June 2000
Packaged carriage
220x150 cm
1998, olio su tela su piedistallo




Martin G. Larralde nasce a Buenos Aires, Argentina, nel 1962. Formatosi alla National School of Fine Arts di Buenos Aires, si diploma con il massimo dei voti diventando Art Professor nel 1985. Cura numerosi seminari di filosofia ed estetica con brillanti risultati.
Dopo una serie di disegni storici, nel 1977 avvia un lavoro concettuale. Dal 1980 espone in musei importanti, istituzioni culturali e gallerie (Galeria Klemm, Buenos Aires National Museum, Julia Lubin Gallery, Mun Gallery). In Italia le sue opere sono state ospitate dalla Galleria Alessandro Seno e ha in previsione di esporre a Padova e Modena.
Nel ’96 si trasferisce a New York e nel ’98 allestisce una personale presso la Annina Nosei Gallery, dove i dipinti e disegni sono collocati in complementi d’arredo, proseguendo così una ricerca decennale.
Le sue opere raffigurano una persona, un albero, un animale o un mobile, dove si impone “il minimo come regola e il necessario come condizione”. Ottiene numerosi riconoscimenti da prestigiose istituzioni, e i suoi lavori sono ora di proprietà di gallerie e privati in tutto il mondo. Ha un sito internet e il suo lavoro è stato oggetto di studio di scrittori e critici su numerose pubblicazioni.

Born in Buenos Aires, Argentina, in 1962 Martin G. Larralde studied Art at the National School of Fine Arts, Buenos Aires, graduating with full marks to become Art Professor in 1985. He has successfully organized numerous seminars on philosophy and aesthetics.
After working on traditional-type drawing, in 1977 he turned to conceptual art. From 1980 onwards Larralde’s work has been on show in important museums, cultural institutions and galleries (Galeria Klemm, Buenos Aires National Museum, Julia Lubin Gallery, Mun Gallery). In Italy his work has been exhibited in the Alessandro Seno Gallery, with forthcoming shows in Padua and Modena.
In 1996 Larralde moved to New York, putting on a one-man show at the Annina Nosei Gallery in 1998, that included part of a ten year project of paintings and drawings on furnishing complements, featuring people, trees, animals or furniture with “the minimum as the rule the necessary as the condition”.
Larralde has won numerous awards from prestigious institutions. His works are to be found in important galleries and private collections the world over and that can be viewed on the Internet. His creations have been the object of writings and critiques in numerous publications.

La parola al critico
Oggi, le immagini costruite su uno sfondo di realismo estremo sono più stimolanti rispetto alla chiara articolazione di sequenze narrative o di un tranquillo conformismo referenziale.
Più ancora, definiscono un ambiente - quello dello scetticismo contemporaneo - che finisce per uniformare l’immaginario.
Eppure, in questo spazio attraversato da un eclettismo passivo e deprivato da conflitti, la “buona forma” incontra uno spazio predefinito che può essere letto sia come “kitsch” sia come costruzione concettuale, solo per citare i due opposti.
Questo suggerisce, in sè, che la pittura, una volta liberatasi dall’enfasi dell’avanguardia, è giunta infine alla de-drammatizzazione degli intenti e alla pacificazione dei contrasti.
Tuttavia credo che il realismo di Martin G. Larralde parli di qualcosa d’altro, opposto e distinto.
Le sue immagini non contemplano nostalgia onirica né scetticismo decorativo. Il suo scetticismo è, invero, consequenziale e - con questo in mente - si può dire che non sarà certo un’apparizione pacifica nel suo mondo. Per certi versi, le immagini si innalzano con solennità sopra la confusione totale e la non essenzialità, ma per altri l’azione mostra la propria inessenzialità in modo inequivocabile (e la vacuità di questa stessa elevazione). Da questa contraddizione non risolta, le immagini ottengono dall’artista un impulso decisivo.
Questo ci porta a capire il personaggio, il docile discepolo dei tempi andati, che accetta, impassibile, il proprio destino: la necessità di oggettivizzare la propria esistenza nel mondo con la massima efficacia, misurandosi con la sua solidità senza pari. Efficienza è il suo destino e il suo dovere, motivi che prendono forma solo in un luogo fatto di stanze piene di mobili, spazio della auto-realizzazione. L’ironia si fa unica mediatrice fra immagine e oggetto, un’ironia che si impone come simbolo e forma dello scetticismo consequenziale.
Lucas Fragasso

A word from the critic
Today’s images, constructed against a background of extreme realism, provide a response to a question that demands a lot more than the coherent setting out of narrative sequences or a tame conforming to references.Even more so they offer themselves up to constructing an ambience, that of contemporary scepticism, that ends up by accomodating all imagery. Thus, in a space traversed by passive eclecticism and devoid of conflicts, “good form” takes its preassigned place alongside what might, in the most elaborate conceptual constructions, be refered to as “kitsch” - this citing but two extremes.
This suggests in itself that painting, once freed from its avante garde leanings, has finally arrived at the de-dramatisation of its intent and pacification of its confrontations. However I believe that Martin G. Larralde’s realism has other meaning, diametrically opposed and distinct from the above. In the latter case his images do not conjure up visions of oneiric nostalgia, nor do they accommodate decorative scepticism. His scepticism is of the consequential kind - and bearing this in mind one realises that it will never inhabit his world in a pacified form. Hence from a given viewpoint his images rise solemnly above total confusion and inessentiality, yet from another the action presents its unequivocal inessentiality (and the emptiness of the selfsame elevation). It is this very unresolved contradiction that lends the artist’s images their decisive impulse.
This helps us understand the man, a docile disciple of an ancient world, impassively accepting his destiny: the need to objectify himself in the world and do so effectively while measuring himself up against his own unsurpassed solidity.
Effectiveness is his destiny and his duty, but these only encounter each other in the forum of furniture-filled rooms, the location of his self-realisation. Irony is the only mediator among images and objects, an irony that has come to stand as the symbol and form of consequential scepticism.
Lucas Fragasso