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Cicrespi


Flowpack
Saldatura a ultrasuoni

SVILUPPI Flowsonic è una flowpack orizzontale che adotta la tecnologia a ultrasuoni per la saldatura delle confezioni. Nata dalla collaborazione fra Cavanna e Herrmann Ultraschalltechnik, offre concreti vantaggi in fatto di produttività, risparmio di materiale e qualità dell’imballo. Nel pieno rispetto dell’integrità e delle caratteristiche organolettiche dell’alimento.

La saldatura a ultrasuoni utilizza onde acustiche di tipo meccanico per creare legami molecolari fra materiali termoplastici; in pratica, la trasmissione degli ultrasuoni avviene mediante microimpulsi meccanici che assicurano la massima efficacia, permettendo di veicolare istantaneamente l’esatta energia necessaria, senza peraltro danneggiare né il materiale di confezionamento né il prodotto. Di fatto, è una “tecnologia pulita” in cui l’energia necessaria per la saldatura è impiegata soltanto in zone specifiche e ben definite.
In modo coerente con la capacità progettuale e la vocazione alla ricerca di soluzioni all’avanguardia, la società Cavanna l’ha sviluppata - in collaborazione con Herrmann Ultraschalltechnik - rendendola disponibile sia su macchine nuove costruite ad hoc (è appunto il caso della Flowsonic) sia su confezionatrici flow-pack già commercializzate, dove il retrofitting prevede l’installazione di un gruppo di saldatura longitudinale.
Notevoli i vantaggi offerti dall’impiego degli ultrasuoni, a partire dal controllo e dalla riduzione dei tempi di saldatura, la cui qualità costante è garantita anche in condizioni ambientali difficili. Senza tralasciare il risparmio energetico (la macchina non deve essere riscaldata per essere operativa) e il minor consumo di materiali di confezionamento. A tutto questo si può aggiungere la minor usura dei componenti del sistema, il mantenimento delle qualità organolettiche del prodotto (grazie alla quasi assenza totale di calore), nonché la facilità di gestione e programmazione dei parametri di lavorazione.

Le prestazioni sulla flowpack
Come si sottolinea in Cavanna, è la prima volta che un OEM applica questa tecnologia su una linea di confezionamento orizzontale. Gli argomenti che spiegano la bontà della scelta sono parecchi, e suffragati da risultati pratici.
• I livelli di ermeticità risultano superiori rispetto alla saldatura tradizionale, specialmente in ambienti umidi o polverosi; alcuni test hanno preso in considerazione una vasta gamma di film flessibili termosaldabili - tradizionalmente impiegati sulle flowpack - dal monofilm OPP Coex (25 micron) sino ai laminati PET/ALU/PE (90 micron) impiegati nell’industria farmaceutica, passando attraverso diversi film differenti per struttura e spessore. Per ogni materiale, le tenute di saldatura (sia trasversale sia longitudinale) sono nell’ordine dei 500-600 millibar.
• Il ricorso alla saldatura a ultrasuoni (più sottile rispetto alla tradizionale) consente l’impiego di film flessibili meno costosi ma anche di ridurre la quantità del materiale d’incarto. Per esempio, con una classica merendina reperibile sul mercato è stato possibile ridurre di circa 15 mm il passo di taglio e di 5 mm la fascia, senza compromettere la tenuta: ciò comporta un risparmio di materiale superiore al 10%. Inoltre, da non dimenticare la grande possibilità di applicazione con i materiali bio-degradabili in cui Cavanna crede molto.
• La macchina è e rimane “fredda”, dato che la saldatura è ottenuta tramite vibrazioni meccaniche e non tramite il calore, il che può risultare vantaggioso anche in termini di costruzione, gestione e manutenzione della macchina stessa; in secondo luogo, sono eliminati tutti i problemi di qualità relativi a prodotti termo-sensibili (prodotti farmaceutici, a base grassa, cioccolato, gelati, surgelati ecc.); vi è infine una riduzione degli scarti poiché, alla ripartenza, i prodotti rimasti sui piani rotanti non devono essere espulsi.
• L’efficienza complessiva migliora ulteriormente se si considera che la confezionatrice non deve riscaldarsi per essere operativa, garantendo quindi effettivi risparmi di tempo; altro punto nodale è la possibilità di memorizzare i parametri di saldatura specifici per un dato film, che entrano a fare parte delle caratteristiche del formato.

Una generazione ultrasonica
In particolare, la nuova Flowsonic nasce dall’installazione dei due gruppi di saldatura longitudinale e trasversale su una Cavanna Zero 5 con testa box motion.
• Il gruppo di saldatura longitudinale consiste in un’unità di risonanza ultrasonica montata fra i due traini del film. Vengono dunque eliminati tutti i dispositivi necessari alla riduzione del calore, fondamentali per consentire l’incarto di prodotti termosensibili. Il sistema, brevettato da Herrmann, controlla con precisione micrometrica la distanza del sonotrodo, indipendentemente dalla velocità e dalle differenze di spessore del film. Può essere installato su macchine esistenti, è facile da utilizzare e i dati relativi all’utilizzo di uno specifico film sono memorizzabili.
• Per quanto riguarda invece il gruppo di saldatura traversale, l’unità di risonanza ultrasonica a doppio convertitore (brevetto Herrmann) sostituisce la ganascia tradizionale montata su testa box motion.
È possibile controllare la quantità di energia di saldatura necessaria per ogni materiale di incarto e i dati sono facilmente memorizzabili, in modo da riprodurre costantemente le condizioni ottimali di saldatura tipiche di un certo materiale.
I risultati, insomma, sembrano ampiamente giustificare la soddisfazione e l’orgoglio di Cavanna, che sta lanciando la nuova soluzione con il claim “Flowsonic, the ultrasonic generation”.


Flowpacking
Ultrasonic sealing

DEVELOPMENTS - Flowsonic is a horizontal flowpacking machine that adopts ultrasonic techniques for pack sealing. Born out of the cooperation between Cavanna and Herrmann Ultraschalltechnik, it offers concrete advantages in terms of productivity, material saving and packaging quality, all this while fully respecting the integrity and the organoleptic characteristics of the food product being wrapped.

Ultrasonic sealing uses mechanically generated acoustic waves to create a molecular bond between thermoplastic materials; practically speaking, the ultrasonic waves are transmitted by mechanical microimpulses that ensure maximum effectiveness, enabling the instantaneous transfer of the right amount of energy needed, without what is more damaging either the packaging material or the product. It is a “clean technology”, where the energy needed for the sealing is only used in specific and well defined areas.
In line with its knowledge in the field and vocation to seek for leading edge solutions, Cavanna - in cooperation with Herrmann Ultraschalltechnik - has perfected the said technique, making it available both on new specially built machines (as in the case of the Flowsonic) as well as on flowpacking machines already on the market, where a longitudinal seal unit is applied.
Considerable advantages are offered by the ultrasonic technique, starting off from control and reduction of the seal times, the constant quality of which is also guaranteed in harsh working conditions. The technique also leads to energy saving (no heating required) and lesser consumption of packaging materials. Lastly, one has reduced wear of the system components, upkeep of the organoleptic qualities of the product (thanks to the virtual absence of heat) as well as easy management and programming of the processing parameters.

Flowpacking machine performance
As Cavanna states, this is the first time that an OEM has applied this technology to a horizontal packaging line. The reasons for this choice are many, and the practical results are clear.
• The levels of airtightness are higher compared to traditional seals, especially in moist or dusty environments; tests were made on a vast range of heatsealable flexible films traditionally used on flowpacking machines - from OPP Coex monofilm (25 microns) up to PET/ALU/PE laminates (90 microns) used in the pharmaceutical industry, going by way of a number of films different in structure and thickness. For each material the seal strength (both crosswise and lengthwise) is 500-600 millibars.
• The resorting to ultrasonic sealing (allowing a thinner seal compared to traditional methods) enables the use of less expensive flexible films but also enables a reduction in the quantity of wrapping material. For example, with a classic snack found on the market the cutting length was reduced by around 15 mm and the cutting web width by 5 mm, this without jeopardising the seal strength, constituting a saving in material of around 10%.
One should also cite its possible application with biodegradabile materials, something in which Cavanna believes in a lot.
• Cold sealing by mechanical vibrations also brings advantages in terms of machine construction, management and maintenance; all problems that normally arise when working heat-sensitive products (pharmaceuticals, fat based products, chocolate, icecreams, frozen foods etc) are eliminated; lastly, the system also reduces waste in that the product still on the plates above the wheels need not be expelled on restarting.
• The machine also saves on heating up time and the specific seal parameters of a given film can be stored with the format characteristics.

An ultrasonic generation
In particular the new Flowsonic has been created out of the installation of the two longitudinal and transversal seal units on a Cavanna Zero 5 with box motion head.
• The longitudinal seal unit consists of an ultrasonic seal bar fitted between the two film sealing wheels. All heat reduction devices fundamental in traditional wrapping of heat sensitive products have been eliminated.
The system, patented by Herrmann, has a user-friendly micro control of the tool gap regardless of the speed and the different film thickness, that can also be installed on existing machines.
• The traditional seal jaws have been replaced by double converter welding horn assembled on a box motion head on the transversal seal unit.
The quantity of seal energy needed for each wrapping material can be controlled and the data stored to provide constant optimum seal conditions for a set material.
Cavanna are rightly proud of and satisfied with the results. The company is launching the new solution with the claim “Flowsonic, the ultrasonic generation”.





Confezionare liquidi
Strategie di imballaggio

STRUMENTI DI CONOSCENZA Riempimento in asettico e ottimizzazione del fine linea grazie ai robot, anche in presenza di un’ampia varietà di contenitori: due questioni molto diverse fra loro, eppure strategiche per chi voglia produrre e commercializzare prodotti di qualità, vincendo al contempo la sfida dei costi.

Non è certo un caso se al prossimo drinktec (12-17 settembre 2005, Monaco di Baviera) le soluzioni relative a riempimento asettico e fine linea faranno la parte del leone. Proponiamo, qui di seguito, alcune osservazioni che abbiamo ricevuto dagli stessi organizzatori della fiera (Messe Muenchen).

1) Le GARANZIE DELL’ASETTICO
Una tendenza che interessa il mercato del beverage è il crescente successo delle bevande non gassate; tuttavia, a causa dell'assenza di anidride carbonica, queste bevande presentano un pH delicato e sono quindi più facilmente soggette al deterioramento microbiologico.
Di conseguenza, è necessario procedere alla distruzione di germi o a prevenirne la formazione: questo è possibile sia con il confezionamento a caldo, sia con quello asettico a freddo, che non aggredisce il prodotto.

Latte, in particolare - Già da tempo il latte è confezionato in imballaggi di cartone dopo essere stato sottoposto a processi asettici, ma con il mutamento dei gusti del consumatore e le strategie di differenziazione dei produttori si vanno diffondendo sempre più le bottiglie di plastica: oggi detengono una quota di mercato superiore al 30%. Il riempimento asettico a freddo in bottiglie di PET è indicato soprattutto per il latte UHT, che deve garantire la conservazione fino a tre mesi a temperatura ambiente; al contempo, si stanno anche diffondendo alcuni metodi di riempimento più igienici in confezioni di PET e HDPE anche nel caso di latte fresco, fresco a scadenza media (ESL) o per prodotti a base di fermenti lattici e bevande a base di latte.
In ogni caso, gli esperti sono concordi nel definire la tecnologia in asettico come la strada ideale per garantire la genuinità dei prodotti senza ricorrere a sostanze ausiliarie e additivi di processo.

Bevande e materiali - Succhi e nettari, the e caffè freddi, bevande per lo sport, acqua liscia, bevande miste a base di latte e latte a lunga conservazione: sono queste le cosiddette "bevande delicate" che necessitano di un trattamento ad alta sterilizzazione durante la fase del confezionamento.
Il riempimento asettico prevede, tradizionalmente, l’uso di confezioni di cartone: questo procedimento opera con riempitrici di piccole dimensioni e a costi contenuti, tuttavia sembra offrire una limitata capacità di rendimento, a prescindere poi da ogni considerazione in termini di marketing.
L'alternativa è l'impiego delle bottiglie di PET e dei contenitori di PP o HDPE; per queste tipologie di imballaggio, alcune previsioni parlano di crescita "a due cifre" per il prossimo futuro.

Sterilizzazione separata - Il riempimento asettico delle bottiglie di plastica significa la sterilizzazione separata di prodotto, contenitore e chiusure, per concludersi con la "congiunzione" di questi tre elementi sempre in condizioni sterili. In generale, il prodotto viene sterilizzato tramite un trattamento termico di breve durata nel quale la temperatura e il tempo di permanenza dipendono dalle specificità della bevanda.
Per quanto riguarda le chiusure, in particolare delle sempre più diffuse sportscap, di quelle a più elementi o a vite di plastica con sigillo interno, vengono sottoposte a bagni disinfettanti o a degerminazione mediante raggi UV.

Umido o secco? - L'operazione più complicata e dispendiosa riguarda la sterilizzazione dei contenitori; a questo proposito, i vari costruttori di macchine impiegano combinazioni di linee rinser e linee di sterilizzazione.
Fondamentale è la conduzione delle confezioni in una camera senza polvere, fino alla chiuditrice asettica; negli ultimi tempi, le dimensioni della camera senza polvere si sono ridotte considerevolmente, secondo l'assunto che una riduzione dello spazio sterile implica un inferiore rischio microbiologico. Tuttavia, gli esperti sono ancora divisi sulla questione se sia più efficiente il processo di sterilizzazione a "umido" dei contenitori con acido peracetico, o quello a "secco" con perossido di idrogeno sotto forma di vapore che viene poi asciugato con aria sterile.

2) Logistica: varietà e ottimizzazione
Ai contenitori tradizionali si stanno affiancando nuove soluzioni di confezionamento. Per esempio, lo “stand up pouch” (pack flessibile in grado di reggersi in piedi) vanta tassi di crescita straordinari, mentre PP e PEN hanno tutte le carte in regola per diventare concorrenti del PET.
Le lattine in laminato (cartone, alluminio, PET e PEN) sono ancora un prodotto di nicchia, eppure stanno diventando un’alternativa attraente per alcune bevande non gasate.
Per quanto riguarda la birra, alla rinascita del vetro si accompagna la crescita delle bottiglie di alluminio: se questo materiale, in Germania, ha perso terreno per via delle nuove disposizioni di legge, nel resto del mondo incontra un crescente successo grazie alle “shaped cans”, lattine dalle forme particolari.
Nel mercato dell’acqua confezionata, invece, si diffondono i grandi dispenser da 10 o 20 l per uffici e negozi.

Confezioni multiple - La vecchia cassa per le bottiglie rimane in molti casi la soluzione più conveniente, eppure le scelte si stanno orientando verso diversi tipi di confezioni multiple: da tre, sei, otto, dieci, dodici pezzi, oppure cartoni wraparound da 24, bottiglie sfuse su tray o avvolte in pellicola retraibile, anche dotate di maniglia.
L’ultimo ritrovato (made in USA) è il “Fridgepac”, confezione di cartone compatto da 10 lattine che il consumatore può comodamente deporre in frigorifero, aprire in un angolo e poi utilizzare come un distributore.
Interessanti sono anche le confezioni di mix di prodotti che offrono la possibilità di imballare insieme articoli diversi su un unico shrinktray.

Largo ai robot - In fase di riempimento e confezionamento, quando i compiti sono più complessi (e aumenta la varietà delle tipologie di confezioni) si punta sulla robotica: come in numerosi altri campi, i robot saranno impiegati sempre di più per eseguire anche i compiti “minori”, come quello di allegare “give aways” o dépliant, oppure di introdurre informazioni per il consumatore nelle confezioni usa e getta.
Stesso discorso vale anche per la palettizzazione: si tratti di robot a tre o quattro assi, articolati, scara o lineari, sono ormai indispensabili per la soluzione dei compiti in questo settore. Il loro carico massimo diventa infine sempre maggiore, per cui possono palettizzare su più strati anche grandi contenitori, come le bottiglie da 2 o 3 litri.


Packaging liquids
Packaging strategies

TOOLS FOR ACQUIRING KNOWHOW - Aseptic filling and optimisation of the end of line using robots, also in the presence of a broad variety of containers: two questions very different from each other, but all the same strategic for those that wish to produce and trade quality products, at the same time winning out on costs.

It is not by chance that at the coming drinktec (12th-17th September 2005, Munich) the solutions covering aseptic filling and end of line will take the lion’s share. We here propose some observations made to us by the selfsame fair organizers (Messe Muenchen).

1) Guarantee from aseptic
Non-carbonated drinks are gaining popularity. And because they are non-carbonated, these drinks have a weak acid pH, and are therefore more susceptible to microbiological decay. It is all the more essential therefore to destroy or avoid bacteria during the filling process. This can be achieved through hot filling, or by means of cold-aseptic filling, which is kinder to the product.

Drinks and materials - The more 'sensitive' drinks, i.e. juices, nectars, non-carbonated fruit juice drinks, iced tea and coffee, sports and energy drinks, plain water, near water, mix milk drinks and UHT milk, require highly germproof conditions when filling. In aseptic filling methods for these drinks, card packaging is used. This established technique uses relatively cost-effective, smaller filling machines, but the performance levels seem to be quite restricted. In addition it is also a question of marketing.
A clear trend is emerging for packaging sensitive drinks in PET bottles, or PP and HDPE containers. Experts predict that aseptic filling in PET containers will experience clear double-digit growth in the coming years.

Separate sterilisation - Aseptic filling in plastic bottles entails separate sterilisation of the product, the containers and the closures. And putting all three components together under germfree conditions. Sterilising the product is usually done in short-time heaters, with the temperature and duration adapted to the specific product. For the sterilisation of the closures, increasingly also sports caps, multi-part closures or plastic screw caps with inner seal, the manufacturers use a disinfection bath or UV degerming.

Wet or dry? - The biggest input is required in disinfecting the containers themselves. Here the machine manufacturers supply rinsers and sterilisation systems in combination. A key component in this is keeping the containers under clean-room conditions through to aseptic closure. In recent years the size of this clean room has been steadily reducing. The irrefutable logic being that the smaller the clean room, the lower the microbiological risk. Opinions still differ, however, as to which container-disinfection process is better and more efficient - the 'wet' method with peracetic acid or the 'dry' method with hydrogen peroxide (it is applied as steam, and after a short period the containers are then dried in sterile air).

Focus on the milk - Milk has long been aseptically filled in cartons, but changing consumer expectations and the innovations drive coming from the dairies are leading in this segment, too, to an increase in the use of plastic bottles: today this type of container accounts for over 30%.
Cold-aseptic filling in PET bottles is above all an issue in UHT milk, which can be kept for up to three months at ambient temperatures. And hygienic aseptic methods are also being used, although not so widespread, in certain stages of filling PET and HDPE containers for fresh, ESL and fermented milk products and mix milk drinks. Anyway, these methods are a highly attractive solution, as they mean that agents and process additives are no longer needed in the products.

2) Logistics: variety and optimisation
For many years now beverages have not only been sold in glass, PET, cans and cartons: new materials are emerging. The stand-up pouch, for example, a flexible but stable drinks pack, is enjoying double-digit growth, and PP or PEN could develop into a serious contender to PET. Laminated cans (card, aluminium, PET and PEN) are at the moment only a niche product, but for certain non-carbonated drinks, they are a very attractive alternative. As far as beer is concerned, we cite the renaissance in returnable glass bottles and the growth of aluminium bottles: not in Germany (because of the recent regulations governing packaging) but all over the world, there are new developments happening in aluminium include 'shaped' cans. Another very popular style of water container is the large 10 or 20-litre dispensers set up in offices and shops.

Multipacks - Clearly in the majority of areas, the good old drinks crate is still a sensible choice, but there is an increasing trend towards multipacks in all kinds of forms: triple packs, six-packs, wraparound packs for 8, 10, 12 or even 24 drinks containers inserted loose on a tray, or sealed with foil (and all the different variations in handles). The latest development from America is the 'Fridgepac', a cardboard pack of 10 cans that is laid down in the fridge and torn open at one end for easy access.
One interesting development, particularly for the discount stores, are mixed packs of drinks, with a selection of different products shrink-wrapped on a tray.

Make way for robots - In filling and packing lines, for difficult applications (i.e. for handling different kinds of packaging), robots are useful: they do smaller tasks, such as inserting give-aways or brochures, or supplying consumables to the packers of beverages with disposable packaging. When it comes to palletising too, robot technology is the name of the game, now and in the future: there are robots that operate on three or four axes, ones that rotate on a post and ones with a swivel arm. Their carrying capacity is getting bigger and bigger, and now there are models that can easily stack layers of larger containers, such as 2-litre of 3-litre PET bottles.





Convegno
La parola al farmaceutico

TENDENZE Le proposte dell’università, le attività conto-terzi, i rapporti fra fornitori e clienti, l’automazione, la rintracciabilità: un confronto a tutto campo sulla filiera del farmaco alla XXII edizione delle Giornate Farmaceutiche Pisane.
Ado Sattanino

Oltre 200 operatori del settore farmaceutico e del suo indotto, il 15 e 16 aprile scorsi, si sono dati appuntamento alle Giornate Farmaceutiche Pisane, il convegno annuale (giunto alla sua XXII edizione) promosso e organizzato da Grafica Zannini con il patrocinio di Farmindustria e il sostegno di Eurolaser, Farmigea, Ima, Kimble Italiana e Patheon Italia. A Tirrenia, elegante località balneare non lontana dal centro di Pisa, addetti ai lavori ed esponenti delle istituzioni hanno discusso una pluralità di temi da differenti punti di vista, evidenziando luci e ombre della filiera italiana, ma soprattutto riflettendo sulle tendenze di fondo che caratterizzano il comparto a livello globale. I lavori, come sempre, sono stati aperti dall’instancabile presidente e fondatore di Asis (Associazione Studi sull’Industria della Salute) Flaminio Farnesi, deus ex machina dell’iniziativa.

Unirsi per innovare
Una questione preliminare riguarda la capacità di mantenersi aggiornati sull’evoluzione di prodotti e processi: com’è noto, le aziende italiane in generale sono per lo più di dimensioni modeste e possono avere difficoltà, da sole, a tenere il passo dell’innovazione; il mondo accademico nazionale, al contempo, viene talvolta accusato di rimaner chiuso nella sua torre d’avorio. Un felice esempio di collaborazione fra queste due realtà è, al contrario, la Scuola Superiore di Formazione Industriale Farmaceutica. Nata da una proposta lanciata proprio durante le “Giornate” di due anni fa, e operativa da quasi un anno, questa scuola è promossa dall’Università di Pisa, Asis e Consorzio Pisa Ricerche, con il sostegno di Grafiche Zannini, Palladio, Bormioli Rocco e Figlio, IMA, Gerresheimer Glass Packaging e Aventis.
Come hanno spiegato Marco Pasquali (rettore dell’ateneo pisano) e Marco Macchia (direttore di SSFIF), quest’istituto ha il compito di formare e aggiornare figure professionali destinate al farmaceutico e al suo indotto. Gli argomenti di studio riguardano infatti ricerca, produzione e commercializzazione di un medicinale, materiali e impianti per il confezionamento, valutazione del farmaco, economia, controllo, logistica, informatica e infine marketing. L’offerta didattica della SSFIF, lo ricordiamo, si rivolge ai dipendenti dell’industria, ai giovani stagiaire e agli studenti universitari. Per informazioni: http://sfif.cpr.it;
[email protected].

Un nuovo outsourcing
Alla formazione continua e all’aggiornamento scientifico, secondo Antonella Mancuso (Patheon Italia), occorre però affiancare uno sforzo per consolidare e far crescere le dimensioni delle imprese della filiera. Vediamo perché.
Se il mercato farmaceutico mondiale è stimato in circa 500 miliardi di dollari, il valore aggiunto riferito alla preparazione di un medicinale (finishing) è pari a 70 miliardi, di cui 56 generati “all’interno” e 14 in outsourcing. Questo rapporto, tuttavia, potrebbe presto cambiare, visti i diversi tassi di crescita: +2% all’anno per il finishing interno, +16% per quello conto-terzi. Nel caso in cui tale tendenza dovesse rimanere invariata, in 15 anni le attività in conto-terzi potrebbero addirittura cannibalizzare l’intero settore per quanto riguarda, appunto, la “produzione”.
Al di là delle previsioni sul ruolo crescente dell’outsourcing (un fenomeno che nessuno mette in dubbio), il mercato sembra essere giunto a un momento di svolta: nel corso di quest’anno, infatti, scade il 50% dei brevetti dei 100 farmaci più importanti, e le grandi compagnie stanno investendo ingenti risorse nella ricerca di nuove molecole. Proprio la R&S, ma soprattutto il marketing, sono perciò diventati il core business delle multinazionali, che d’altro canto preferiscono delegare all’outsourcing l’effettiva produzione dei medicinale. Un secondo fenomeno di particolare interesse è la nascita, non più sporadica ma diffusa, di vere e proprie “virtual company” dedicate solo alla commercializzazione dei farmaci, e che quindi affidano ai conto-terzisti anche le attività di R&S.
Guardando all’Europa e in particolare all’Italia, il mercato dell’outsourcing appare ancora frammentato, disomogeneo e perciò poco competitivo, con pochi attori di statura internazionale. Il problema è serio, dal momento che i grandi marchi sono alla ricerca di partner cui affidare un numero crescente di commesse ad alto valore aggiunto, con contratti validi su scala mondiale, e non soltanto per la produzione in sé ma anche per lo sviluppo di nuove formulazioni (attività che richiede, a sua volta, notevoli investimenti). Per non perdere opportunità di tale rilevanza a vantaggio di competitor meglio attrezzati, dunque, l’auspicio è che il processo di consolidamento e fusione fra le imprese si intensifichi ulteriormente.

Collaborare fa bene
Per rimanere competitivo anche di fronte ai Paesi con bassi costi della manodopera, esclusa a priori una concorrenza sui prezzi, il “farmindotto” italiano dovrebbe garantire anche la qualità e la costanza di servizi, e forniture di alto livello. Nella sua ricerca di strumenti utili al fine di perseguire questo obiettivo, Claudio Zuccolotto (Kimble Italia, gruppo Gerresheimer) è in apparenza partito da lontano, ma ha poi concluso il proprio intervento formulando alcune proposte calzanti. La tesi prende avvio da una semplice constatazione: qualunque sia il loro settore di attività, tutte le aziende italiane che fanno parte di un distretto produttivo vantano nei loro bilanci un ROI (ritorno sull’investimento) e un ROE (ritorno sul capitale proprio) molto superiori a quelli medi nazionali. Per spiegare questo primato sono già state proposte teorie diverse, ma presto riconosciute infondate: la vicinanza geografica delle imprese, la forza lavoro qualificata, le politiche pubbliche di sostegno o magari le linee di credito privilegiate. Dagli studi più recenti, invece, emerge che i motivi sono ben altri: la stabilità dei rapporti di sub-fornitura, la fedeltà dei partner, l’affidabilità di chi prende impegni anche a medio e lungo termine. Nei distretti si è insomma instaurato un clima informale di collaborazione che favorisce gli investimenti (si ha fiducia che i propri clienti sapranno apprezzare e riconoscere l’impegno e la costanza), assicura consegne a regola d’arte e in tempi brevi, infine sancisce l’emarginazione senza appello di chi dimostra scarsa serietà (le condanne sociali sono più severe di quelle giuridiche!). La sfida, incalza Zuccolotto, è portare queste condizioni ideali anche nell’indotto farmaceutico, fra aziende che non operano nello stesso distretto: uno strumento concreto può essere l’introduzione volontaria, fra i diversi attori della filiera, di opportuni modelli collaborativi (i cosiddetti CPFR, Collaborative Planning Forecasting and Replenishment) in base ai quali garantire la qualità delle lavorazioni, semplificare la catena logistica, ridurre i problemi legati agli ordini di emergenza e riuscire a formulare previsioni più attendibili; in una parola, rafforzare il rapporto fra partner anche a lungo termine, confermando che l’imperativo della “riduzione dei costi a qualunque costo” e le aste al ribasso non sono l’unica arma vincente. E non si tratta di un’utopia: tanti esempi provenienti soprattutto dagli USA (e in Italia la stessa Kimble) dimostrano infatti che l’adozione dei CPFR fra fornitori e clienti, nell’indotto farmaceutico, può garantire ottimi risultati.

L’automazione è’ servita
Un’indiscussa punta di diamante dell’indotto farmaceutico italiano, dove le luci prevalgono sulle ombre, è il comparto delle macchine automatiche di processo e confezionamento; nel nostro Paese operano infatti tante grandi e piccole aziende meccaniche di riconosciuta eccellenza, capaci di imporre in tutto il mondo soluzioni flessibili e personalizzate. Da notare, ricorda Daniele Vacchi (IMA), che queste società si sono sviluppate grazie all’export; il mercato farmaceutico italiano, la cui debolezza strutturale è dovuta anche all’assenza di politiche di sostegno, da solo non avrebbe infatti potuto sostenere la loro crescita.
E così, l’Italia è diventata il secondo esportatore mondiale di macchine automatiche per il settore farmaceutico, subito dietro la Germania, con un controvalore di circa due miliardi di Euro (15% del mercato). Guardando ai clienti, il fenomeno di maggior rilievo riguarda le 10 “Big Pharma” che controllano il 50% del mercato mondiale: si comportano soprattutto come aziende votate alla promozione del brand e alla commercializzazione, e sempre più spesso fanno produrre ai conto-terzisti tanti medicinali diversi in formati differenti, anche in tirature limitate, imponendo peraltro tempi di consegna molto stretti. Ecco allora che le richieste a IMA o agli altri costruttori di macchine automatiche interessano sempre meno gli impianti di processo e confezionamento per volumi medio alti, ai quali si preferiscono invece quelli più compatti e flessibili, dal cambio formato più rapido e dalla maggiore semplicità d’uso; di fatto, la tendenza in auge negli anni ’90 (standardizzare i formati) sembra essersi arrestata, a vantaggio di un approccio più “snello” e diversificato alle richieste del mercato. Per quanto strategica, tuttavia, l’automazione incide solo sull’1% delle spese sostenute dai grandi player del comparto farmaceutico, a fronte di un buon 15% relativo al marketing.
Ai costruttori, inoltre, si chiede di diventare fornitori integrati di sistemi a tutto tondo: rimane importante la riduzione dei costi, però con la consapevolezza che macchine funzionali e allo stato dell’arte costituiscono la migliore garanzia sul ritorno degli investimenti.
Per quanto riguarda, infine, le previsioni di crescita dell’intero comparto farmaceutico, le prospettive per il prossimo quinquennio sembrano molto buone: +8% annuo a livello mondiale (+10% per i Paesi più ricchi), senza dimenticare che grazie ai nuovi metodi di approvazione dei medicinali (che riducono tempi e costi dei test clinici preliminari) aumenterà anche il periodo di sfruttamento dei brevetti.

La rintracciabilità (ovviamente)
Prima di concedere l’usuale omaggio alle “magnifiche sorti e progressive” dell’identificazione tramite radiofrequenza, Alberto Bartolini (Astra Zeneca) ha voluto metterne alla prova le applicazioni attuali e soprattutto potenziali.
Il dibattito sull’RFID, diciamolo subito, si è concluso con la conferma che questa tecnologia può aiutare l’intero comparto farmaceutico a garantire efficacia, sicurezza, pronta disponibilità delle merci e infine contenimento dei costi. Per giungere a questa certezza, però, sono stati prima individuati e analizzati i reali bisogni e le priorità dei diversi operatori della filiera: il produttore chiede tutela del brand e dei propri sforzi in R&S, gestione della rintracciabilità, efficienza della logistica; il distributore è attento alla velocità di fornitura; l’ospedale esige sicurezza nella somministrazione dei medicinali e ottimizzazione del servizio; il medico bada a controllare la corretta assunzione del farmaco e la sua efficacia, verificandone gli effetti sul paziente; lo Stato, infine, deve contenere la spesa pubblica e contrastare le frodi.
Ebbene, ognuno di questi problemi sembra trovare una risposta adeguata con l’applicazione dei tag RFID sui lotti e, in prospettiva, sulle confezioni secondarie dei medicinali, sfruttando modalità d’impiego mutuate dalla grande distribuzione. La GDO, infatti, ha conquistato un ruolo di leader nelle applicazioni in radiofrequenza, visto che si è mossa per prima, e con i volumi che le sono propri, su un’ampia e variegata offerta merceologica (in primo luogo i FMCG, i beni di largo e frequente consumo). Lo scorso anno, in particolare, si è svolta negli Stati Uniti una grande simulazione che ha coinvolto FDA, multinazionali del farmaco, imprese di IT, distributori e farmacie, e ha interessato 10 differenti tipologie di prodotto per un totale di 13.500 confezioni di medicinali: dati alla mano, si è avuta la conferma che le applicazioni con tag RF non soltanto migliorano l’efficienza della supply chain, ma consentono anche di condividere con trasparenza e rapidità informazioni preziose sul farmaco, sulla sua distribuzione e il suo utilizzo nel corso di una terapia.
La Food and Drug Administration ha perciò deciso di incoraggiare l’adozione della radiofrequenza, rendendola di fatto lo standard di identificazione del farmaco; sembra, inoltre, che stia puntando a rendere progressivamente obbligatorio l’uso dei tag RFID su tutto il territorio nazionale. I farmaci da banco venduti anche nei supermercati, chiaramente, già adesso sono soggetti all’identificazione tramite RF, non tanto per imposizione dell’Autorità ma per il ben noto “effetto Wal-Mart” (il colosso della distribuzione USA che ha raccomandato a tutti i propri fornitori di adottare questa tecnologia).
Anche dalle Giornate Farmaceutiche Pisane, insomma, emerge un suggerimento univoco: occorre investire senza remore nella radiofrequenza, magari approfittando della continua riduzione dei costi di tag e lettori. D’altronde, che il mercato abbia già stabilito quale sia la strada da prendere, è il leit-motiv dei tanti convegni cui abbiamo assistito negli ultimi mesi.



Convention
Over to pharmaceuticals

TRENDS - Proposals from the university, third party activities, relations between suppliers and customers, automation, tracking & tracing: an encounter across the board on the pharmaceutical chain at the 22nd edition of the Pisa Pharmaceutical Days. Ado Sattanino

Over 200 operators from the pharmaceutical sector and its supplier industry, from last 15th to 16th April, met up at the Pisa Pharmaceutical Days, the yearly convention promoted and organized by Grafica Zannini (sponsored by Farmindustria, Eurolaser, Farmigea, Ima, Kimble Italiana e Patheon Italia) that is now in its 22nd edition. At Tirrenia, elegant bathing resort not far from the centre of Pisa, people from the sector and exponents from the institutions discussed a variety of themes from different points of view, highlighting the light and shade of the Italian segment, but aboveall reflecting on the basic trends that feature in the segment globally. As always proceedings were opened by the indefatigable President and founder of Asis (Associazione Studi sull’Industria della Salute) Flaminio Farnesi, prime mover of the undertaking.

Uniting for innovating
A preliminary question concerns the capacity to keep updated on the evolution of products and processes: as is known, the Italian firms in general are for the most small in size and may find difficulty on their own in keeping up with innovation; the Italian academic world, is at the same time often accused of keeping to its ivory tower. A happy example of cooperation between these two parties, to counter what was said before, can be seen in the Scuola Superiore di Formazione Industriale Farmaceutica. Created out of a proposal launched during the “Days” two years ago, and up and running for nearly a year now, the school is promoted by the University of Pisa, Asis and Consorzio Pisa Ricerche, with the support of Grafiche Zannini, Palladio, Bormioli Rocco & Figlio, IMA, Gerresheimer Glass Packaging and Aventis. As Marco Pasquali (Rector of Pisa University) and Marco Macchi (Head of SSFIF) explained, this educational training institute carries out theoretic and practical training and updating professional figures for the pharmaceutical industry and its supplier concerns. The subjects studied in fact cover research, the production and marketing of medicinal products, materials and systems for packaging, evaluating pharmaceuticals, economy, control, logistics, informatics and lastly marketing. SSFIF’s courses, we reiterate, are for industry staff, young stagers and university students. For information http://sfif.cpr.it; [email protected].

A new outsourcing
According to Antonella Mancuso (Patheon Italia) ongoing training and scientific updating should also be accompanied by an effort to consolidate and foster growth of companies in the sector. We here see why. If the world pharmaceutical market is estimated at around 500 billion dollars, the added value referred to production activities (finishing) stands at 70 billion, 56 of which generated “inhouse” and 14 in outsourcing. This ratio all the same could soon change, given the different growthrates: +2% a year for inhouse finishing, +16% for outsourced finishing. In the event that the trend stays such, in 15 years the activities in outsourcing could even have eaten up the entire sector as far as production is concerned. Over and beyond the forecasts on the growing role of outsourcing (a phenomenon that nobody doubts), the market seems to have reached a turning point: during this year in fact 50% of the patents of the 100 most important pharmaceutical products will expire, and the big concerns are investing huge resources in the search for new molecules. R&D in itself, but aboveall marketing, has become the core business of the multinationals, that what is more prefer to delegate the actual production of medicinal products to third parties in outsourcing. A second phenomenon of particular interest is the creation, no longer sporadic but widespread, of true and proper “virtual companies”, solely dedicated to the marketing of pharmaceuticals, and hence that even entrust R&D activities to service companies. Taking a look at Europe and in particular Italy, the outsourcing market still appears fairly piecemeal, non-homogeneous and thus uncompetitive, with few actors of an international standing. The problem is a serious one due to the fact that the large brands are seeking partners to which to entrust a growing number of high added value commissions, with contracts that are valid the world over, and not only for production as such but also for the development of new formulations (activity that in turn requires considerable investments). So as not to lose opportunities of such scope to better equipped competitors hence, the process of consolidation and mergers between companies ought to be further intensified.

Cooperation works wonders
To be competitive even against countries with low labour costs, excluding competition on price straight off, the Italian pharmaceutical supplier industry should guarantee quality and the constancy of high level supplies and services. In the quest for tools useful for pursuing this objective, Claudio Zuccolotto (Kimble Italia, Gerresheimer group) started off by airing some general principles, to then end his talk formulating some useful proposals. The idea starts off from a simple appraisal: whatever their sector of activity, all the Italian concerns that are part of a manufacturing district can boast a ROI (return on investment) and ROE (return on equity) a lot higher than the national averages. Various theories, soon revealed as unfounded, have been offered to explain this extraordinary rate: the geographical closeness of concerns, the qualified workforce, the public policies of support or perhaps the lines of privileged credits. The most recent studies though show that the reasons are different to the above: the stability of sub supplier relations, partner fidelity, reliability of those who take commitments even on the middle to long term. That is to say in the districts an informal climate of cooperation has been installed that favours investment (there is faith in the fact that ones customer will be able to recognize the commitment and constancy), ensuring impeccable delivery in short spaces of time, and lastly the casting out of those who prove to be unreliable (social condemnation is a lot more severe than judicial condemnation!). The challenge, Zuccolotto adds, is to also bring these ideal conditions to the pharmaceutical supplier industry, between concerns that do not operate in the same district: a concrete tool might be the voluntary introduction, between different actors in the chain, of special collaborative agreements (the socalled CPFR, Collaborative Planning Forecasting and Replenishment) on the basis of which to guarantee the quality of working, simplify the logistics chain, reduce the problem linked to emergency orders and manage to formulate more reliable forecasts; in a word, reinforce relations between partners even in the long term, confirming the imperative of the “reduction of costs at any cost” and the auctioning to the lowest bidder is not the only winning way.
And it is not a utopia: many examples aboveall from the USA (and in Italy the selfsame Kimble) in fact show that the adoption of CPFRs between suppliers and customers, in the pharmaceutical supplier industry, can guarantee excellent results.

Automation served up
An undisputed diamond tip of the Italian pharmaceutical supplier industry, where light prevails over shade, is constituted by the automatic processing and packaging machine segment: in fact in Italy a host of large and small engineering concerns of recognized excellence operate, capable of imposing flexible and personalised solutions throughout the world. Of note, Daniele Vacchi (IMA) states, that these companies have grown thanks to exports; the Italian pharmaceutical market, whose structural weakness is due to the absence of supporting policies, would not have in fact been able to sustain their growth on its own. And thus, Italy has become second world exporter of automatic machines for the pharmaceutical sector, right behind Germany, with an equivalent value of around two billion Euros (15% of the market). Looking at the customers, the greatest phenomenon concerns the 10 “Big Pharma” conglomerates that control 50% of the world market: they aboveall behave like companies dedicated to the promotion of the brand and commercialisation, and evermore often have service companies produce lots of different medicinal products in different formats, also in short runs, what is more imposing extremely short delivery times. This is why the demands to IMA (and to the other automatic machine builders) ever less concern the processing and packaging systems for medium to high volumes, in preference for those that are more compact and flexible, with faster format changes and user friendliness; in fact, the prevailing trend in the nineties (to standardise formats) seems to have waned, all to the advantage of a “leaner” and more diversified approach to demands from the market. While all the same being strategic, automation only accounts for 1% of the entire outlay footed by the great players in the pharmaceutical segment, this compared with a good 15% for marketing. Constructors are also being asked to become integrated suppliers of full systems: reduction of costs is still important, this though with the awareness that functional and state-of-the-art machines constitute the best guarantee of return on investment. Lastly, as far as forecasts for growth of the entire pharmaceutical segment is concerned, the prospects for the coming five year period seem very good: +8% yearly at world level (+10% for rich countries), without forgetting that the new methods of approving medicinal products, reducing times and costs of preliminary clinical tests, increase the period of patent exploitation.

Track & trace (obviously)
Before paying the due homage to the magnificent performance and progression of RFID, Alberto Bartolino (Astra Zeneca) was able to put the current and aboveall potential applications to the test. The debate on RFID, let us say straight out, has concluded with the confirmation that this technology can help the entire pharmaceutical segment to guarantee efficiency, safety, ready availability of goods and lastly cost containment.
To reach this certainty though, first and foremost the real needs and priorities of the different operators in the chain had to be identified and subsequently analysed: the producer demands protection of the brand and ones his efforts in R&D, management of tracking & tracing, efficiency in logistics; the distributor looks to speed in supply; the hospital demands safety in administering medicinal products and service optimisation; the doctor is careful about controlling the correct administering of the pharmaceutical product and its effects, checking the effect on the patient; lastly the state has to contain public expenditure and counter fraud. And at any rate, each of these problems seems to find a suitable response in the application of RFID tags on lots and, prospectively, on the secondary packs of medicinal products, exploiting modes of use borrowed from broadscale distribution. In fact broadscale distribution has conquered a lead role in the application of radiofrequency, given that it started off first, as ever on a large scale, on a broad and varied range of goods (first and foremost FMCG). Last year in particular in the USA a great simulation was held that involved the FDA, pharmaceutical multinationals, IT companies, distributors and pharmacies and that covered 10 different types of products for a total of 13,500 medicinal product packs: the figures gave confirmation that the applications with RF tag not only improve the efficiency of the supply chain, but they also enable a rapid and transparent sharing of precious information on the pharmaceutical product, on its distribution and its use during the therapy. The Food and Drug Administration has thus decided to encourage the adoption of radiofrequency, turning it into the actual identification standard of the pharmaceutical; it seems also that it is aiming at making the use of RFID tags obligatory right across the country. The OTC pharmaceutical also sold in supermarkets, are clearly already subject to identification via RF, not so much due to imposition from the authorities but for the wellknown “Wal-Mart effect” (the US distribution giant has recommended that all its suppliers adopt this technology).
A univocal suggestion also emerges from Pisan Pharmaceutical Days: one should invest without delay in radiofrequency, perhaps deriving advantage from the continuous drop in the costs of tags and readers. And indeed the market has already established the road to be taken, this being the leitmotif of the many conventions we have followed over these last months.



Fiere
La cultura della Bellezza

UN RESOCONTO Presentata come la “Next generation” delle fiere di bellezza, l’edizione 2005 di Cosmoprof/Cosmopack ha mantenuto le promesse: soddisfatte le aspettative di visitatori e operatori, anche grazie ai nuovi assetti logistici. Nelle pagine che seguono, commenti, prodotti e macchine di confezionamento.

Positivi i numeri della 38esima edizione di Cosmoprof (Bologna, 1-4 aprile); è cresciuto lo spazio espositivo netto, passato dai 71.570 m2 del 2004 a 83.573, con il conseguente sviluppo delle aree espositive dedicate ai comparti profumeria, acconciatura, estetica e imballaggio. È anche aumentato il numero degli espositori: 2.116 (316 in più rispetto al 2004), di cui 1.142 stranieri.
Il dato è reso ancora più significativo dalle collettive nazionali estere, che sono diventate 19, con l’esordio delle rappresentanze di Argentina, Australia, Tailandia e Polonia. Lo spazio completamente inedito del padiglione 16-18 ha ospitato le aziende della profumeria selettiva (fino allo scorso anno protagoniste nel padiglione 36, oggi dedicato all’acconciatura).
La nuova struttura, denominata Beauty Landscapes e allestita dall’architetto Piero Lissoni, concretizza un modo nuovo di intendere lo spazio fieristico, dove l’attenzione ai dettagli predomina con stile. La conseguente ridistribuzione degli spazi dedicati ai vari settori della bellezza ha consentito l’ulteriore razionalizzazione dei percorsi espositivi, a tutto beneficio di espositori e visitatori, il cui afflusso ha superato ogni previsione, toccando cifre da record: in quattro giorni, la manifestazione ha visto la presenza di oltre 137 mila persone (+4% rispetto al 2004), con un deciso incremento degli stranieri.

Fare qualità - Molti gli eventi di ampio respiro che hanno contribuito a costruire il successo dell’edizione 2005. In primo luogo Masterpieces, l’elegante galleria riservata ai grandi marchi internazionali della profumeria artistica.
Ma anche Nail World, lo spazio dedicato alla cura delle unghie (molto apprezzato dal pubblico).
Si è inoltre rivelata di grande efficacia l’International Buyers Program, iniziativa speciale voluta da SoGeCos (la società organizzatrice della manifestazione) con l’obiettivo di “portare” in fiera buyers internazionali qualificati, provenienti quest’anno da India, Polonia, Stati Uniti, Iran e Turchia, favorendo così scambi proficui con gli espositori.
Da vetrina di tendenze e tecnologia, Cosmoprof si sta via via trasformando in uno spazio di formazione e informazione. Numerosi convegni hanno infatti scandito le giornate bolognesi: a ricercatori del calibro di Giampaolo Fabris, Francesco Morace ed Enrico Finzi è stato infatti affidato il compito di far emergere i retroscena sociali e di costume, così da rendere una fotografia compiuta dello stato dell’arte nel mercato della bellezza, e aprire lo sguardo a nuovi orizzonti.
Già stabilite del date del prossimo appuntamento: la 39esima edizione del Cosmoprof si svolgerà a Bologna, dal 7 al 10 aprile 2006.

Mercato della cosmesi/profumeria - Un Osservatorio
Come abbiamo detto, Cosmoprof va oltre la pura manifestazione fieristica, e si propone come catalizzatore socio-culturale.
Lo testimonia tra l’altro il Worldwide Beauty Observatory, voluto e promosso proprio da Cosmoprof fin dal 2002, diventato ormai un punto di riferimento internazionale per l’attività di monitoraggio, analisi e riflessione teorica.
Le ricerche si concretizzano poi in proposte strategiche in termini di prodotto, comunicazione e distribuzione, consentendo in tal modo all’industria della bellezza di gestire al meglio sia i mercati più avanzati sia quelli emergenti.
Nel 2005 l’indagine (realizzata con la supervisione della prestigiosa rivista Formes de Luxe, J.B.C & Associés) si è focalizzata, in particolare, sull’evoluzione del mercato dell’imballaggio per la profumeria e per la cosmesi, con l’obiettivo di fornire un’ampia panoramica del mercato del packaging europeo, americano e asiatico, individuandone i trend a tre e a cinque anni.

• La struttura - In sintesi, L’Osservatorio prevede la presentazione dei principali “attori” del mercato (profilo dell’azienda, prodotti …), una ricerca sui trend del mercato forniti dai principali protagonisti, un’indagine sugli sviluppi futuri della domanda degli end user, per individuare le specificità del mercato del packaging.
Le categorie merceologiche prese in considerazione sono le materie prime, la trasformazione di metallo e plastica, l’etichettatura e sleeve.
Con il questionario, sottoposto al campione mediante intervista telefonica, si intendono identificare le principali aree di interesse del settore, per fare previsioni a medio termine.

• Il focus - Cosmoprof intende disegnare un ritratto del mercato europeo del packaging, presente e futuro, per offrire a tutti gli operatori ulteriori strumenti di crescita. La ricerca indaga sui volumi di fatturato e sulla produzione delle aziende interpellate, in relazione ai prodotti principali destinati alla profumeria e alla cosmesi; sulla ripartizione delle vendite per prodotto/area geografica; sulle previsioni di fatturato nel medio temine.
Riporta inoltre informazioni in merito al numero degli impianti e alla loro collocazione geografica, nonché alla tipologia di clientela a cui si rivolgono le singole aziende.
Informa sui lanci di prodotto previsti nel prossimo quinquennio e sugli aspetti tecnici attorno ai quali le aziende concentreranno il proprio sviluppo.
Approfondisce e anticipa inoltre le tendenze della domanda, identifica le minacce più avvertite per la crescita e, soprattutto, suggerisce quali potrebbero essere gli strumenti per scongiurarle.
Infine, offre indicazioni sugli orientamenti degli investimenti in Ricerca & Sviluppo e sulle aree geografiche su cui puntare l’attenzione (in termini di vendite ma anche di investimenti).





Cosmesi italiana: risultati 2004
Come di consueto, all’Assemblea di Unipro sono stati diffusi i dati relativi al comparto, raccolti nel “Rapporto annuale Unipro - Associazione Italiana Industrie Cosmetiche”.
• L’industria cosmetica italiana si conferma componente essenziale del “fatto in Italia”, segnando un’ulteriore crescita di mercato del 2,2% nel 2004, per un valore complessivo di 8.461 milioni di Euro. Il fatturato globale è salito del 3,8% (7.413,5 milioni), le esportazioni dell’8,8% (2.000 milioni) e le importazioni dello 0,7% (1.260 milioni). Fra le principali aree di destinazione, spiccano l’Est Europa e l’Asia, in primis Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Hong Kong.
• Sul fronte dei prodotti, sono molte le voci in progresso: igiene orale +6,7% (spettacolare il boom dei prodotti sbiancanti, +30%); trattamento dei capelli +1,5% (con dopo shampoo, balsami e maschere in crescita dell’11,8%); prodotti per il viso +4,8% (in particolare, depigmentanti +34,1%, creme anti-età +7,7%, anti-cellulite +10,6%); prodotti cosmetici per uomo +6,2% (creme per trattamento +30,1%). Benino la profumeria alcolica (+0,3%) e male, invece, i prodotti per l’igiene del corpo (-1,7%).
• A livello europeo, nel 2004 si è assistito a un’evoluzione di mercato molto diversa da Paese a Paese. I dati forniti da Colipa (organizzazione europea che raggruppa le associazioni nazionali di categoria) segnalano infatti Francia stabile, Regno Unito e Spagna in crescita (+5,3 e +6,3%), Germania in calo dell’1,7%. L’Italia conferma il terzo posto in Europa, e il quinto sul mercato mondiale.
• Gli investimenti pubblicitari, infine, hanno segnato una crescita del 4,8%. La parte del leone, ancora una volta, la fa la televisione (+7,9%), che raccoglie oltre il 65% delle risorse disponibili.

Italian cosmetics: results for 2004
As tradition has it, the figures describing the segment, featuring in the “Unipro Annual Report” were given at the Unipro Assembly.
• The Italian cosmetics industry confirms itself as an essential component of Italian output, chalking up a further market growth of 2.2% in 2004, to an overall value of 8,461 million Euros. The global turnover has increased 3.8% (7,413.5 millions), exports by 8.8% (2,000 millions) and imports by 0.7% (1,260 millions). Among the main areas of destination eastern Europe and Asia stand out, first and foremost the United Arab Emirates, Saudi Arabia and Hong Kong.
• On the product front, many listings show an increase: oral hygiene +6.7% (with a spectacular increase in whiteners +30%); haircare products +1.5% ( with shampoo, balms and masks growing 11.8%); face products +4.8% (in particular, depigmentation +34.1%, anti-age cream +7.7%, anti-cellulitis creams +10.6%); mens’ cosmetics products +6.2% (skin cream +30.1%). Alcoholic perfume is slightly up (+0.3%) while bodycare products dipped (-1.7%).
• At European level, market developments were seen to be very different from country to country. The figures provided by Colipa (the European association that groups together the national trade associations) shows France stable, the UK and Spain on the increase (+5.3 and +6.3%), Germany dropping 1.7%. Italy confirms its third place in Europe and its fifth ranking in the world.
• Lastly, advertising investments are up 4.8%. Once again television takes the lion’s share (+7.9%) absorbing over 65% of available resources.





Unipro, un nuovo presidente
Dopo sei anni alla presidenza di Unipro, Alberto Donati lascia il testimone a Fabio Franchina: è questa la forte novità emersa alla 38a Assemblea annuale dell’ Associazione Italiana Industrie Cosmetiche (5 maggio, Palazzo Visconti, Milano).
• Salutato con affetto e gratitudine dai soci, Donati ha ripercorso con soddisfazione il lavoro svolto durante i suoi tre mandati, ricordando, in particolare, la trasformazione di Unipro da semplice “Centro servizi” ad associazione imprenditoriale, in grado di giocare con determinazione il proprio ruolo politico-istituzionale.
• Nato a Milano nel 1960, Franchina è presidente di Framesi, grande società a capitale italiano dedicata al canale professionale nel settore hair-beauty. È attivo in Unipro da tempo, come presidente del gruppo Prodotti Professionali prima e in seguito come Vicepresidente dell’Associazione.


Unipro, a new president
After six years at the presidency of Unipro, Alberto Donati leaves the helm to Fabio Franchina: this one of the main features that emerged at the 38th annual Assembly of Italian Cosmetics Industries (5th May, Palazzo Visconti, Milan).
• Saluted with affection and gratitude by the associate members, Donati reviewed the work carried out over his three mandates with satisfaction, in particular recalling the transformation of Unipro from simple “Service centre” to entrepreneurial association, capable of playing its own political-institutional role with determination.
• Born in Milan in 1960, Franchina is president of Framesi, the large concern run on Italian capital that caters for the professional channels of the hair-beauty sector. He has for some time been active in Unipro, firstly as president of the Professional Product’s group and after that as association vice president.




Fair
The Beauty culture

A REVIEW - Presented as the “Next generation” of the beauty fairs, the 2005 edition of Cosmoprof/Cosmopack has kept all its promises: satisfaction of the visitors’ and operators’ expectations, this also thanks to the new logistical structure. In the pages that follow, comments, products and packaging machines.

Positive figures for the 38th edition of Cosmoprof (Bologna 1-4th April); the net exhibition space has grown, going from 71,570 sqm to 83,573 sqm, with the consequent extension of the exhibition area dedicated to the perfumery, hairdressing, beauty and packaging segments.
The number of exhibitors has also increased: 2,116 (316 more compared to 2004), of which 1,142 from outside Italy. The figure becomes even more significant considering the national foreign collectives, that have become 19, with the debut of representational bodies from Argentina, Australia, Thailand and Poland. The completely new space of pavilion 16-18 hosted the concerns from selective perfumery (up to last year protagonists of pavilion 36, today dedicated to hairdressing). The new structure, called Beauty Landscapes set up by the architect Piero Lissoni, represents a new way of interpreting fair spaces, where attention to detail predominates with style. The consequent redistribution of spaces dedicated to the various beauty sectors has enabled the rationalisation of the exhibition routes, this to the benefit of exhibitors and visitors, whose attendance went beyond all expectations, touching on record figures: in four days the show was visited by 137 thousand persons (+4% on 2004), with a sharp increase in those from abroad.

Create quality - Many the broadly ranging events that contributed to the success of the 2005 edition. First and foremost Masterpieces, elegant gallery reserved for the great brands of artistic perfumery. But also Nail World, the space dedicated to nailcare (much appreciated by the public).
Highly effective too the international Buyers Program, undertaking set up at the behest of SoGeCos (the company that organized the show) with the objective of “bringing” qualified international buyers to the fair, this year coming from India, Poland, the USA, Iran and Turkey, thus favoring profitable exchanges with the exhibitors.
From a showcase of trends and technology, Cosmoprof is gradually changing into a space for gleaning knowhow and information. Numerous conventions were in fact held during the Bologna fair; research workers the calibre of Giampaolo Fabris, Francesco Morace and Enrico Finzi were entrusted the task of revealing the social and cultural backdrop so as to give a complete picture of the state of the art of the beauty market, and to allow a glimpse of new horizons. The dates of the coming encounter have already been set: the 39th edition of Cosmoprof will be held at Bologna from 7th to 10th April 2006.

Market survey on perfumery and cosmetics - An Observatory
As already mentioned, Cosmoprof goes well beyond being a mere trade fair, thrusting forward to act as a socio-cultural catalyst.
And the Worldwide Beauty Observatory bears witness to this, thought up and promoted by Cosmoprof back in 2002, it has become an international benchmark over these last years, this as a result of its activity of monitoring, analysing and generating theoretical thinking. The research projects undertaken by the Observatory are translated into concrete strategic proposals - products, communications and distribution - thus enabling the beauty industry to manage both the mature as well as today’s new emerging markets to their best advantage.
In 2005 the Observatory’s survey (conducted under the supervision of the prestigious packaging magazine, Formes de Luxe, J.B.C & Associés) focuses on the evolution of the packaging market of perfumery and cosmetics, aiming to provide an overview of the packaging market in Europe, America and Asia and to identify its trends for the next three to five years.

• The structure - In short the Observatory presents the leading market actors (corporate profile of each concern, products…), a research of market trends sourced from leading actors, a survey of future developments in end user demand, to identify the specifics of the packaging market. The industrial categories considered are raw materials, metal and plastic converters, labeling/sleeves. The aim of the questionnaire (conducted by contacting the chosen company sample group and interviewing them over the phone) was to develop on the themes of the sector’s main areas of interest in a manner functional to drawing up a medium-term forecast of its evolution.

• The focus - Cosmoprof wishes to portray the European packaging market as it is at present and as it will be in the near future, this to provide everyone working in this sector with further tools for growth.
The study looks at turnover and output of the respondent concerns, this regarding main products in the area of the perfumery and cosmetics market; it also looks at how their sales are distributed by product/geographical area, and of their medium-term turnover forecasts. The study also gives information on number of production plants and their geographical location as well as the type of customers targeted by the individual respondent concerns. It also informs about the principal new products to be launched in the course of the next three to five years and about the technical aspects on which the concerns will be concentrating their development drives. The study goes further into and anticipates the trends in demand, locating the greatest threats to growth and aboveall suggesting the tools that might be used to thwart these.
It lastly offers indications about current and future investments in R&D, about the geographical areas to be targeted in terms of sales or investments and the strongpoints around which the respondent concerns are basing their market strategies.



Mascara, lip gloss e ciprie
Rotopack 40 Mascara e Lip Gloss di Co.Pack Srl è studiata per il dosaggio e il riempimento di prodotti liquidi, pastosi e cremosi come lip gloss e mascara.
Completa di sistema di tappatura ed estrazione, la macchina si distingue per le alte velocità operative (30-40 pezzi/min), per il particolare dispositivo di dosaggio, che consente un’operazione veloce e accurata in diverse modalità d’impiego (in salita, a caldo, antigoccia e antifilo), nonché per un sistema di avvitatura di ultima generazione, che permette di lavorare anche con chiusure di forma particolare.
Dell’azienda lombarda (sede a Pozzuolo Martesana, MI) ricordiamo inoltre la compattatrice rotativa automatica per polveri cosmetiche Rotopack 100 PS/4, con cadenze produttive di 12/15 cicli/min, e Pack 160/80 PSR, compattatrice polveri a funzionamento elettro-pneumatico. Contraddistinta da una cadenza produttiva di circa 1800 pezzi/h, quest’ultimo modello vanta un gruppo di caricamento polvere di nuova concezione, in grado di ridurre drasticamente le dispersioni di prodotto, e una funzione avanzata di posizionamento stampo per la produzione di cialde a tasselli.


Mascara, lip gloss and powder
Rotopack 40 Mascara and Lip Gloss by Co.Pack Srl has been devised for the dosing and filling of liquid, doughy and creamy products such as lip gloss and mascara.
Complete with capping and extraction system, the machine stands out for its high workspeed (30-40 pieces/min), for its special dosing device, that enables a speedy and accurate operation in different procedures (upward, hot, anti drop and anti whisker dosing), as well as a latest generation screw closing system, that also enables working with specially shaped closures. Based at Pozzuolo Martesana (MI) the Lombard concern’s Rotopack 100 PS/4 automatic rotary powder compacting machine with production rates of 12/15 cycles/min, and another electropneumatic powder compacting machine, Pack 160/80 PSR, are also worthy of mention. Operating at a speed of around 1800 pcs/hr the latter can boast a new concept powder loading unit, capable of drastically reducing powder dispersion, and an advanced mould position function for producing pastilles and plugs.



Bustine con tappino richiudibile
General Pack presenta Dose Plus®, innovativa bustina (anche ministand-up e stand-up) multidose con tappo “apri e chiudi” o a vite, applicabile anche su bustine. Presto disponibile anche con sistema di erogazione spray incorporato, Dose Plus rappresenta la soluzione ideale per chi è spesso in viaggio: il tappino è dotato di sigillo di sicurezza e, una volta aperto, può essere richiuso ermeticamente; inoltre, essendo solidale con la confezione, non corre il rischio di essere perso durante l’uso. Il tappo può essere fornito in due versioni: con orifizio da 1 mm, per piccole dosi e applicabile a buste da 20 o 30 ml, oppure con orifizio da 4 mm per buste da 100 ml. Le bustine sono invece realizzate con un polilaminato PE/alluminio/PE, ma è possibile impiegare anche monomateriali o accoppiati PS/PE senza alluminio. In ogni caso, grazie all’inerzia del PE di cui si compone, lo strato a diretto contatto con il prodotto non interagisce con gli ingredienti dei cosmetici, garantendo massima sicurezza di impiego.


Pouches with reclosable cap
General Pack presents Dose Plus®, an innovatory multidose (also ministand-up and stand-up) pouch with “open and close” or screw cap. Soon available with a spray dispensing system, Dose Plus is an ideal solution and very convenient for people who are often on the move. The cap is fitted with a safety seal and once opened, can be closed airtight; being part of the pack, there is no risk of the top being lost during use. The cap can be supplied in two versions: with a 1 mm opening for small doses and applicable to 20 or 30 ml pouches, or with a 4 mm opening for 100 ml bags. The bags are made using a PE/aluminium/PE polylaminate, monomaterial or a PS/PE laminate without aluminium.
At any rate, thanks to its inertia, the PE layer in direct contact with the product does not interact with the cosmetics ingredients, hence guaranteeing max. safety of use.



Flip top monopezzo
È cresciuta la famiglia dei vasetti per cosmetici Fliptop Jar, realizzati da Gibo Italia e coperti da brevetto internazionale. Bell’esempio di equilibrio fra plus estetici e tecnologie sofisticate, i Fliptop Jar versione “C”, sono oggi disponibili anche nelle nuove capacità da 5, 15, 30, 50 e 100 ml. Oltre all’aspetto accattivante, i vasetti in questione possiedono evidenti plus funzionali, come la comoda apertura flip top e la possibilità di effettuare le operazioni di riempimento in modo semplice e veloce. Dal punto di vista tecnologico, la vera novità risiede però negli aspetti produttivi. Il vasetto Gibo è infatti un contenitore monopezzo di PP, ottenuto utilizzando un solo stampo ad alta tecnologia. Fliptop Jar “C” è inoltre equipaggiato di una doppia parete interna in grado di soddisfare le più severe esigenze in termini di barriera alla luce.


Flip top single piece
The family of Fliptop Jar cosmetics containers made by Gibo Italia, protected by international patent, has grown. A good example of an equilibrium of aesthetics and a rather complicated production technology, Fliptop Jars “C” are now also available in the new 5, 15, 30, 50 and 100 ml capacities. As well as their visual appeal, these jars have evident functional plus points, such as the easy flip-top opening and the chance to fill them quickly and easily. From a technological point of view, the real novelty lies in the production, however.
In fact, the Fliptop Jar "C" is a single-piece 100% PP container obtained from a single hi-tech mould. Fliptop Jar “C” also has a double internal wall to satisfy the strictest of light barrier needs.



Anteprime
Piccoli accessori, grandi idee

EROGATORI Progetti brillanti e concept originali: le soluzioni Emsar, ancora una volta, si preparano a conquistare i mercati internazionali della profumeria, della cosmesi e dell’igiene personale. Ado Sattanino

Una felice sintesi fra un’impresa italiana di successo (con le sue doti di flessibilità, attenzione ai bisogni dell’interlocutore, talento nel seguire le giuste intuizioni) e la grande corporate americana (dimensioni adeguate per realizzare economie di scala, presenza globale, ottimizzazione dei processi produttivi e della logistica). È partendo da questa constatazione che parliamo di Emsar, punto di riferimento nel comparto micropompe e dispenser per profumeria, cura della persona, pulizia della casa e, in parte, alimentare.
A giustificare l’apparente enfasi di questa presentazione, concorrono la storia e il carattere della società di S. Giovanni Teatino (CH), ma anche il modo in cui l’azienda ha partecipato allo scorso Cosmoprof.
Il suo stand, infatti, è stato molto affollato per tutta la durata dell’evento: a richiamare l’attenzione erano soprattutto due novità, ossia il contenitore/erogatore Mini Mist e la micro-pompa SLP (Super Low Profile) Elegance, senza dimenticare le altre soluzioni già consolidate, fra cui lo Squeeze Foamer e l’Anti-Clog.

Innovazione fra due dita
«Mini Mist (1) è un piccolo contenitore di polipropilene, integrato con un erogatore anch’esso di PP e senza parti di metallo, concepito soprattutto per prodotti a bassa viscosità. Il suo funzionamento - spiega Des Mc Ettrick, Global marketing director di Emsar - è del tutto intuitivo: basta premere sulle pareti dell’oggetto (gli inglesi direbbero “to squeeze”, Ndr) e il prodotto viene erogato in modo preciso e costante. Inoltre Mini Mist dispone di un meccanismo di apertura e chiusura semplice e sicuro che, tra l’altro, protegge dal rischio di riaperture accidentali. Da notare le dimensioni ridotte: con una capacità di 3 ml, il contenitore è pensato per soddisfare quei bisogni non necessariamente legati al rito della toeletta mattutina: rinfrescarsi l’alito (magari prima di un incontro galante…), oppure profumarsi (di nascosto o con compiacimento) in qualunque momento della giornata. L’idea, insomma, è quella di un contenitore “simpatico”, informale e tascabile, che rinvia a un consumatore libero e nomade».

Eleganza e servizio
Se il Mini Mist può essere definito giovane e pratico, la nuova micro-pompa Elegance (2) si presenta invece come un’idea raffinata e preziosa.
«Questo nebulizzatore si caratterizza per un’altezza complessiva che non supera gli 11 mm. Grazie alla forma discreta e alle dimensioni contenute - prosegue Des Mc Ettrick - i designer possono quindi muoversi con maggiore libertà nel creare l’imballaggio che hanno in mente.
I vantaggi, tuttavia, non si fermano qui: semplice da usare, Elegance eroga una nebulizzazione fine ed omogenea, come del resto si richiede nel settore della profumeria; le molle di acciaio inossidabile, inoltre, non vengono mai a contatto con il contenuto, e perciò le possibilità d’impiego di questa micro-pompa sono molto ampie, per prodotti dalle formulazioni più disparate».
Elegance è stata concepita pensando al mercato di fascia medio-alta (il cosiddetto “mastige”, ovvero “mass market & prestige”), un segmento in costante crescita sia in termini di volumi sia di qualità, con soluzioni che sempre più si avvicinano, per tecnologia e raffinatezza, a quelle impiegate nell’alto di gamma.

Garanzia di fedeltà
«Un dato, fra gli altri, è motivo di forte soddisfazione: i responsabili del marketing o degli uffici acquisti che guardano con interesse alle nostre novità sono in gran parte già nostri clienti; di norma, chi aveva scelto in passato i prodotti Emsar, ritorna. Lo faccio notare con un comprensibile orgoglio - interviene Eugenio Amoroso, headquarter sales manager di Emsar - visto che questa è la migliore prova dell’efficacia e della qualità delle nostre proposte».
Non potendo citarle tutte, Amoroso si sofferma su due soluzioni consolidate. «Trasformare un gesto banale in un’esperienza originale, magari anche divertente: con lo Squeeze Foamer (3) la schiuma viene erogata direttamente dal prodotto, con la sola pressione di una mano.
Ideale per shampoo, bagnoschiuma, solari e saponi per bambini, è un esempio calzante di come il mercato dei detergenti possa crescere grazie all’originalità degli accessori di imballaggio.
Ma penso anche alla micro-pompa Anti-Clog (4) che, grazie alla speciale chiusura automatica, impedisce fuoriuscite, perdite o intasamenti anche con soluzioni ad alta viscosità, mentre il largo azionatore ne agevola l’azione di spruzzo. Disponibile in un’ampia varietà di colori - conclude Amoroso - Anti-Clog si caratterizza inoltre per un’estetica attraente: perché sono la praticità e i plus di servizio a convincere, ma è sempre la bellezza che avvince e seduce».





Intelligenza italiana
Nata dalla fusione di Emson e Sar, Emsar è oggi una solida realtà industriale controllata da Aptar Group Company. Leader nel settore nebulizzatori, il gruppo Emsar è presente con i propri siti produttivi in Italia, Stati Uniti, Brasile, Argentina, India e Indonesia.
«Siamo una multinazionale con mentalità americana e “cuore” italiano: nei vari stabilimenti sparsi nel mondo vengono curati l’assemblaggio e le rifiniture - afferma Amoroso - mentre in Italia progettiamo e produciamo i meccanismi delle pompe, ossia curiamo le lavorazioni a più alto valore aggiunto. In virtù di quest’organizzazione, riusciamo sia a garantire un rapido “time to market”, sia una qualità elevata e costante. L’ampia gamma di erogatori, disponibili in vari dosaggi e forme su pompe aggraffate, a vite e dispenser, unita all’impegno nella R&S e nell’assistenza, ci consentono infine di soddisfare al meglio tutte le richieste di personalizzazione».

Italian intelligence
Created out of the merger of Emson and Sar, Emsar is today a solid industrial concern controlled by the Aptar Group Company. Leader in the spray sector, the Emsar group is present with its own production sites in Italy, the US, Brazil, Argentina, India and Indonesia.
“We are a multinational with an American mentality and an Italian “heart”: assembly and finishings are dealt with in our various works spread throughout the world - Amoroso states - while in Italy we design and produce the mechanisms for the pumps, that is to say the processes with greatest added value. In virtue of this organization, we are capable of guaranteeing both a rapid time to market, as well as a high and constant quality. Lastly, our broad range of dispensers, available in various dosages and shapes on seamed screw and dispenser pumps, combined with our commitment to R&D and to assistance, enable us to better satisfy demand for customisation.”



Previews
Small accessories, great ideas

DISPENSERS - Brilliant projects and original concepts: the Emsar solutions, once again, are out to conquer the international perfumery, cosmetics and personal hygiene markets. A.S.

A happy synthesis between a successful Italian company (with its gift for flexibility, attention to the customers’ needs, talent in following the right intuition) and the big American corporate (the right size for economies of scale, global presence, optimisation of production and logistics process). This is our opening on Emsar, benchmark in the micropump and dispenser segment for perfumery, personal care, home detergency and in part food products.
To justify the apparent emphasis of this presentation, one has both the character of the S. Giovanni Teatino (CH) based concern, but also the success the company enjoyed at the last Cosmoprof. Its stand in fact was crowded for the entire duration of the event: the main features drawing attention being their Mini Mist container/dispenser and the SLP (Super Low Profile) Elegance micro-pump, without forgetting the other already consolidated solutions, including Squeeze Foamer and Anti-Clog.

Innovation between two fingers
«Mini Mist (1) is a small polypropylene container, with an incorporated dispenser this too in PP and without any metal parts, aboveall conceived for low viscosity products. Its functioning - Emsar global marketing manager Des Mc Ettrick explains - is totally intuitive: all you need do is to squeeze the walls of the object and the product is precisely and regularly dispensed. As well as that Mini Mist has an opening and closing mechanism that is simple and safe, that, among other things protects from accidental reopening. Of note its small size: with a capacity of 3 ml, the container is devised to satisfy those needs not necessarily related to morning toiletry: breath freshening (perhaps before an amorous encounter…), or to put on scent (in a hidden or lavishly open fashion) at any time of day. The idea hence is that of a “friendly”, informal, pocket-sized container for a free, nomadic consumer».

Elegance and service
If Mini Mist can be defined young and practical, the new micro-pump Elegance (2) is refined and precious.
«This spray stands out for its overall height that does not go beyond 11 mm. Thanks to its discreet shape and small size - Des Mc Ettrick goes on to say - designers are allowed greater freedom in creating the packaging they have in mind. The advantages all the same do not stop here: simple to use, Elegance has a fine, steady spray, demanded in the perfumery sector; the stainless steel springs what is more never come into contact with the contents, and thus this micropump has a broad range of use on products with the most varied formulations».

Guaranteed fidelity
«One thing aboveall gives us satisfaction: the interest that purchasing office marketing heads, for the most already our customers, show in our features; as a rule those that have chosen Emsar products in the past come back again for more - Emsar headquarter sales manager Eugenio Amoroso notes with pride - this being the best proof of the efficiency and the quality of our product offer».
Not being able to mention them all, Amoroso cites two consolidated solutions.
«Changing a banal gesture into an original, fun experience: in using the Squeeze Foamer (3) the foam is dispensed directly from the product, with a simple squeeze of the hand. Ideal for shampoos, bathsuds, suncreams and kids’ soap, it is a befitting example of how the detergent market can grow thanks to the originality of the packaging accessories.
But I am also thinking of the Anti-Clog micropump (4) that, thanks to its special automatic closure, prevents spurting, dripping or clogging, this even with highly viscous solutions, while its broad action facilitates the spray operation.
Available in a broad range of colors - Amoroso ends up by saying - Anti-Clog also stands out for its appealing design: because while practicality and service features can be convincing, what really entrances you and wins you over is beauty».



In fiera
Di tutto e di più

TUBETTI Scandolara ha presentato a Cosmopack una gamma completa di prodotti, con interessanti integrazioni per quanto riguarda bocchelli, accessori, tecnologie di stampa e servizi.

Anche quest’anno la partecipazione a Cosmopack del gruppo Scandolara (Garbagnate Milanese, MI) si è caratterizzata per la completezza e la modularità delle soluzioni proposte.
Nel solco di una tradizione rivissuta e reinterpretata sulla base di aggiornamenti costanti, l’azienda continua a realizzare tubetti per l’imballaggio di prodotti cosmetici, oral care, pharma e food personalizzabili in funzione delle esigenze degli utilizzatori, con materiali, trattamenti, bocchelli, capsule e rifiniture diverse, e con stampe di qualità.
Completezza dell’offerta, flessibilità organizzativa, una logistica avanzata e un’ampia offerta di servizi up-to-date (dalla consulenza sulle prove di compatibilità al supporto tecnico per la realizzazione grafica) hanno così permesso a Scandolara di accreditarsi come fornitore privilegiato di grandi multinazionali .

Alluminio: sempre in voga
Disponibili in 11 diametri (da 13,5 a 40 mm) i tubetti conificati di alluminio, con o senza masticiatura, possono essere dotati di bocchello di plastica, punta oftalmica, spalla smaltata, e decorati con stampe fino a 6 colori, smalti lucidi, opachi, cangianti (foto 1).
La massima garanzia di protezione interna e la sterilizzazione per irraggiamento contribuiscono a offrire un grado di qualità superiore e certificato. Inoltre, per il settore del pharma (o per gli end user che hanno esigenze particolari in tal senso), i tubetti possono essere prodotti in “Clean Room”, garantendo standard di sicurezza ancor più elevati.

Laminato: riepilogo di sensazioni
Il tubo di laminato è per Scandolara la sintesi ideale tra l'effetto barriera dell'alluminio e la duttilità della plastica (foto 2): una caratteristica, questa, che ne sta sostenendo la diffusione non solo nel personal care, ma anche nel settore cosmetico, farmaceutico e alimentare.
La scelta dei materiali di supporto (web) utilizzabili per realizzare tubetti in 8 diametri (da 19 a 40 mm) è ampia, come anche la disponibilità di bocchelli e capsule:
- ABL (Aluminium Barrier Laminate), bianco o silver, con strato di alluminio variabile tra 12÷40 micron, e spessore totale compreso tra 250 e 310 micron;
- PBL (Plastic Barrier Laminate) e Cast Coex, dove la funzione di barriera è affidata a uno strato di EVOH di 15÷25 micron, per uno spessore totale tra 275 e 350 micron. Questi ultimi tubetti possono essere bianchi, trasparenti o con effetto soft touch. Le caratteristiche del laminato permettono inoltre una decorazione della confezione quasi a tutto tondo, in stampa flexo continua. Particolari serigrafati e suggestivi elementi stampati a caldo, su verniciature lucide o satinate, possono così enfatizzare ulteriormente il valore emozionale del prodotto.

Plastica: massima libertà
Prosegue l’evoluzione dei tubetti di PE, disponibili in 7 diametri (da 16,5 a 50 mm). La versatilità del materiale (ad alta, media o bassa densità), miscelato a tecnopolimeri, consente di ottenere speciali risultati negli effetti colore (foto 3). Lo dimostra, per esempio, il tubo Polyglass®, ottenuto grazie a un esclusivo processo di estrusione del PE, che può assicurare ottima trasparenza o, grazie all’impiego di master colorati, particolari effetti cromatici. L'innovazione tecnica trova ulteriori conferme nel ventaglio completo di capsule flip-top (diametri fra 35÷50 mm), anche con apertura orientata rispetto alla decorazione principale (Oriented Cap).
Di pari passo, sul mercato, si sta affermando la capsula a rotazione studiata per l’erogazione di prodotti solari.



On show
More than ever

TUBES - Scandolara has presented during the Cosmopack a complete range of products, with innovating solutions of threads, caps, printing technologies and services.

Also this year Scandolara (Garbagnate Milanese, MI) has participated at the Cosmopack with a complete and flexible range of packaging solutions.
Scandolara with a long experience and continuously updated with the latest technologies, produces tubes for cosmetics, oral care, pharmaceutical and food packaging, customizable by choosing from a wide range of caps, threads, materials and printing solutions.
The complete offer, the flexible organisation, an advanced logistics and a full range of up-to-date services (from advice on compatibility tests to technical support for the graphics) has led Scandolara to becoming a trusted supplier for the most important multinational groups.

Aluminium: always in fashion
Available in 11 diameters (from diam. 13.5 mm to 40 mm) Scandolara offers conical tubes, with or without latex mastic, with plastic inserts, ophthalmic canula, with or without enamel on the shoulder, printed up to six colours with brilliant, mat or glossy lacquer (photo 1). Highest security of internal protection and sterilization with irradiation, are certified and offer the best quality standard.
Furthermore, for pharmaceutical products and for those customers who have special requirements, tubes can be produced in “Clean Rooms”, which guarantees an even more higher security standard.

Laminated: a whole of sensations
The laminated tube combines perfectly the security of the aluminium barrier with the ductility of the plastic material (photo 2).
This particular advantage is increasing the use of this tube not only in the personal care market but also in the cosmetic, pharmaceutical and food market.
A wide range of diameters (from diam. 19 mm to 40 mm), webs, threads and caps completes the offer:
• ABL (Aluminium Barrier Laminated) white or silver, with an aluminium barrier thickness (from 12 to 40 microns) and total thickness between 250 and 310 microns.
• PBL (Plastic Barrier Laminated) and Cast Coex, with this tube the barrier function of the aluminium is replaced by an EVOH layer (from 15 to 25 microns), with a total thickness between 275 and 350 microns.
This tubes can be white or transparent and the possibility to add a soft touch effect. The extraordinary features of the laminated allow a flexo printing decoration almost all around the tube. The image of the tube can be upgraded by silkscreen decorations and hot foil stamping on brilliant or mat surfaces.

Plastic: no limits to freedom
The plastic tubes, produced in 7 diameters (from diam. 16,5 mm to 50 mm) are always developing.
By mixing this versatile material (high, medium or low density) with techno-polymers, you can achieve special colour effects (photo 3).
For example, the Poliglass® tube with an exclusive process, guarantees a highly transparent tube, with the addition of masterbatch special colour effects can be obtained. The technical innovation of Scandolara is proven once more, by the wide range of oriented flip top caps (from diam. 35 mm to 50 mm).
The latest innovation in caps, is a cap with “studied rotation”, especially designed for sun lotions.



Imprese
Alluminio a regola d’arte

DETTAGLI Presente a Cosmopack anche Arsmetallo, azienda bergamasca da lungo tempo sulla scena del packaging selettivo e specializzata nella produzione
di complementi di alluminio, standard o personalizzati. M.P.

Offrire al settore cosmetico e profumiero complementi di imballaggio di qualità, funzionali e raffinati, in grado di impreziosire le confezioni con il fascino rigoroso e hi-tech dell’alluminio: questa è la missione di Arsmetallo Snc (sede a Carvico) con una lunga esperienza nel segmento dell’imballaggio di alta gamma. Ed è proprio sulle solide basi di una competenza rodata e di una professionalità seria e consapevole, che la piccola realtà lombarda ha costruito la propria storia. «L’azienda - ricorda il titolare Alessandro Fasani - è stata fondata da mio padre nel 1960, con un’iniziale focalizzazione sul settore farmaceutico. Un ambito che abbiamo però abbandonato, a favore delle lavorazioni dedicate al comparto cosmetico e profumiero».
A tutt’oggi, in effetti, l’industria della bellezza rappresenta l’interlocutore per eccellenza di Arsmetallo, che mette a disposizione del mercato un’ampia offerta di prodotti standard (capsule, ghiere, copripompa, stillagocce, portarossetti e spruzzatori) e di soluzioni personalizzate, in aggiunta, naturalmente, alla propria competenza nel campo della lavorazione dell’alluminio, punto di forza e core business dell’azienda.

Le ragioni della qualità
Dell’alluminio, Arsmetallo padroneggia le principali tecniche decorative (serigrafia, tampografia, incisioni) e tutti i trattamenti superficiali chimici e meccanici, da quelli usuali alle lavorazioni più “ricercate”, come i procedimenti di doppia ossidazione. Ultimo particolare, da non trascurare: la produzione è interamente realizzata “in-house”, e il complesso produttivo comprende officina meccanica, reparti di pulitura meccanica e galvanica, stampaggio termoplastici, assemblaggio, controllo qualità, spedizione e uffici amministrativi.
A completare il profilo di questa azienda, ne ricordiamo il sistema di produzione certificato secondo le Vision 2000 e un export vivace, rivolto soprattutto ai mercati europei (pari al 40 % circa del business complessivo).
Ma un’azienda è sempre “qualcosa in più”, rispetto a quanto se ne possa dire considerando semplicemente merceologia e trascorso “biografico”.
È, soprattutto, un complesso di scelte ideali e operative, una filosofia d’azione che si va costruendo nel tempo e che orienta l’attività di ciascuna realtà imprenditoriale. Nel caso di Arsmetallo, la ricetta adottata non si discosta molto da quella che ha fatto la storia - e la fortuna - di tante imprese familiari italiane: rispetto del cliente, inteso come piena disponibilità nei confronti delle sue esigenze, attenzione alla qualità e, soprattutto, la consapevolezza delle proprie competenze e della propria esperienza.
«Nel nostro settore - afferma al riguardo Fasani - nulla può essere lasciato all’improvvisazione. Con 45 anni di esperienza alle spalle e una continuità aziendale che, con i miei figli, arriva a coprire ben tre generazioni, abbiamo le credenziali giuste per essere un punto di riferimento affidabile, anche per i clienti più esigenti».
E sebbene la congiuntura macro-economica non sia delle più brillanti, Arsmetallo non recede dal portare avanti le proprie “ragioni” delle qualità.
«Perché è proprio la qualità a fare la differenza - ribadisce con energia Fasani - garantendoci un vantaggio competitivo importante, uno strumento fondamentale in grado di far ancora breccia nel mercato della bellezza».



Companies
Finest aluminium

DETAILS - Arsmetallo was also present at Cosmopack. It is a concern from Bergamo that has now featured for a long time within the field of selective and specialised packaging for the production of standard and personalised aluminium complements. M.P.

To offer functional and refined quality packaging complements to the cosmetics and perfume sector, able to glamorise packs with the hi-tech and seductive charm of aluminium: such is the aim of Arsmetallo Snc (headquarters at Carvico), who has had considerable experience within the segment of top range packaging. Tested and proven skill and serious and conscious professionalism are just what have gone to make up the solid foundations of the history of the small Lombard concern. «The concern - reminisces the owner, Alessandro Fasani - was founded by my father in 1960, with an initial focus upon the pharmaceutical sector. However we then abandoned that field, in favour of work within the cosmetics and perfume division».
Nowadays, the beauty products industry is indeed the interlocutor par excellence for Arsmetallo, who puts on offer a wide range of standard products (capsules, ferrules, pump covers, droppers, lipstick containers and sprays) and personalised solutions, in addition to, of course, displaying its own competence within the field of aluminium workmanship, which is the concern’s strong-point and core business.

Quality as an asset
Regarding aluminium, Arsmetallo has mastered the main decorative techniques (serigraphy, inkball printing, lithography) and all chemical and mechanical surface treatments, from common to more “researched” treatments, like double oxidation procedures.
One last point, not to be forgotten: production is entirely “in-house”, and the production complex comprises a mechanics workshop, departments for mechanical and galvanic cleaning, thermoplastic press-moulding, assembly, quality control, shipment and administrative offices. Before concluding the profile of this concern, we must remember its Vision 2000 certified production system and lively exports mainly to European markets (approximately 40% of the overall business).
Yet a concern is always “something more” than just a simple study of its marketable goods and recorded past. It is, above all, a complex system of ideal and operative choices, a philosophy of action developed over time directing the activity of each entrepreneurial scheme. In the case of Arsmetallo, its chosen formula is not far removed from the one that has made the fame and fortune of so many familiar Italian companies: respect for the customer, a disposition to be open to the customer’s demands, an attention to quality and, above all, a consciousness of its own personal abilities and experience.
«In our sector - Fasani asserts - nothing can be left to chance. With 45 years experience behind us and a company history that, with my sons, spans a good three generations, we have the right credentials to be recommended as dependable, even by the most demanding customers».
And although the macro-economic trend is not one of the best, Arsmetallo does not hesitate in putting forward its own “reasons” for quality. «Because quality itself is what makes a difference - Fasani reaffirms with passion - and guarantees us an important lead in competition, an essential means to still make headway within the market of beauty products».



Giochi di colore
Tra gli oltre venti modelli di pompe realizzati da Airspray (sede italiana ad Alessandria) per il settore cosmetico e della cura personale spicca Dual Foamer, originale dispenser schiumante a due componenti. Il sistema è costituito da due flaconi distinti, con relative pompe e pescanti, inseriti in un guscio di protezione e completati da un tasto erogatore multiplo. È così possibile dosare simultaneamente - e in eguale quantità - prodotti diversi, miscelandoli in forma di schiuma solo dopo l’erogazione. La particolare struttura del dispenser consente inoltre accostamenti di colore (dei flaconi, ma anche dei liquidi) inediti e originali, in grado di soddisfare le esigenze di visibilità del mercato cosmetico.
Di Airspray si segnala anche Simplicity, pompa per liquidi ad alta viscosità con capacità di dosaggio da 4 ml.
Dotata di un sistema water resistant e di bocca standard, applicabile a flaconi di qualsiasi tipo, Simplicity è disponibile anche in versione ricaricabile, con evidenti vantaggi economici e di impatto ambientale.
Inoltre, il design “a soffietto” e la trasparenza dei materiali fa sì che al momento dell’erogazione la “testa” della pompa si riempia del prodotto, dando luogo a giochi cromatici diversi a seconda del liquido contenuto.



Colour tricks
Among the more than twenty pump models produced by Airspray (Italian base in Alessandria) for the cosmetics and personal care sectors is the exemplary Dual Foamer, an original two-component foaming dispenser.
The system comprises two distinct bottles with their respective pumps and dipper tubes, which are placed in a protective shell and completed with a multiple dispenser button. It is therefore possible to dispense equal measures of different products at the same time, so that they are only mixed after dispensing, in the form of a foam. The special dual construction allows drops of color both where the bottles and liquids are concerned, thus meeting the desire for visibility of the cosmetic market.
Also from Airspray: Simplicity, which can dispense high viscosity liquids with a dosage capacity of 4 ml.
Fitted with a water resistant system and a standard nozzle which can be applied to any type of bottle, Simplicity can be used with a refill, with advantages in terms of economy and environmental impact.
The special ‘bellows’ design and the transparency of the upper section mean that at the moment of dispensing the “head” of the pump fills with liquid, creating drops of color which vary according to the liquid in the bottle.



Saldature speciali
Norden Machinery AB (da gennaio 2004 parte del gruppo Sirius Machinery, a sua volta controllato dalla Swedish Industrial Company Nordstjernan), progetta e produce sistemi per il riempimento e la movimentazione di tubetti di tipologie e materiali diversi.
Tra le ultime soluzioni Norden presentate a Cosmopack, si segnala Scoop Seal, speciale tecnica di saldatura per tubetti che permette di ottenere confezioni esteticamente gradevoli e particolarmente funzionali. Il design complessivo del tubetto saldato con Scoop Seal risulta infatti più originale ed ergonomico rispetto alla forma standard, facilitando per altro l’erogazione totale del prodotto. Ma i vantaggi del sistema Norden non finiscono qui.
La maggiore compattezza delle confezioni ottenute con la nuova tecnica permette infatti notevoli economie per quanto riguarda l’imballaggio secondario: è infatti possibile usare astucci di larghezza inferiore (fino al 10%) rispetto ai tubetti tradizionali, ottimizzando la capacità di stoccaggio delle confezioni senza modificare il volume di prodotto del singolo tubetto.



Special seals
Norden Machinery AB (from January 2004 part of Sirius Machinery Group, in turn controlled by the Swedish Industrial Company Nordstjernan), designs and produces filling and handling systems for tubes in different types of materials. Among the latest Norden solutions presented at Cosmopack, we note Scoop Seal, the special tube seal technique that enables the attainment of appealing and particularly functional packs.
The general design of the tube sealed with Scoop Seal is in fact more original and ergonomic compared to the standard form, among other things facilitating the total dispensing of the product.
But the advantages of the Norden system do not stop here. The great compactness of the pack obtained with the new technique in fact enables considerable saving as far as secondary packaging is concerned: in fact cases 10% narrower than those for traditional tubes can be used, optimising pack storage capacity without modifying the volume of the product in the single tubes.



Compatti e rossetti
R.C. Teknoplast Srl (Casandrino, NA) progetta e produce contenitori per il settore cosmetico. Distribuiti in Italia e all’estero, i prodotti dell’azienda campana sono realizzati con materiali di prima qualità e con una particolare attenzione ai dettagli di design.
L’offerta è articolata in contenitori per compatti (terra, phard, fondotinta e ombretti a uno, due e quattro alloggiamenti) e astucci per rossetti.
I primi (in San, polistirolo e Abs) possono essere variamente colorati, avere superfici soft touch o metallizzate e decorazioni con stampa a caldo. Gli astucci per rossetti - anche in versione tester - sono disponibili in diversi colori e materiali, con diametro della mina variabile tra 12 o 12,7 mm, e sono corredati da meccanismi di plastica colorata o metallizzata.


Compacts and lipsticks
R.C. Teknoplast Srl (Casandrino, NA) designs and produces containers for the cosmetics sector. Made with prime quality materials and with special attention to design, the products of the Campania based concern are distributed in Italy and abroad.
Their range is made up of compact containers (earths, phard, foundation cream and eyeshadow with one, two or four housings), and lipstick cases.
The former (in San, polystyrene and Abs) can be in various colors, have a soft touch or metalised surface and be decorated with hot printing. The lipstick cases can also come in the tester version; these too available in various colors and materials, they have a pencil diameter of 12 or 12.7 mm and come with colored or metalised plastic mechanisms.



L’igiene è un gioco
Ai bambini piace giocare. E ai genitori piacciono i bimbi puliti. Per coniugare igiene e divertimento, Taplast ha dunque realizzato delle soluzioni di chiusura pratiche e dalle linee moderne, sicure e coloratissime, in grado di trasformare il rito quotidiano della pulizia in un gioco sempre nuovo. Ne è un esempio Nuvola, pratico dispenser Taplast interamente realizzato in plastica. Adottato dal produttore di articoli per l’igiene personale Admiranda per la confezione di un detergente per bambini, l’erogatore ha saputo trasformare il tradizionale flacone in un giocattolo allegro e colorato. Seguendo un’analoga ispirazione, Admiranda ha lanciato anche il deodorante Witch al mango e frutto della passione, optando in questo caso per Soffio, spray dispenser brevettato a marchio Taplast.
La linea moderna della pompa si integra perfettamente con l’atmosfera sgargiante e “favolosa” che i produttori intendevano ricreare, combinandosi ai colori del prodotto, dell’etichetta e del tappo per creare un pack capace di conquistare le adolescenti alla moda.



Hygiene as a game
Children love to play. And parents like clean children. To combine hygiene and playtime, Taplast has realised practical closures and safe, multi-coloured modern lines capable of transforming the daily ritual of cleaning into a game that is always new.
An example is Nuvola, a practical Taplast dispenser made entirely in plastic. Adopted by the producer of articles for personal hygiene, Admiranda, for the packaging of a detergent for children, the dispenser has cleverly transformed the traditional bottle into a toy which is both cheerful and colorful. Following a similar inspiration Admiranda has launched the deodorant ‘Witch’ made from mango and passion fruit, opting for Soffio, a spray dispenser patented under the brand name Taplast. The pump’s modern line integrates perfectly with the magical and “sensational” atmosphere which the producers intended to re-create, matching the colors of the product, the label and the cap to create a pack capable of winning over trend setting adolescents.



Dosatrici riempitrici volumetriche
Al settore cosmetico Karr Italiana ha dedicato una gamma completa di dosatrici riempitrici volumetriche. Sei i modelli di base, disponibili in versioni di acciaio inox e alluminio e acciaio inox integrale e con capacità di dosaggio complessive da 0,5 a 5.000 cc. Le macchine Karr sono integrate con tutti gli accessori necessari a garantire versatilità di utilizzo (sia come unità autonome sia come gruppi integrabili e sincronizzabili con altri sistemi di confezionamento), accuratezza di dosaggio, semplicità d’uso, nonchè massima velocità nelle operazioni di manutenzione.



Volumetric dosing filling machines
Karr Italiana has dedicated to the cosmetics sector a complete range of volumetric dosing filling machines. The six basic models are available in the stainless steel and aluminium and wholly stainless steel versions, for a dosing capacity of 0.5 to 5,000 cc. The machines come with all the accessories and fittings needed to guarantee max versatility of use, both as stand-alones as well as units integratable and synchronisable with other packaging systems, but also accuracy of the dosing, user-friendliness and the speed of maintenance operations.



Oro e paillettes
Ancora un’applicazione di successo per il multidose a stelo firmato Lameplast: è ora il turno di Collistar, che ha scelto la versione da 8 ml del pratico contenitore (nelle due nuances rosa e argento) per il Gel All Over con Pailettes dell’ultima collezione make-up. A convincere il noto produttore sono stati soprattutto il design raffinato ed essenziale e le garanzie di igiene e praticità d’uso offerte dalla soluzione Lameplast. Tascabile e maneggevole, il pack è infatti dotato di un elegante sigillo di garanzia e di un tappino a vite richiudibile. Il multidose Lameplast, lo ricordiamo, è indicato per il confezionamento di creme, sieri e prodotti cosmetici di vario tipo e può essere personalizzato con inserti o decorazioni in tampografia.
Come nel caso del pack Collistar, “rischiarato” e impreziosito dalla scritta centrale in oro, a cui si richiama l’elegante astuccio coordinato che completa la confezione.



Gold and sequins
Yet another successful application for the stem multidose by Lameplast: this time it's Collistar's turn, having chosen the 8 ml version (pink and silver shades) of the practical container for its Gel All Over with sequins in the company's latest make-up collection.
What really convinced this leading producer were its refined, essential design and the guaranteed hygiene and practicality offered by this Lameplast solution. In fact, pocket-size and handy, the pack has an elegant guarantee seal and a re-sealable screw tap.
The Lameplast multidose, it should be remembered, is indicated for the packing of creams, serums and various other cosmetic products and can be personalised with inserts and tampographic decoration. As in the case of the Collistar pack, “brightened up” and enriched with central gold lettering, in line with the elegant coordinated case that completes the pack.



Tecnologia per la bellezza
Prima volta a Cosmopack per Marchesini (Pianoro, BO): ospite dell’azienda partner Dumek (macchine di processo per il settore cosmetico), Marchesini ha presentato due tra le molte soluzioni del gruppo bolognese per l’industria della bellezza.
• Millenium 120 (120 pezzi/min) è la nuova versione della intubettatrice a un canale Millenium, di cui conserva le avanzate soluzioni tecnologiche: il gruppo di dosaggio può essere asportato con un unico gesto, semplificando le operazioni di cambio formato e pulizia; inoltre, tutte le teste necessarie per trattare i tubi (siano essi di plastica o di alluminio) sono già predisposte a bordo macchina, così da ridurre i tempi richiesti per il cambio formato.
• La riempitrice e tappatrice per mascara e lip gloss MM551 si distingue invece per il gruppo di dosaggio con attacchi tri-clamp e carrello di carico/scarico assemblato (opzionale). Il prodotto è alimentato tramite collegamento diretto al gruppo pompa con recipiente in pressione o tramoggia pressurizzata, riscaldata o semplice (a seconda del tipo di fluido da trattare). Il sistema di avvitamento tappi, movimentato da motore brushless con controllo di coppia o di profilo, permette di lavorare anche con chiusure di forma inconsueta. Gli attacchi tri-clamp nei gruppi a contatto con il prodotto e le manopole a smontaggio rapido usate per gli altri componenti, infine, permettono un veloce cambio formato.



Technology for beauty
The first time at Cosmopack for Marchesini (Pianoro, BO): guest of its partner Dumek (processing machines for the cosmetics sector), Marchesini has presented two of the many solutions for the beauty industry made by this Bologna based group:
• Millenium 120 (120 pcs/min) is the new version of the one channel tube filling machine Millenium, featuring advanced technological solutions: the dosing unit can be removed in a single movement, thus simplifying the changeover and cleaning operations; moreover, all the heads needed to treat the tubes (plastic or aluminium) are already provided onboard, thus reducing changeover times.
• The MM551 mascara and lip gloss filling and capping machine stands out for its dosing unit with tri-clamp fittings and an assembled loading/unloading trolley (optional). The product is fed by means of direct connections to the pump unit with a pressurised, heated or simple container or hopper (depending on the type of fluid being processed). The cap screwing system is driven by a brushless motor with torque or profile control, thus enabling unusual closure shapes to be handled. The tri-clamp fittings in the units coming into contact with the product and the knobs for fast release used for the other components enable speedy format changes.



Dal laser ai software
Soddisfazione a Cosmopack per Markem, che all’evento bolognese ha presentato le proprie soluzioni di Intelligent Coding per una codifica mirata ed efficace in tutte le fasi di produzione.
«Il flusso di visitatori allo stand è stato notevole - ha commentato Marco Bitasi, General Manager di Markem Italia - e con particolare piacere abbiamo registrato il grande interesse suscitato dai sistemi di codifica a laser, una delle nostre tecnologie di più recente acquisizione».
Ma non sono stati solo gli indubbi vantaggi economici e qualitativi offerti dalle soluzioni di codifica laser a convincere i numerosi visitatori. Accanto ai sistemi SmartLase (per la codifica di dati variabili in tempo reale con laser CO2 a bassa potenza), lo stand Markem ospitava infatti anche altri “cavalli di battaglia” dell’azienda lombarda (sede a Assago, MI), come i codificatori digitali a trasferimento termico SmartDate, ideali per stampare loghi, codici a barre e altri dati variabili su film di confezionamento o etichette. O come le soluzioni Markem per la codifica degli imballi secondari, dai codificatori per macrocaratteri della Serie 5000, per la stampa di qualsiasi tipo di identificazione grafica direttamente sui cartoni, ai sistemi print&apply per etichette Cimjet, robusti, resistenti e modulari. Ricordiamo, infine, i software di controllo CimControl 2004, per la gestione dei codificatori in rete e Composer 2004, per la creazione di immagini.



From laser to software
Satisfaction at Cosmopack for Markem, that at the Bologna event presented its Intelligent Coding solutions for a targeted and effective coding in all production phases.
As Marco Bitasi, General Manager of Markem Italia commented: “The flow of visitors to the stand was considerable - and it has been with particular pleasure that we registered the great interest aroused by our coding and laser systems, one of our most recent technological acquisitions”.
But it was not only the undoubted economic advantages and the quality offered by their coding and laser systems that convinced the numerous visitors. Alongside the SmartLase systems (for coding the variable data in real time with low power C02 lasers), Markem’s stand also hosted other “pieces de resistances” of the Assago based Lombard concern, like the SmartDate digital coding and heat transfer system, ideal for printing logos, barcodes and other variable data on packaging films or labels. Or like the Markem solutions for coding secondary packaging, from coding of macrocharacters of the 5000 Series, that print any type of graphic identification directly onto cartons, or the sturdy and modular Cimjet print and apply systems. And lastly Markem displayed its CimControl 2004 software for the management of network linked coders and Composer 2004 for image creation.



Bellezza discreta
Per assicurare ai packaging designer la massima libertà di creazione, Pfeiffer ha sviluppato due pompe piccole e discrete, Inspiration e Progress, per profumi di alta e media gamma. Inspiration è una pompa da aggraffare, con corsa da 10,8 mm e dosata di 70 microlitri, disponibile anche in versione da 100 microlitri con corsa di 12,4 mm. Progress, con inserimento a pressione, presenta una corsa di 11,6 mm per 70 microlitri di dosata o di 13 mm per 100 microlitri. Questo modello (di cui è gia in commercio la prima applicazione) viene fornito in un unico pezzo che integra attuatore, conchiglia esterna e componente di base. Ultimo plus, il “cache pompe” integrato. Le pompe - testate per 4 settimane a 60 °C - possono essere completate con chiusure da 13 o 15 mm e sono progettate in modo da evitare il contatto di parti metalliche con il prodotto.
Dolce l’attuazione (fra 20 e 24 N), praticamente invisibile il pescante.
Emblematico della duplice attenzione alla funzionalità e al design dei prodotti Pfeiffer è anche la nuova “Make-up Pump” da 140 microlitri, che integra una tecnologia sofisticata al raffinato design dell’agenzia DieterBakic. Progettata per dispensare creme e gel ad alta viscosità, anche contenenti polveri o particelle cerose, Make-up ha superato severi test di utilizzo anche in condizioni estreme.



Discretion and beauty
To confer the maximum freedom of creation to the packaging designers, Pfeiffer has developed two small and discreet pumps, Inspiration and Progress, for top and medium range perfumes. Inspiration is a crimp pump, with 10.8 mm stroke and 70 microlitre doses, also available in the 100 microlitre versions with 12.4 mm stroke.
Progress, with a snap on insertion, has an 11.6 mm stroke for 70 microlitre dosage and 13 mm for 100 microlitre doses.
This model - its first application has already been launched on the market - comes in a single piece that includes actuator, outer shell and base. It lastly offers the plus point of the integrated “cache pump”. Both pumps - tested for 4 weeks at 60 °C - can be completed with 13 or 15 mm closures and have been designed to avoid any contact of the metal parts with the product.
The action is especially gentle, from 20 to 24 N; the dip tube can hardly be seen. A good example of the dual approach to functionality and design of Pfeiffer products is also the new 140 microlitre Make-up Pump. The dispenser combines sophisticated technology with the refined design of the DieterBakic agency. Conceived to dispense high viscosity creams and gels, even if they contain powders or waxy particles, the Make-up Pump has passed stringent tests in use, even in extreme conditions.



Aperture “pop” a tutto colore
Una brillante macchia rosa attirava il visitatore allo stand Plastohm, ristrutturato nella disposizione degli spazi - con un fronte più lungo e un interno senza barriere - per meglio valorizzare la presentazione dei prodotti.
Anche quest’anno, infatti, la dinamica azienda francese, specializzata nella progettazione e produzione di imballaggi plastici, non ha mancato l’occasione per presentare all’industria cosmetica alcune nuove proposte. Al contempo, ha premuto l’acceleratore sul versante dell’immagine, per conferire coerenza e potenza espressiva a un’attività che ha il proprio fulcro nella ricerca di soluzioni a un tempo innovative, utili e d’impatto.
Quest’anno il centro della scena è stato riservato a PopUp: un sistema di apertura dei flaconi, che ha richiesto un lavoro di sviluppo durato 2 anni ed è stato presentato come la prima capsula in grado di aprirsi con la semplice pressione del pollice.
La ricerca ha tenuto peraltro conto delle modifiche osservate di recente nella gestualità e nella morfologia della mano.
Uno studio, pubblicato da “The Observer”, realizzato in nove tra le più grandi città al mondo, riporta di come il pollice sia diventato il dito più forte e più utilizzato presso i minori di 25 anni, in quanto sempre più sollecitato dall’uso di telecomandi, di consolle dei video-game, di tasti dei cellulari nell’invio degli SMS, ecc.
Ma oltre a interpretare al meglio esigenze di tendenza, grazie alla versatilità intrinseca, PopUp si adatta a una larga fascia di potenziali consumatori: l’utilizzo con una sola mano consente infatti alle mamme di non separarsi dai propri bambini durante il bagnetto, mentre l’apertura facilitata assicura grande autonomia sia ai più piccoli sia agli anziani.
E ancora, PopUp agevola le donne che amano avere le unghie lunghe, e che non vogliono correre il rischio di spezzarle, e anche coloro che hanno problemi di vista non dovranno più cercare a tentoni la capsula del flacone, facilitati in questo dall’apertura intuitiva e semplificata.
È disponibile sin d’ora in una gamma di flaconi standard (da 200 e 250 ml per il 2005), la cui ergonomia facilita una presa naturale ed efficace anche in condizioni di umidità e scivolosità del flacone.


Full color “pop” openings
A bright pink splodge drew visitors to the Plastohm stand, restructured in the layout of spaces - having a longer front and inside without barriers - to better enhance the presentation of products. This year too in fact the dynamic French concern specialised in the design and production of plastic packaging did not miss the occasion to present some new proposals to the cosmetics industry. At the same time its has speeded up things in terms of its image, to coherently express an activity that has its fulcrum in the quest for solutions that are both innovatory, useful and of great impact. This year the spotlight fell on PopUp: a bottle opening system that has taken two years to develop and that was presented as the first capsule on the market capable of being opened with a simple flick of the thumb.
The study among other things has considered the recently observed changes in gestuality and the shape of the hand.
A study published by “the Observer”, carried out in nine of the largest cities in the world, shows how the thumb has becomes the strongest and most-used finger among the under twenty-fives, inasmuch as it is always used with the TV remote control switch, video-game consoles, keys on cell phones for sending SMS and so on.
But as well as best interpreting the overriding trends, thanks to its intrinsic versatility, PopUp is suited for a broad range of potential consumers: use with one hand only in fact enables mothers to keep hold of their babies at bathtime, while the facilitated opening also ensures great freedom both for the young and the aged. And yet again, PopUp is a great help for women who like to keep their nails long, and that don’t want to risk breaking them, and people who find it hard to see won’t have to fumble to find the flacon capsule, facilitated in this way by the simplified, intuitive opening.
It is presently available in a range of standard flacons (from 200 and 250 ml for 2005) whose ergonomic shape facilitates a sure, natural grip even in conditions where the flacon is wet and slippery.



Flaconi e vasetti
A Cosmopack 2005 Steba (Arcore, MI) era, come sempre, ospite della rappresentata M&H Plastic. Al grande stand dell’azienda britannica le titolari dell’impresa commerciale italiana e i loro collaboratori hanno illustrato le nuove proposte dei padroni di casa, che presentano il cappuccio per prodotti tricologici Nozzle Cap e completano le linee dei flaconi di PE (con i Tapered Round da 75 e 250, il Rectangular da 200 e il Polaris da 250 ml), PVC/PETG (integrati con gli Zaffiro e i Savin da 100 e 250 ml) e PET (Tubular da 50 e 100 ml; Tall Square nelle diverse capacità da 50 a 250 ml).
A Bologna Steba - che propone ai propri clienti un’offerta completa di soluzioni per il confezionamento di prodotti di bellezza e per l’igiene personale, con i relativi complementi e personalizzazioni - ha presentato anche le ultime novità in materia di contenitori di plastica e vetro (Mav, Baralan), e vaporizzatori (Microspray Delta).
Da segnalare, in particolare, due linee di vasetti della Mav: la Serie 94 con fondo di San trasparente, con capacità di 25, 50, 100,150 e 250 ml; e la Serie 04 con fondo di PP e tappo bombato, realizzata nelle capacità di 10, 15, 30, 50, 60, 75 e100 ml.



Bottles and jars
At Cosmopack 2005 Steba (Arcore, MI) was as always hosted by its represented company M&H Plastic. On the huge stand of the UK concern the heads of the Italian company and their staff illustrated their host’s new proposals, that are presenting the hood for tricological products Nozzle Cap and complete the line of PE (with 75 and 250 ml Tapered Round, the 200 ml Rectangular and the 250 ml Polaris), PVC/PETG (integrated with the 100 and 250 ml Zaffiro and Savin) and PET (50 to 100 ml Tubular; 50 a 250 ml Tall Square) flacons.
At Bologna Steba - that offers its customers a complete range of solutions for packaging beauty products and for personal hygiene, with relative personalisation complement - also presented its latest new feature in glass and plastic containers (Mav, Baralan), and sprays (Microspray Delta). Worthy of note the two lines of Mav jars: the 94 Series with transparent San base with 25, 50, 100,150 and 250 ml capacity; and the 04 Series with PP base and convex top, made in the 10, 15, 30, 50, 60, 75 and 100 ml capacities.



Riempimento e tappatura
Tecno Fluss (dosatrici volumetriche, linee e monoblocchi di riempimento, tappatura ed etichettatura) mette a disposizione del settore cosmetico linee di riempimento e tappatura personalizzabili (su specifica richiesta del cliente) in base al tipo di produzione, alla natura del prodotto da dosare, alla tipologia del contenitore e del tappo (che può essere a vite o a pressione). Le linee, flessibili e versatili, possono essere completate con tavoli di carico e accumulo motorizzati. A fine linea è inoltre possibile prevedere l’installazione di un’etichettatrice o di un marcatore di lotto. Il cambio formato è semplice e rapido, mentre il caricamento dei tappi può essere di tipo manuale o automatico: nel primo caso vengono realizzate stazioni operatore con piano in acciaio inox, nel secondo l’alimentazione del sistema di chiusura viene eseguita tramite vasca di vibrazione o manipolatore per posizionamento tappo.



Filling and capping
As far as filling and capping are concerned, Tecno Fluss (volumetric dosing units; filling, capping and labeling lines and monobloc plants) offers lines built in accordance with customer specifications to suit the output required, the type of product to be dosed, the container and the kind of cap (pressure or screw caps). The salient feature of these lines are their flexibility in processing different containers. These lines can be completed with driven infeed and out-feed tables. A labeling machine or a marking unit can be fitted at the end of the line. Friendly and quick changeover. Lines can be prefitted for manual or automatic cap loading.
In the first case, there are operator stations equipped with a stainless steel table; in the second case, a vibrating tank or cap positioning manipulator is used to feed the caps.



Macchina intubettatrice
La B620 Maxi è una macchina intubettatrice realizzata da TGM-Tecnomachines Srl (Urgnano, BG).
Adatta a soddisfare non solo le esigenze dell’industria farmaceutica, nella quale trova la sua applicazione primaria, ma anche quelle del settore cosmetico, chimico e alimentare, dispone di un caricatore tubetti di grande capacità e monta di serie numerosi dispositivi di controllo e accessori atti a facilitarne l’impiego e a garantire un elevato standard di produzione. La gestione delle funzioni macchina è effettuata tramite PLC e interfaccia utente, costituita da un pannello con display alfanumerico o da un pannello touch screen, facile da capire e da utilizzare. La sua versatilità è inoltre aumentata dall’ampia dotazione di accessori.



Tubefilling machine
The B620 Maxi is a tubefilling machine made by TGM-Tecnomachines Srl (Urgnano, BG).
Suited to satisfying not only the needs of the pharmaceutical industry, where it finds its main application, but also in the cosmetics, chemical and food sector, it mounts a huge capacity tube loader and as standard numerous control devices and accessories for facilitating its use and guaranteeing a high production standard. Machine function control is by PLC and user interface, made up of an alphanumerical display panel or by a touchscreen panel, easy to understand and to use. Its versatility can be increased with the broad range of accessories.



Flaconi, vasetti, colori
Apprezzata dal mercato per i concept “sartoriali”, capaci di soddisfare le molteplici richieste dei clienti, la spagnola Alglass propone flaconi e vasetti di vetro per profumi e cosmetici, micropompe ed erogatori per alcol e creme, flaconi di plastica, tappi, chiusure e altri accessori di metallo o di plastica, in aggiunta a lavorazioni di finissaggio in grado di impreziosire e dare personalità ai contenitori (serigrafia a caldo e a freddo, incisione del vetro, decorazioni a caldo e freddo per la plastica e opacizzazione all’acido).
A esemplificazione dello spirito che anima l’offerta Alglass - originale esplorazione di un variegato universo di colori, forme e materiali - citiamo la linea di contenitori Artic, sviluppata in collaborazione con il noto designer André Ricard. Puliti ed eleganti nel disegno, i pack Artic si fanno portavoce di uno stile moderno e vivace, incisivo ed essenziale, lo stesso che caratterizza anche un’altra tra le più recenti realizzazioni dell’azienda spagnola: Omega, barattolo di vetro da 50 ml.



Bottles, jars and colors
Well known for making personalised designs of products, the Spanish company Alglass boasts glass bottles and jars in semi-automatic and automatic manufacture for perfumes and cosmetics, as well as micropumps and dispensers for alcohols and creams, integral plastic bottles, caps, stoppers and accessories in metal and plastic, but also cold and hot screening and etching for bottles, cold and hot stamping for plastics and acid opaquing procedures. Fine example of the spirit of Altglass’ product range - original exploration of a varied universe of colors, shapes and materials - one has the Artic jar line, created in cooperation with the known designer André Ricard.
With a clean, elegant design, the Artic packs bear witness to a modern and vivacious style, incisive and essential, the same featuring in another recent release by the Spanish concern: Omega, 50 ml glass jars.



Trasparenze in evidenza
Colori, rilievi, grafiche: queste le opzioni decorative messe in campo da Cerve SpA (Parma) per assicurare al packaging di vetro quello stile, quella “vibrazione” capace di dare personalità e “visibilità” alla trasparenza. Una missione al servizio della quale Cerve mette a disposizione macchinari avanzati e tecnologie d’avanguardia per quanto riguarda l’impiego di smalti vetrificabili, tecniche di opacatura, sabbiatura, trapanatura e molto altro. Un esempio prezioso della capacità dell’azienda lombarda di esaltare - con le proprie decorazioni - la purezza e raffinatezza del vetro è rappresentato dall’elegante flacone della fragranza Apparition di Emanuel Ungaro. La solida architettura del pack sembra infatti trarre luminosità e leggerezza dal contrasto tra la trasparenza del vetro e il colore pieno delle irregolari tesserine, tinte a resina e “incastonate” sul fronte del contenitore grazie al know how di Cerve.



Transparency highlighted
Colors, reliefs, graphics: these are the decorative options made available by Cerve SpA (Parma) to give glass packaging that style, those “vibrations” capable of giving personality and “visibility” to transparency. A mission for which Cerve has fielded advanced machines and cutting edge technology for the use of vitrifiable enamels, sanding, boring and matting techniques and a lot more. A precious example of the Lombard concerns capacity to highlight - with its own decorations - the purity and the refinement of glass is constituted by the elegant Apparition perfume bottle made for Emanuel Ungaro. The solid architecture of the pack seems in fact to draw luminosity and lightness from the contrast between the transparency of the glass and the full color of the irregular insets, resin tinted and “mounted” on the front of the container using Cerve’s knowhow.



Saggio di maestria
Bulgari, Cavalli, Versace, Issey Miyake: portano la firma di Cartografica Pusterla gli astucci di alcuni dei più titolati profumi lanciati nell’ultimo anno. Spicca, tra questi, il raffinato cofanetto a “taglio di diamante”, realizzato dalla cartotecnica per l’eau de parfum Versace Crystal Noir. Prodotta interamente in automatico, la confezione, di un nero intenso, è impressa a caldo in oro sia sul coperchio che sul fondo (codice a barre compreso); per evitare i tagli al vivo bianchi, tipici della carta stampata, è stato utilizzato un supporto nero colorato in pasta, accoppiato a un film lucido, anch’esso nero. Per l’alloggiamento dei flaconi è stato inoltre realizzato un componente di materiale plastico termoformato, e un sottocoperchio di cartoncino, nero a sua volta, colorato in pasta e plastificato.



Industrial vacuum cleaners
The new Bianca series by CFM SpA (Zocca, MO), which conforms to the strictest international standards in terms of safety, hygiene and cleanliness, is a complete and technologically advanced range of industrial vacuum cleaners. This series of vacuum cleaners are Atex certified, practical to use and compact, and are available in a great many versions (with mono and threephase motors, partly or entirely in stainless steel, with HEPA filters for vacuuming and blowing, and much more). Mobile threephase vacuum cleaners are, in particular, ideal for vacuuming and recovering pharmaceutical and food powders and for the laser-works industry. The models in question, possessing large filters with filter shakers and HEPA filters, all possess a vacuum gauge and can (optionally) come with special filters for toxic powders.



Aspiratori industriali
Conforme alle più severe norme internazionali in termini di sicurezza, igiene e pulizia, la serie Bianca di CFM SpA (Zocca, MO) rappresenta una linea completa e tecnologicamente avanzata di aspiratori industriali. Certificati Atex, pratici da usare e di dimensioni contenute, gli aspiratori di questa serie sono disponibili in moltissime versioni (con motori mono e trifase, parzialmente o interamente in acciaio inox, con filtri assoluti in aspirazione e soffiaggio e molto altro). Gli aspiratori mobili trifase, in particolare, sono indicati per l’aspirazione e il recupero di polveri farmaceutiche e alimentari e per l’industria delle lavorazioni laser. Dotati di filtro di grandi dimensioni con scuotifiltro e filtro assoluto, i modelli in questione montano di serie un vuotometro e possono essere dotati (a livello opzionale) di filtri speciali per polveri tossiche.



Exhibition of consummate skill
Cartografica Pusterla branded cartons of some of the most prized perfumes to have been launched last year: Bulgari, Cavalli, Versace, Issey Miyake. Of the many perfumes, the precious “diamond-cut” Versace Crystal Noir coated cask, designed by the converter, deserves a special mention. The pack, fully done in automatic, and gloss black, is hot gold impressed on both the top and on the base (including the barcode); in order to avoid the white streaks typical of printed paper, a black pulp dyed substrate laminated to a film, also black, was used. Furthermore, a heatformed plastic component was used for the bottle housing, and a black cardboard pulp dyed, plastified undercap.



Linee di riempimento
Arno, Garda, Tevere: sono i nomi suggestivi di alcuni dei sistemi di riempimento e confezionamento messi a punto da Toscana Automazioni Industriali (Campi Bisenzio, FI). Nella fattispecie, la linea Arno identifica sistemi di tipo lineare, articolati in unità di riempimento (a siringhe o con misuratori di flusso di tipo magnetico o massico) e tappatrice, in grado di raggiungere velocità fino a 7000 pezzi/h. La linea Garda comprende invece macchine rotative a passo a giostra di vari diametri, con sistemi di riempimento a siringhe o con misuratori di flusso (anch’essi di tipo massico o magnetico), ideali per le alte cadenze produttive (8000 pezzi/min). Tevere, infine, “circoscrive” - all’interno dell’ampia offerta dell’azienda toscana - una serie di macchine automatiche, appositamente pensate per il riempimento di prodotti densi o che devono essere riscaldati prima del dosaggio (gel, creme, stick etc.).



Filling lines
Arno, Garda, Tevere: these are the evocative names of some of the filling and packaging systems devised by Toscana Automazioni Industriali (Campi Bisenzio, FI). In actual fact the Arno line is made up of line systems, broken down into filling systems (syringe or with magnetic or mass type flow systems) and capping machines, capable of reaching speeds up to 7000 pieces/h. The Garda line in turn is comprised of step turntable rotary machines in various diameters, with syringe filling systems or with flow measurers (these too mass or magnetic), ideal for high production rates (8000 pcs/min). Lastly, Tevere “covers” a series of automatic machines especially devised for the filling of dense products that have to be heated before being dosed (gels, creams, sticks etc.).



Campioni e attuatori
Best seller mondiale, Sofistic’s di Rexam Dispensing System è il flaconcino di plastica portacampioni “per antonomasia”. Pensato per pompe senza guarnizione, è disponibile in diversi colori, profili e finiture e comprende versioni da 3 a 10 ml (contro l’1,2 ml di capacità standard) specificamente pensate per creme e lozioni.
Accanto a questi, si segnala la gamma di campioncini di vetro Sofilux (capacità da 3 a 10 ml), in grado di valorizzare la presentazione del prodotto con un gioco di trasparenze e colori. Sempre nell’ambito delle realizzazioni Rexam Dispensing, ma passando dai flaconcini per campioni agli attuatori, citiamo qui Soprano, sagomato in modo da adattarsi perfettamente al dito di una donna, e BPFE, che assicura la massima inviolabilità del prodotto (che non viene in alcun modo contaminato e non si secca prima del tempo), garantendo al contempo un’erogazione semplice e sicura.



Samples and actuators
Sofistic’s, a world-wide bestseller by Rexam Dispensing System, is the small plastic sample container par excellence. Designed for seal-free pumps, it is available in various colors, profiles and finishes, and comes in versions with a capacity between 3 and 10 ml (versus the standard 1.2 ml capacity) created specifically for creams and lotions. Alongside this comes the Sofilux range of glass sample containers (with a capacity between 3 and 10 ml), with a view to enhancing the product’s image with a play of transparencies and colors. Still within the field of Rexam Dispensing’s designs, but moving on from samples to actuators, we can now quote Soprano, moulded in the perfect shape for a lady’s finger, and BPFE, which ensures maximum inviolability of the product (which cannot be contaminated in any way and does not dry out before the sell-by-date), while guaranteeing simple and safe dispensing.



Intubettatrice e astucciatrice
Delle molte attrezzature per il settore cosmetico realizzate da Romaco (sede italiana a Rastignano, BO) e dalle sue divisioni, una menzione particolare va all’intubettatrice automatica modello Unipack U-2080, con posizionamento del tubetto di tipo elettromagnetico. Accessibile su ogni lato e dotata di un dispositivo di caricamento tubetti modulare, la macchina permette di scegliere tra numerosi sistemi di riempimento, per contenitori di alluminio (diametro 10-40 mm, oltre i 40 mm solo su richiesta) o di accoppiato di PE (diametro 10-50 mm). Il tutto, a una velocità di riempimento pari a 80 pezzi/min.
Opera di Promatic (divisione Romaco) è invece l’astucciatrice alternata orizzontale P91: equipaggiata con un gruppo di apertura “positiva” e “forzata” degli astucci, e con sistemi di alimentazione del prodotto affidabili ed efficienti, assicura un cambio formato semplice e rapido a fronte di una produttività di 90 astucci/min. La gamma di formati “lavorabili” è compresa tra 15x12x55 e 120x80x200 (larghezza x profondità x altezza).



Tubefilling and cartoning machine
Of all the equipment made by Romaco (Italian headquarters at Rastignano, BO) and its divisions, a particular mention goes to the automatic Unipack U-2080 tube filling machine, with electromagnetic type tube positioning. Accessible on all sides and fitted with a modular tube loading device, the machine enables the choice of numerous filling systems for aluminium containers (diameter 10-40 mm, over 40 mm on demand) or PE laminates (diameter 10-50 mm). All this at a filling speed of 80 pcs/min. The horizontal P91 alternate cartoning system is in turn the work of Promatic (Romaco division): fitted with a “positive” and “forced” case opening unit, and with a reliable and efficient product feed system it ensures a simple and rapid change at a production rate of 90 cases/min. “Workable” formats range from 15x12x55 to 120x80x200 (breadth x depth x height).



Plastica trasparente
Grazie alla costante ricerca e alla sperimentazione di nuovi materiali, ma anche al profondo know how maturato nelle diverse fasi della lavorazione (stampa, finitura, fustellatura e incollaggio), lo Scatolificio Cristina (Bodio Lomnago, VA) mette a disposizione del mercato confezioni di plastica trasparente di qualsiasi tipo. Realizzati in PVC, PET e PP, i packaging dell’azienda lombarda sono disponibili in diverse versioni e finiture (satinati, goffrati, colorati, fluorescenti), in una gamma di spessori che va dai 200 ai 500 micron nel caso di prodotti di PVC e PET, e dai 200 ai 1200 micron per il PP.
I contenitori, “plasmabili” in tutte le forme suggerite dalla fantasia del cliente, sono poi stampati con le diverse tecniche disponibili: dalla serigrafia tradizionale a quella UV, dalla stampa offset all’impressione a caldo, anche in rilievo.



Transparent plastic
Thanks to the constant research and the experimenting of new materials, but also to the deep knowhow built up in the different work phases (print, finishing, die-cutting and gluing), the Scatolificio Cristina (Bodio Lomnago, VA) is capable of creating all types and variants of transparent plastic containers. Made in PVC, PET and PP, the packaging of the Lombard concern is available in different versions and finishes (satinated, embossed, colored, fluorescent), in a range of thicknesses that varies between 200 and 500 microns in terms of PVC and PET, and 200 and 1200 microns for polypropylene. The containers, that can take on the desired shape, are then printed with different techniques available: from traditional screenprint to UV, from offset printing to hot stamping, also in relief.



Cartotecnica
Consulenti di imballaggio

FORME DI CARTONE Di fatto, non ha mai dovuto “inventare” nulla da “comunicare” a una clientela ampia variegata; ecco perché L.I.C., facendo semplicemente leva sulle proprie competenze, rivendica un ruolo attivo e a tutto tondo nel mondo dell’imballaggio di cartone ondulato.

Oggi si propone come “consulente di packaging a 360°”, perché il futuro ha sempre bisogno di soluzioni nuove.
Nel caso dell’azienda bresciana L.I.C.- Lavorazione Imballi Cartone SpA, non si tratta di scontati pay off commerciali, dato che l’esperienza accumulata in mezzo secolo di attività nel mondo del packaging di cartone ondulato, ne sostiene credibilità e forza propositiva.
L.I.C. produce la materia prima e la trasforma direttamente all’interno del proprio stabilimento in provincia di Brescia, garantendo quindi, già a monte, uno standard qualitativo elevato.
Il reparto Progettazione Strutturale e il reparto Grafico Design creano passo dopo passo il prodotto ad hoc, che risponde a requisiti specifici e a ogni singola richiesta; la struttura commerciale e la distribuzione completano il ciclo, offrendo soluzioni e un servizio in grado di soddisfare appieno le esigenze più svariate.

I prodotti: molti e complementari
• Tra le soluzioni più recenti e indovinate messe a punto da L.I.C., ricordiamo il QET® (Quick Easy Top), packaging modulare tutto d’un pezzo, che ha conquistato praticamente tutti i settori merceologici, spaziando dalla chimica alla detergenza, passando per il comparto alimentare e soddisfacendo esigenze estremamente differenziate del mercato. Tray (fondo) e top (coperchio) assemblati saldamente permettono la gestione a magazzino di un unico pezzo.
Il fondo, automatico o all’americana, consente sia il confezionamento manuale sia automatizzato sulle tradizionali linee di produzione, senza alcun investimento in nuove tecnologie, e garantisce al contempo sicurezza nel trasporto. La separazione dei due pezzi avviene con una semplice pressione delle mani, tanto da rendere inutile l’impiego di cutter o taglierine, salvaguardando tra l’altro il prodotto contenuto. La realizzazione con stampa off-set o flexo ad alta definizione assicura un’eccellente qualità dell’immagine e permette un’esposizione innovativa e funzionale di forte impatto comunicativo.

• La produzione di L.I.C. si contraddistingue per la decisa diversificazione delle linee di prodotto, capaci di offrire risposte sempre adeguate a un mercato in continuo movimento. Display da terra e da banco, scatole americane tradizionali e a 4 colori, cartotecnica, vassoi e wrap-a-round in rotativo o in piano fino a 6 colori di stampa, imballi di grandi dimensioni… In altre parole, L.I.C. è in grado di creare soluzioni di packaging ad alto valore aggiunto, attraenti nelle forme e nei colori che non solo sposano perfettamente il prodotto contenuto ma lo sanno esaltare, proteggendolo al meglio.



Cardboard converting
Packaging consultants

CARDBOARD FORMS - In fact it has never had to “invent” anything to “communicate” to a broad and varied range of customers: this is why L.I.C. by simply drawing on its own skills and knowhow, can claim an active all-round role in the world of corrugated cardboard packaging.

Today it offers itself out as an “all-round packaging consultancy”, because the future always has need of new solutions.
In the case of the Brescia-based concern L.I.C.- Lavorazione Imballi Cartone SpA, these are not clichéd commercial pay-offs, given the experience built up in half a century of activity in the world of corrugated cardboard packaging, bolstered by its credibility and creativity.
L.I.C. produces the raw material and converts it directly inside its own works in the province of Brescia, hence already guaranteeing a high qualitative standard upstream.
Their Structural Planning section and the Graphic Design section create the product from scratch step by step, making it respond to the specific requisites and to individual demands; the commercial structure and distribution complete the cycle, offering solutions and a service capable of fully satisfying the most varied needs.

The products: many and complementary
• Among the most recent and most successful solutions devised by L.I.C. we cite QET® (Quick Easy Top), the one piece modular packaging that has won through in virtually all the product sectors, ranging from chemicals to detergency, going by way of food, satisfying extremely different market needs. Tray (base) and top (lid) when firmly sealed enable the handling in the warehouse of a single piece. The base, automatic or American, enables both packaging by hand and automated on traditional production lines, without any investment in new technologies, and at the same time guarantees safe transport. The two pieces can be separated by a simple hand movement, cutters or blades are not required, also safeguarding the product container. The creation with high definition offset or flexo printing ensures an excellent image quality and enables an innovatory and functional display of a strong communicative impact.

• L.I.C.’s output stands out for its extremely diversified line of products, capable of offering responses suited to a market that is continuously on the move: free-standing and counter display cases, traditional and 4 color American boxes, paper and cardboard converting, trays and wrap-arounds in roto or on the flat in up to 6 print colors, largescale packs… In other words, L.I.C. is capable of creating high added value packaging solutions, attractive in form and colors that not only match perfectly with the product contained but also embellish the same, protecting it at its best.



Film
Innovazione da premio

STRETCH Akro Flex ha sviluppato un nuovo accoppiato pre stirato, dalle prestazioni meccaniche superiori, per l’avvolgimento di carichi anche molto pesanti. Premiato con l’oro all’ultimo Salon International des Inventions di Ginevra, testimonia l’impegno in R&S dell’azienda specializzata nella produzione di film estensibili di LLDPE per la palettizzazione. E.P.

Essere invitati al salone ginevrino degli inventori è un onore; conquistare un riconoscimento è come vincere un Oscar. È accaduto ad Akro Flex (Vermezzo, MI), che, con il suo ultimo Plypack 4000, ha “portato a casa” addirittura un oro. Coperto da un doppio brevetto, questo film è un accoppiato pre stirato con fascia da 500 mm, per il contenimento e la protezione di carichi palettizzati anche molto pesanti.
Viene prodotto in versioni differenti, per le varie applicazioni, e presenta delle caratteristiche che ne determinano le prestazioni meccaniche superiori, a partire dalla grande resistenza alla perforazione anche agli spessori più bassi.
Come gli altri film dell’azienda lombarda, può essere realizzato anche con pellicole pigmentate, garantendo così la barriera alla luce, e rappresenta l’ultimo sviluppo di un’impresa che può vantare 15 nuovi brevetti registrati nell’ultimo decennio. L’idea vincente? Accoppiare, con o senza prestiro e utilizzando tecnologie messe a punto ad hoc, film a basso spessore ottenendo materiali dalle proprietà meccaniche superiori alla norma. Con evidenti vantaggi in termini di riduzione dei costi, e nel pieno rispetto delle politiche di prevenzione dei rifiuti di imballaggio.

Una famiglia ad alte prestazioni
La versione 4000 T2 di Plypack, premiata a Ginevra, è stata realizzata mediante accoppiamento con due “strisce di rinforzo” ai bordi (ma esiste una variante T3 che ne comprende anche una centrale), che irrobustiscono il film e prevengono la propagazione di lacerazioni generate da rotture accidentali. Una cifra per tutte? La resistenza allo strappo è mediamente superiore del 30% a quella di altri film stirati in commercio.
• Nella versione base, indicata per carichi molto pesanti e non omogenei, il materiale viene fornito per applicazioni manuali o meccaniche, con spessore minimo di 12 micron e prestiro massimo del 20%. Rispetto a questa, le varianti T2 e T3 Laika, rispettivamente per carichi leggeri e medi, si distinguono per spessore: la prima di 8 e la seconda di 10 micron.
• Ma i Plypack formano una famiglia numerosa e articolata, che comprende anche le serie 2 e 2000. La prima nasce dall’accoppiamento di due film ad alto prestiro, che generano un materiale con grammatura complessiva minima di 21 micron. L’allungamento raggiunge il 300%, rendendolo quindi ottimale per la palettizzazione di carichi pesanti. L’elevatissima resistenza allo strappo e altre caratteristiche meccaniche permettono di utilizzare i Plypack 2 in alternativa a film tradizionali con spessori superiori anche del 100%.
• La serie 2000, articolata nelle varianti 2001 e 2002, rispettivamente da 21 e 35 micron, rappresenta un’evoluzione ulteriore del Plypack 2, ed è stata sviluppata per permetterne l’utilizzo su macchine non dotate di prestiro motorizzato. Viene ottenuta per accoppiamento di uno o più materiali ad alto prestiro con un film prestirato posizionato al centro, e presenta uno spessore complessivo minimo di 21 micron (inferiore di oltre il 50% a quello di altre soluzioni disponibili sul mercato).
I Plypack 2000 vengono impiegati nell’avvolgimento di carichi extra pesanti, che di norma richiedono l’impiego di cappucci termoretraibili: evidente il risparmio in termini di rapidità di applicazione, riduzione del peso e risparmio energetico.


Film
Award-winning innovation

STRETCH - Akro Flex has developed a new pre-stretched laminate with top mechanical performance for wrapping even the heaviest of loads. Winner of the gold award at the last Salon International des Inventions at Geneva, this bears witness to the commitment to R&D of the concern specialised in the production of LLDPE stretchfilm for palletization. E.P.

Being invited to the inventors’ salon in Geneva is an honour; receiving recognition is like winning an Oscar. Such was the case for Akro Flex (Vermezzo, MI) who, with its latest Plypack 4000, literally walked away with nothing less than a gold award. Covered by a double patent, the film concerned is a pre-stretch laminate with a 500 mm band, for containing and protecting palletized loads, even heavy ones. It is made in different versions according to the various applications and its characteristics give it a high mechanical performance, starting at great resistance to perforation, even at lesser thicknesses. Like the Lombard concern’s other films, it can also be made with pigmented film, thus ensuring a light barrier, and is the latest development by a concern that boasts 15 new registered patents over the last decade. The winning formula? Lamination, with or without pre-stretch and using ad-hoc technologies, of low thickness film, obtaining materials with mechanical properties superior to the norm.
The film also offers clear advantages in terms of reduced costs, and fully respects laws for the prevention of packaging waste.

High-performing family
Plypack’s 4000 T2 version, awarded a prize at Geneva, is made by bonding two “strengthening strips” to the sides (but a T3 version exists that also has a central strip), to strengthen the film and prevent the spreading of rips caused by accidental breaks.
A statistic to cap them all? Tear resistance is, on average, 30% superior to that of most other stretch films on the market.
• Regarding the basic version, intended for very heavy, non-homogenous loads, the material is provided for manual or mechanical applications, with a minimum width of 12 micron and a maximum pre-stretch of 20%.
In contrast, the T2 and T3 Laika versions, for light and medium-heavy loads respectively, are told apart by their thickness: the former is 8 and the latter is 10 micron.
• Yet Plypack is made up of a large and well-formed family, also comprising series 2 and 2000.
The former was created by bonding two high pre-stretch films, thereby creating a material with a minimum thickness of 21 micron. Stretch can reach 300%, optimal therefore for palletising heavy loads.
Its extreme tear resistance and other mechanical features mean Plypack 2 can be used instead of traditional films even with 100% greater thicknesses.
• The 2000 series, divided into the 2001 and 2002 versions, of 21 and 25 micron respectively, is a further development of Plypack 2, and has been designed for use by machines without motorised pre-stretch. It is created by bonding one or more high pre-stretch materials with a pre-stretch film at the centre, and therefore possesses a minimum overall width of 21 micron (over 50% inferior to the width of other solutions available on the market).
Plypack 2000 is used for wrapping extra heavy loads that usually require the use of heatshrink hoods: there is a clear saving in terms of application time, weight reduction and energy costs.



Ortofrutta: puntare sul pooling
“Pooling” è una parola inglese che significa combinazione di risorse per ottenere sinergie ed economie di scala, in vista di un miglioramento nei processi e di una riduzione dei costi. Nella fattispecie, il pooling di pallet e contenitori consiste nel loro utilizzo in condivisione, da parte di più utenti che non ne detengono la proprietà ma si rivolgono, per il noleggio e tutti i servizi annessi, a una società specializzata.
È questo il campo d’attività di Chep, leader mondiale del settore, con oltre 265 milioni di unità circolanti in tutto il mondo e più di 7.700 dipendenti in 42 paesi. In Italia Chep opera dal 1999 con una filiale diretta (la sede è ad Agrate Brianza, MI) e si è affermata soprattutto nel settore ortofrutticolo dove oggi più di 350 produttori usano i suoi contenitori movimentando più di 32 milioni di unità all’anno. Il sistema Chep è molto semplice. Dalla rete dei centri di servizio, le attrezzature richieste vengono consegnate ai produttori-clienti, con la garanzia di disponibilità e puntualità.
A loro volta, questi operatori inviano i propri prodotti imballati e/o palettizzati ai loro clienti-distributori, dislocati nei diversi paesi del mondo.
A questo punto Chep entra nuovamente in gioco, facendosi carico di raccogliere le attrezzature nei punti finali, e di ricondurle nuovamente ai propri centri di servizio, dove vengono ispezionate, revisionate e sottoposte a manutenzione prima di essere rimesse a disposizione di nuovi clienti, in condizioni ideali di igiene e qualità. Il successo di questo circuito, in particolare nell’ortofrutta, dipende anche dal tipo di contenitore messo a disposizione da Chep: una cassetta di plastica riutilizzabile (RPC) che protegge il contenuto durante i processi di stoccaggio, trasporto e distribuzione, mantenendo al contempo i prodotti freschi.



Fruit and vegetables: focus on pooling
Pooling’ entails the combination of resources to obtain synergy and economy of scale, with the view to an improvement in the processes and a reduction of costs. In this case, the pooling of pallets and containers consists of their shared use by a greater number of customers who do not keep them as their own property; instead, by turning to a specialized company, they can be hired with all services included. Chep operates in this field. It is the world leader of the sector, with over 265 million units all over the world and more than 7,700 employees in 42 countries. In Italy, Chep has operated since 1999 with a direct branch (its headquarters are in Agrate Brianza, MI) and has established itself particularly in the fruit and vegetable sector where more than 350 producers now use its containers to shift over 32 million units per year. The Chep system is very simple. The web of service centres consign the required equipment to the customer-producers, with a guarantee for availability and punctuality.
The producers, for their part, deliver their own packaged and/or palleted goods to their own customer-distributors, displaced in various countries over the world. At this point Chep comes back into play, and has the task to collect the equipment from those final destinations, and to return them to their respective service centres, where they are inspected, serviced and maintained before they can be made available again to new customers, in ideal hygienic conditions and quality. The success of this circuit, particularly with regard to fruit and vegetables, also depends upon the type of container Chep avails itself of: reusable plastic containers (RPCs) that protect the contents during the storage, transport and distribution phases, while still keeping the produce fresh.




Saldatura a ultrasuoni
Ultrasonic sealing



Strategie di imballaggio
Packaging strategies



La parola al farmaceutico
Over to pharmaceuticals



La cultura della bellezza
The Beauty culture



Mascara, lip gloss e ciprie
Mascara, lip gloss and powder


Bustine con tappino richiudibile
Pouches with reclosable cap



Flip top monopezzo
Flip top single piece



Piccoli accessori, grandi idee
Small accessories, great ideas



Di tutto e di più
More than ever



Alluminio a regola d'arte
Finest aluminium



Giochi di colore
Colour tricks



Saldature speciali
Special seals



Compatti e rossetti
Compacts and lipsticks



L'igiene è un gioco
Hygiene as a game



Dosatrici riempitrici volumetriche
Volumetric dosing filling machines



Oro e paillettes
Gold and sequins



Tecnologia per la bellezza
Technology for beauty



Dal laser ai software
From laser to software



Bellezza discreta
Discretion and beauty



Aperture "pop" a tutto colore
Full color "pop" openings



Flaconi e vasetti
Bottles and jars



Riempimento e tappatura
Filling and capping



Macchina intubettatrice
Tubefilling machine



Flaconi, vasetti, colori
Bottles, jars and colors



Trasparenze in evidenza
Transparency highlighted



Saggio di maestria
Exhibition of consummate skill



Aspiratori industriali
Industrial vacuum cleaners



Linee di riempimento
Filling lines



Campioni e attuatori
Samples and actuators



Intubettatrice e astucciatrice
Tubefilling and cartoning machine



Plastica trasparente
Transparent plastic



Consulenti di imballaggio
Packaging consultants



Innovazione da premio
Award-winning innovation



Ortofrutta: puntare sul pooling
Fruit and vegetables: focus on pooling



Confezionatrici digitali - Dalla prima confezionatrice costruita nel 1984 da Gerhard Schubert (Crailsheim, Germania) si è arrivati oggi alle confezionatrici digitali che offrono innumerevoli vantaggi. Innanzitutto occupano meno spazio dei precedenti modelli meccanici o elettromeccanici; oggi infatti una macchina che confeziona 750 barrette di cioccolato/min in cartoni di spedizione, allinea i cartoni e li chiude, necessita di 1,9x3,4 m. I sistemi di comando sono adattati con precisione alle varie funzioni, che prima erano riservate alla meccanica e oggi sono invece integrate nel software. Negli ultimi due anni, ad esempio, è stato integrato Windows 2000 come interfaccia utente nelle confezionatrici digitali. Per ridurre i tempi di applicazione della colla è stato inoltre messo a punto un modulo di comando Sercos che, insieme a un gruppo robotizzato, controlla gli ugelli d’incollaggio con una precisione al millisecondo. E in un prossimo futuro sarà anche previsto un sistema di radiocomando che metterà le macchine in grado di collegarsi ai veicoli di trasporto.

Digital packing machines - Since its first packing machine built in 1984, Gerhard Schubert (Crailsheim, Germany) has evolved its range and now produces digital packing machines offering numerous advantages. Firstly, they occupy less space than the previous mechanical and electromechanical models; in fact, today's machines are capable of packing 750 bars of chocolate/min in shipping boxes, align the boxes and then close them in a space of just 1.9x3.4 m. The control systems are adapted with precision to suit the various functions, formerly mechanical and now integrated in the software. Over the course of the last two years, for example, Windows 2000 has been introduced as the user interface in the digital packing machines. A Sercos control module is used to cut glue application times: this, together with an automated unit, controls the gluing nozzles with millisecond precision.
In the near future a radio control system will be introduced to allow the machines to link up with the transport vehicles.

Carte e cartoni ondulati - E. Siani SpA (Cambiago, MI), da oltre 60 anni attiva nell’industria dell’imballaggio, produce carte e cartoni ondulati (neutri o colorati), che trasforma poi in scatole di ogni genere e modello, a seconda dei settori di utilizzo. Il parco macchine dell’azienda lombarda comprende ondulatori multiflute per la lavorazione di onde scoperte con spessori da 1 a 4 mm e di cartone ondulato semplice e doppio da 1 a 4,5 mm (lunghezza da 32 a 450 cm); sistemi di stampa flexo a 4 colori ad alta definizione, che consentono il passaggio di fogli con spessore da 0,5 a 8 mm e formati fino a 120x160 cm; ma anche taglierine (formati da 10x10 a 160x480 cm), macchine per fustellare (formati 100-140 o 80-120 cm), macchine piega-incolla e - per finire - plotter “guidati” da un sistema informatico per lo studio e la realizzazione di prototipi o di piccole tirature.
Paper and corrugated cardboard
E. Siani SpA (Cambiago, MI), who has been active within the packaging industry for over 60 years, produces (plain and colored) paper and corrugated cardboard, which is then made into boxes of all kinds and models, depending upon the sector of use. The Lombardy concern’s machine yard has multifluted paper corrugators for making flutes between 1 and 4 mm wide and simple and double corrugated cardboard between 1 and 4.5 mm wide (32 to 450 cm long); high-definition flexo printing systems in four colors into which can be fed sheets of paper between 0.5 and 8 mm wide and in formats up to 120x160 cm; and even paper cutters (in formats from 10x10 to 160x480 cm), diecutters (in formats 100-140 or 80-120 cm), fold&glue machines and - lastly - plotters “guided” by a computer system for studying and creating prototypes or short runs.