June 2003





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Imballaggi cellulosici, un settore in espansione anche in un anno difficile come il 2002: dati sulla produzione e sul consumo di carta per imballaggio in Italia. Plinio Iascone

Gli imballaggi di carta occupano da anni una posizione di assoluto rilievo nel mercato, svolgendo un ruolo determinante nel confezionamento delle merci, sia in qualità di imballaggi primari sia come imballaggi di presentazione, ma in particolare, esprimono grandi potenzialità in funzione di imballaggi per il trasporto.
Il settore nazionale degli imballaggi di carta e cartone copre oltre il 15% circa della produzione europea, collocandosi al secondo posto dopo la Germania.
Nel 2002 ha espresso volumi pari a 5.140.000 tonnellate, raggiungendo un fatturato di circa 3.850 milioni di euro; quindi, sulla base di una prima stima, rispetto al 2001 si è riscontrato un incremento rispettivamente del 2% e del 3,5%. Il dato è ancora più significativo se consideriamo che nel 2002, il comparto imballaggio, preso nella sua globalità, ha segnato per contro, una lieve contrazione.
L'impiego di imballaggi cellulosici nelle diverse aree di destinazione è ripartito secondo queste percentuali:
- bevande 12,5%;
- food 40,5% (di cui ortofrutta 9%);
- non food 47% (di cui arredamento e traslochi 10%; cosmetico e farmaceutico 3%, era al 2,5% nel 2001; prodotti per la detergenza 3%, invariato nel biennio).

Crescita della domanda
La crescita espressa in quantità deriva da un reale aumento della domanda. I comparti che ne hanno beneficiato in modo particolare sono stati quello del cartone ondulato, degli astucci pieghevoli e dei sacchi di grande dimensione.
Rispetto alla produzione nazionale dell’intero settore dell’imballaggio, gli imballaggi di carta e cartone coprono circa il 32% del mercato, con riferimento alle tonnellate prodotte, e circa il 22% riguardo al fatturato, posizionandosi rispettivamente al primo e secondo posto nella graduatoria delle diverse filiere dell’imballaggio.
Il suo posizionamento nel mercato degli imballaggi risulta tendenzialmente in lieve crescita.
La componente estera della domanda, nella globalità del settore imballaggi cellulosici, rimane modesta; infatti le esportazioni incidono per il 6% sulla produzione, quota sostanzialmente costante negli ultimi anni, e le importazioni corrispondono all'1,4% del consumo apparente.
Nel 2002 il consumo apparente italiano è ammontato a 4.887.000 tonnellate, +2% rispetto al 2001.
Nell’ultimo quadriennio questa importante area di mercato del settore imballaggi ha presentato un tasso medio annuo di sviluppo del 3,7%: si tratta decisamente di un'ottima performance.

Tipologie a confronto
Il settore degli imballaggi di carta e cartone comprende svariate tipologie di imballaggi tra cui si ricordano: scatole di cartone ondulato, astucci pieghevoli di cartoncino, sacchi di carta di grande dimensione, shopping bag e sacchetti, fusti di cellulosa, scatole di cartoncino di medio/alto spessore, contenitori di cartoncino accoppiato e carta per avvolgere.
Il settore di punta, in termini di dimensioni produttive, è quello del cartone ondulato, da cui deriva un imballaggio che, in qualità della funzione d’uso legata al trasporto, presenta una vasta area di applicazioni settoriali, seguito dal settore degli astucci pieghevoli.
Il mix dell’offerta degli imballaggi cellulosici, con riferimento alla produzione espressa in peso, vede il cartone ondulato al 71%, astucci e scatole di cartoncino teso al 16,5% e altre tipologie al 12,5%.

• Scatole di cartone ondulato
Nel mondo vengono prodotte circa 100 milioni di tonnellate di imballaggi di cartone ondulato. Il maggiore produttore è l'America del Nord, con una quota del 35%, seguita dall'Asia e dall'Europa, rispettivamente al 30% e 28%.
Il trend evolutivo di questo settore continua a essere favorevole: +3% nel 2002 e +2,7% nel quadriennio 1999-2002.
Mettendo a confronto l’andamento della produzione di cartone ondulato con la produzione industriale e con lo stesso trend dell’intero settore imballaggi, si rileva come le applicazioni di questo imballaggio stiano trovano ulteriore espansione.
Il settore della produzione di cartone ondulato, in Italia, è caratterizzato dalla presenza di grandi produttori integrati, molti dei quali sono delle multinazionali, che producono sia il foglio di cartone che le scatole vere e proprie. Le maggiori concentrazioni produttive si hanno in Toscana (23%) e in Lombardia (20%).
La diffusione del cartone ondulato beneficia della versatilità in termini di impiego non solo come imballaggio da trasporto, sua funzione d’uso per antonomasia, ma anche in qualità di imballaggio di presentazione e sempre più frequentemente anche come imballaggio primario.
Una stima di larga massima pone al 25% circa la quota del cartone ondulato usato come imballaggio primario, quota tendenzialmente in crescita.
In sensibile e progressivo aumento anche l'impiego delle scatole di cartone ondulato in qualità di imballaggio da esposizione, ma non va sottovalutato un altro fattore che sta influenzando positivamente la crescita di questa area di mercato, ovvero le necessità dell' e-commerce.
La produzione di scatole si differenzia, oltre che per l’utilizzo, per la tipologia dell’onda (a sua volta generalmente legata all’impiego).
Il grosso della produzione di scatole è del tipo a “tripla onda”, che si attesta intorno al 47% del mercato, e a cui segue il tipo a “onda bassa” (27%), quello a “onda alta” (15%) e i contenitori di “micro onda e micro triplo” (11%).
Quest’ultima famiglia di scatole è ampiamente usata in qualità di imballaggio primario e presenta uno share tendenzialmente in aumento.

• Astucci di cartoncino
Nel 2002 il settore degli astucci pieghevoli ha espresso una produzione di 652.000 tonnellate, facendo segnare un incremento del 5,7% rispetto al 2001. Nell’ultimo quadriennio questo comparto ha espresso un trend di sviluppo del 3,5% medio annuo.
La tendenza positiva del 2002 è dipesa in particolare dall’ottimo andamento del settore dei surgelati, in particolare dei piatti pronti. Gli altri principali (e storici) settori di utilizzo sono risultati in crescita, seppure moderata: i prodotti da forno e dolci, le paste alimentari, i farmaci e la cosmesi - profumeria.
Anche in questo caso, l'e-commerce ha avuto un ruolo importante nella crescita del comparto.
Restano comunque le forti pressioni concorrenziali nei confronti dell’astuccio da parte di altre tipologie di imballaggi alternativi, in primo luogo i poliaccoppiati flessibili, e questo accade in molti settori (surgelati, detergenza domestica ecc.).
Il ruolo e la diffusione settoriale dell’astuccio pieghevole è però tale da permettere di guardare al futuro in termini ancora moderatamente positivi.
Risulta invece sempre modesto il peso del commercio estero.
Anche in questo caso, l’offerta si presenta molto frazionata.
Si valuta che gli operatori del settore siano oltre 200, di cui i primi dieci rappresentano il 35% circa della produzione nazionale, mentre il restante 65% è suddiviso tra oltre 190 operatori.
La produzione di astucci in senso stretto è costituita per il 55% circa da manufatti al 100% di cartoncino e per il restante 45% da contenitori abbinati a film di PE o a film di alluminio (share in progressivo aumento).
L’abbinamento del film plastico o del film di alluminio si rende in genere necessario al fine di conferire all’astuccio particolari caratteristiche di look di alta classe, o per particolari esigenze legate all’impiego. Gli astucci in abbinamento ad altri materiali o comunque trattati (alta barriera all’umidità, ai grassi e agli oli) per aumentarne le prestazioni, sono in progressiva crescita.

• Sacchi di carta di grandi dimensioni
Le aziende produttrici di sacchi di carta di grandi dimensioni sono al momento attuale circa 35; il comparto ha espresso nel 2002 una produzione di 185.000 tonnellate, con un aumento del 4,5% sul 2001.
Le esportazioni incidono per il 35% e presentano un trend di crescita, tanto che nel 2002 lo sviluppo del settore è stato determinato essenzialmente dalla crescita della componente estera della domanda. La domanda interna (178.500 tonnellate nel 2002) da alcuni anni presenta una tendenza di crescita contenuta e ciò a causa di due fattori:
- l’avanzata del cisternato o dei fusti nella distribuzione anche dei prodotti secchi;
- la sostituzione, in certi casi, del sacco di carta con quello di plastica.
I principali settori di impiego dei sacchi di carta di grande dimensione sono: il cemento e i leganti idraulici (52%), gli alimenti (farina, zucchero e riso) 38% mentre il restante 10% è riconducibile al confezionamento di mangimi e prodotti chimici vari.

• Altre tipologie di imballaggi di carta
Shopper, fusti di cellulosa di grandi dimensioni, imballaggi e accessori di cartone tubo, carta da incarto sia di pergamena che politenata oltre a quella semplice, fogli di carta da supporto per i capi di abbigliamento, foglio microndulato di protezione e sacchetti piccoli esprimono una produzione globale pari a 454.000 tonnellate. I primi dati del 2002 riportano di una flessione intorno all’8% vissuta da quest'area di mercato variegata e ampia.
La valutazione è stata effettuata dall’Istituto Italiano Imballaggi esaminando i consumi di materie prime cellulosiche destinate alla produzione di imballaggi e l’attività di alcuni principali aree di utilizzo.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Paper and cardboard: safe performance
Cellulose packaging, an expanding sector even in a difficult year like 2002: statistics on the production and consumption of paper for packaging in Italy.
Plinio Iascone


For many years, paper packaging has occupied an extremely prominent position in the market, performing an important role in the packaging of goods, both as primary packaging and as presentation packaging but especially, it shows great potential as packaging for transport.
The Italian paper and cardboard packaging sector accounts for more than 15% of European production, putting it in second place after Germany.
In 2002, 5,140,000 tonnes were produced, achieving a turnover of about 3,850 million Euro; thus, based on a first estimate, compared with 2001 it showed increases of 2% and 3.5% respectively. These figures are even more significant when we consider that in 2002 the packaging sector, taken overall, actually showed a slight contraction.
The use of cellulose packaging in different areas was as follows:
- soft drinks 12.5%;
- food 40.5% (of which, fruit and vegetables 9%);
- non-food products 47% (furnishings and removals 10%; cosmetics and pharmaceutical 3%, 2,5% in 2001; householding detergents 3%, stable).

Growth in demand
Growth expressed by quantity stems from a real growth in demand. The areas which benefited particularly are those of corrugated cardboard, folded packets and large-size bags.
Compared with Italian production in the whole packaging sector, paper and cardboard packaging accounts for about 32% of the market, calculated as tonnes produced, and about 22% in terms of turnover, placing it respectively in first and second places on the scale of various types of packaging.
Its position in the packaging market shows signs of steady growth.
The foreign component of demand, taken in the overall cellulose packaging sector, remains modest; in fact exports account for only 6% of production, a figure which has remained substantially unchanged over recent years, and imports amounted to 1.4% of visible consumption.
In 2002, visible Italian consumption amounted to 4,887,000 tonnes, +2% compared with 2001.
In the last four-year period, this important area of the market has shown an annual growth rate of 3.7%: this is indeed an excellent performance.

Types under consideration
The paper and cardboard packaging sector covers several types of packaging, including: corrugated cardboard boxes, large-size paper bags, shopping bags and small bags, cellulose drums, boxes of medium to thick card, bonded card containers and wrapping paper.
The peak sector, in terms of quantities produced, is corrugated cardboard, which is turned into packaging which, used for transportation, is a huge area of application in the sector, followed by the folded packet sector.
The supply mix of cellulose packaging, in terms of production expressed by weight, shows corrugated cardboard at 71%, packets and boxes in thin card at 16.5% and other types at 12.5%.

• Corrugated cardboard boxes
Worldwide, about 100 million tonnes of corrugated cardboard packaging are produced. The major producer is North America with 35%, followed by Asia and Europe with 30% and 28 % respectively.
The development trend in this sector continues to be encouraging: +3% in 2002 and +2.7% in the four-year period 1999-2002.
Comparing the production of corrugated cardboard with industrial production and with the same trend in the entire packaging sector, it can be seen that the applications of this type of packaging are enjoying further expansion.
The corrugated cardboard production sector in Italy is characterised by large integrated producers, many of which are multinationals, manufacturing both the cardboard sheet and the boxes themselves. The largest concentrations of production are in Tuscany (23%) and Lombardy (20%).
The widespread use of corrugated cardboard is due to its versatility in terms of its use not only as packaging for transport, its ideal area of use, but also as presentation packaging, where it is being used more and more even as primary packaging.
A broad estimate places the quantity of corrugated cardboard used for primary packaging at 25%, an amount which is increasing.
There is also a substantial steady growth in the use of corrugated cardboard boxes for display purposes, but we must not overlook another factor which is having a positive influence on growth in this area of the market, namely the needs of e-commerce. The production of boxes can be divided, as well as by use, into the type of corrugation (which in its turn is generally linked to use). Most box production is of the ‘triple wave’ type, which accounts for 47% of the market, followed by the ‘low wave’ type (27%), ‘high wave’ (15%) and containers of ‘micro wave’ and ‘micro triple’ (11%).
This last type of box is widely used as primary packaging and is an area which is on the increase.

• Thin cardboard packets
In 2002 the folding packets sector produced 652,000 tonnes, an increase of 5.7% over 2001. In the last four-year period, this sector has developed at an average annual rate of 3.5%. The positive trend in 2002 is mainly due to excellent progress in the frozen food sector, especially ready meals. The other main (and historic) sectors of use also showed growth, although at a moderate rate: bakery products and confectionery, pasta, pharmaceuticals and cosmetics/perfumery. Here, too, e-commerce has played an important role in the growth of the sector.
However, strong competitive pressures remain on the packet from other alternative types of packaging, firstly from flexible polylaminates, in many sectors (frozen foods, household detergents, etc.)
The role and diffusion of the folded packet throughout the various sectors, however, is such that the future may still be viewed in reasonably positive terms.
The effect of foreign trade is still modest. Here the variety of supply is very divided.
There are more than 200 operators in the sector, of which the top ten represent about 35% of Italian production, while the remaining 65% is shared among more than 190 operators.
The production of packets in the strict sense consists of: about 55% manufactured entirely from card and the remaining 45% of containers combined with PE film or aluminium foil (a share which is growing steadily). The combination with plastic film or aluminium foil is usually made necessary in order to confer particular characteristics onto the packet, such as a high-class appearance, or by particular requirements linked to use.
Packets combined with other materials, or treated (high barriers to moisture, fats and oils) to increase their performance, are increasing steadily.

• Large-size paper bags
At present there are about 35 companies producing large-size paper bags; in 2002 the sector had a total production of 185,000 tonnes, an increase of 4.5% over 2001.
Exports accounted for 35% and showed a growing trend, in that in 2002 the development of the sector was determined essentially by growth in the foreign component of demand.
For some years now, domestic demand (178,500 tonnes in 2002) has shown sluggish growth, due to two factors:
- the progress of tanks and drums for the transport of dry products;
- the replacement, in certain cases, of paper bags by plastic ones.
The main sectors of use for large-size paper bags are: cement and binders (52%), foodstuffs (flour, sugar and rice) (38%) while the remaining 10% is accounted for by the packaging of animal feed and various chemical products.

• Other types of paper packaging
Shopping bags, large cellulose drums, packaging and accessories in cardboard tube, sheets of lining paper for the packaging of clothing, "micro wave" protective sheet and small bags account for an overall production level of 454,000 tonnes.
Early statistics from 2002 show a fall of about 8% in this diverse and widespread area of the market.
This evaluation was made by the Italian Packaging Institute, examining the consumption of cellulose raw materials intended for the production of packaging and activity in certain main areas of use.

Plinio Iascone
Italian Packaging Institute