products.
The remaining 15% goes for chocolate spreads, patés, honey, yoghurt, etc.

Outlet sectors for small bottles
Two of the main sectors are: cosmetics/perfumes and pharmaceuticals.
• The cosmetics/perfumes sector takes about 62% of the production and uses small bottles for perfumes, where glass continues to hold its pre-eminent position.
Areas where glass faces competition from plastic containers are the small bottles for nail varnish, varnish remover and especially small jars for face and hand creams.
• Glass used in the pharmaceuticals sector fell compared with 2002 (29%) and this decline was due to a reduced use of medicines for injection.
Glass is mainly used to produce small bottles for medicines for injection and to be taken orally, bottles for cough mixtures and mouthwashes, jars for ointments, vials for ophthalmic medicines, etc.
At present, the alternative to glass packaging is plastic containers.
• The remaining containers made from hollow glass (9%) are used in other sectors: laboratory equipment, gift objects, etc.

Tube glass: uses
The consumption of packaging from tube glass showed a decline since 2000.
This phenomenon is due both to a decline in demand for many products in the pharmaceuticals sector which require this type of packaging and the trend for replacing tube glass with hollow glass (for example the small bottles used in the pharmaceuticals sector).
• The pharmaceuticals sector remains the main outlet area for tube glass containers (65% of overall consumption); more than 70% is used for vials for products for injection and the remaining 30% for small bottles for medicines for injection and to be taken orally. The alternative to tube glass packaging is hollow glass.
• Other areas of use for tube glass packaging (34%) are cosmetics (mainly vials or small bottles for hair care products) and laboratory equipment (small bottles and test tubes).

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Il riciclo degli imballaggi di vetro - L’industria vetraria italiana ha raggiunto ottimi risultati in termini di recupero e riciclo. Nel 2002 sono state riciclate oltre 1.300.000 t di imballaggi di vetro. Il rottame si può impiegare nella produzione di nuovi contenitori per un numero illimitato di volte e il suo impiego nel ciclo produttivo abbassa i consumi energetici della produzione; il rottame infatti fonde a temperature più basse di quelle richieste per la fusione della miscela delle materie prime necessarie per produrre il vetro.



Recycling of glass packaging - The Italian glass industry has achieved excellent results in terms of recovery and recycling. In 2002, more than 1,300,000 tonnes of glass packaging were recycled. The scrap glass can be used in the production of new containers an unlimited number of times and its use in the production cycle reduces energy consumption in its production; in fact, scrap glass melts at a lower temperature than that required for the fusion of the mixture of raw materials needed to produce new glass.