May 2004




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The consumer? The subject rather than subjected

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When the container is in metal

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Il mercato italiano degli imballaggi di acciaio e di alluminio. Numeri, dinamiche e prospettive di un comparto complesso.
A cura di Plinio Iascone

Sono “sul mercato” da molti anni, eppure gli imballaggi metallici continuano a svolgere un ruolo fondamentale in molti grandi settori di utilizzo grazie alle frequenti innovazioni poste in essere dai produttori. Anzi, le loro caratteristiche ne fanno una tipologia di imballaggio di grande attualità: inviolabili e robusti, offrono assoluta barriera agli agenti esterni come la luce, che causa alterazioni organolettiche in diversi tipi di prodotti, garantendone quindi al contempo la perfetta conservabilità. Da non sottovalutare infine il fatto che gli imballaggi metallici siano perfettamente riciclabili, una proprietà che è diventata un vero punto di forza.
La loro storia inizia con il francese Appert e l’inglese Donkin a inizio ‘800. Il primo mise a punto un sistema per la conservazione dei legumi e delle carni mediante prolungata bollitura a bagno-maria in una bottiglia di vetro chiusa ermeticamente, il secondo sostituì la bottiglia di vetro con un contenitore di metallo (banda stagnata).
L’alluminio è stato invece introdotto a fine Ottocento; nel 1904, il laborioso metodo adottato per la realizzazione di lattine in tre pezzi (corpo, fondo e coperchio) venne sostituito dall’imbutitura, un processo che sfruttava le caratteristiche chimico-fisiche del materiale e le nuove tecniche di produzione a disposizione.
La messa a punto del coperchio easy open, comparso nel 1963, ha segnato un’altra svolta decisiva. Da allora abbiamo assistito alla progressiva diffusione dell’impiego dei contenitori sia di alluminio sia di banda stagnata, a cui si sono aggiunte progressivamente anche le chiusure fabbricate con entrambi i materiali.

Il mercato italiano degli imballaggi di metallo
La filiera degli imballaggi metallici (realizzati sia in acciaio che in alluminio), con riferimento ai dati 2003, presenta il seguente bilancio (tabella 1):
- produzione 929.000 t;
- export 279.000 t;
- import 34.000 t;
- consumo apparente (imballaggi vuoti destinati ai riempitori) 684.000 t.
Per meglio evidenziare le caratteristiche del mercato, è opportuno operare una distinzione precisa fra l’area degli imballaggi di acciaio e quella degli imballaggi realizzati in alluminio.

Imballaggi e complementi di acciaio
Questa analisi prende a riferimento tutte le tipologie di contenitori sino a 40 kg o litri di capacità e tutte le tipologie di chiusure.
I materiali impiegati per la loro fabbricazione appartengono alla famiglia degli acciai per imballaggio, ovvero banda stagnata (lamierino rivestito di stagno), banda cromata (lamierino rivestito di cromo) e lamierino senza rivestimento.
• Con la banda stagnata si realizzano i corpi scatola, i fondi, i coperchi e le capsule per barattoli di vetro. L’orientamento generale è nettamente rivolto agli spessori sottili, in particolare alla gamma 0,18/0,14 mm, che attualmente rappresenta una quota di mercato pari al 20-22%. Il processo di alleggerimento coinvolge l’intera gamma di spessori e, per quanto riguarda il super sottile, è prevedibile, a breve, la comparsa di spessori inferiori a 0,14 mm.
• La banda cromata trova la maggiore diffusione nella fabbricazione dei tappi corona, ma sta anche gradualmente sostituendo la banda stagnata nella realizzazione di fondi e di coperchi per contenitori destinati alle conserve vegetali. Date le difficoltà di saldatura, per quanto concerne la fabbricazione dei contenitori, non viene impiegata nella fabbricazione delle scatole in tre pezzi, ma soltanto per quelle in due pezzi (corpo e fondo in un pezzo imbutito e coperchio).
• Il lamierino non rivestito superiore a 0,49, che ha subito un trattamento chimico per rallentarne il processo di ossidazione, viene invece utilizzato per la fabbricazione dei fusti di elevata capacità, essenzialmente da 200 litri.

Dimensioni e caratteristiche del mercato
Secondo un primo consuntivo, nel 2003 la produzione italiana di imballaggi di acciaio ha raggiunto le 782.000 t, segnando un +2,8%. Tale incremento, in un anno caratterizzato da un trend non certo positivo per l’attività manifatturiera italiana, è stato determinato in primo luogo dall’andamento positivo nella produzione dei derivati del pomodoro (dopo due anni di crisi dovuti alle pessime annate agricole), ma anche dalla buona tenuta di alcuni settori, in particolare chiusure e accessori vari. Il settore, il cui trend evolutivo si aggira intorno all’1,5-2% medio annuo, può essere suddiviso nelle seguenti sotto aree: contenitori per food, lattine per bevande, lattine per olio alimentare, contenitori per prodotti non alimentari, chiusure, fusti di elevata capacità (tabella 2).

Contenitori per food - Le scatole di banda stagnata per alimenti detengono la quota maggiore (40% circa), con riferimento al peso degli imballaggi di acciaio prodotti. Le produzioni si differenziano per capacità (da 25 g a 5 kg), per forme (cilindrica e rettangolare), sistemi di apertura (easy open e non), impiego di tecniche di stampa (litografia), realizzazione in tre o due pezzi (quest’ultima molto limitata nel food). Varia è anche la gamma dei rivestimenti di stagno, che cambiano a seconda dei prodotti da contenere. I settori alimentari che impiegano le scatolette d’acciaio sono molteplici, ma è l’industria conserviera dei derivati dei pomodori, dei legumi, della frutta sciroppata, del tonno e del pet food a coprire il 75% degli acquisti dell’area food.
L’imballaggio di acciaio occupa comunque una buona posizione anche nel confezionamento di carne in scatola, sardine, acciughe, zuppe pronte, caffè, sottolio e sottaceto (essenzialmente le confezioni che sono destinate al catering).
I diretti competitor della scatoletta di acciaio nell’alimentare sono i vasi di vetro, i contenitori di alluminio, i contenitori di cartoncino poliaccoppiato e le buste flessibili di poliaccoppiato.
Il segmento di mercato delle scatolette di acciaio per food è contraddistinto da uno sviluppo tendenziale dell’1% medio annuo.

Lattine per olio alimentare - Quest’area di mercato assorbe circa il 4% del consumo di imballaggi di acciaio e, in questo caso, bisogna operare una distinzione fra le lattine per l’olio di oliva e quelle per l’olio di semi. Le prime hanno forma parallelepipeda (con formati che spaziano da 25 cl a 10 litri) o cilindrica (le cui capacità sono comprese fra 5 a 25 litri). Il tasso tendenziale di crescita modesto ma costante di quest’area trae origine dalle ottime caratteristiche di protezione offerte a un prodotto delicato come l’olio di oliva; questo è tanto più vero, quando il prodotto deve affrontare lunghi viaggi dal centro di imbottigliamento ai punti vendita (non va tra l’altro dimenticato che l’export rappresenta una fetta consistente del mercato).
Il ricorso alle lattine per l’olio di semi (fino ad alcuni anni fa determinanti per il settore), è oggi fortemente limitato dall’avanzata dei contenitori in plastica. In pratica, esistono due tipologie di imballaggi di acciaio per olio di semi: il contenitore da 1 litro cilindrico e i bidoncini nella gamma da 5 litri a 25 litri.

Lattine per bevande analcoliche e birra - Dal 1998, anno in cui sono state chiuse le linee della Crown Cork & Seal, in Italia non si producono più le lattine in due pezzi di banda stagnata. Molto limitato risulta il mercato delle lattine in tre pezzi per succhi di frutta (tutte di banda stagnata), che ammonta a una quarantina di milioni di pezzi.

Contenitori per prodotti chimici e bombolette aerosol - Quest’area di mercato (che assorbe il 22% della produzione globale di imballaggi di acciaio) può essere ricondotta a due principali sotto-settori:
- contenitori per prodotti chimici (colori, inchiostri, colle e stucchi, lubrificanti);
- bombolette per prodotti in forma spray.
• Molte le tipologie di contenitori adottate, differenti per capacità e forme, ma seguendo una tradizione assodata, esse vengono tutte personalizzate dagli utilizzatori. Essi vengono impiegati nel confezionamento di colori, vernici, lubrificanti, grassi, inchiostri per uso industriale, colle, stucchi, fitofarmaci, diluenti, cere ecc.
Il tasso di sviluppo dell’impiego degli imballaggi di acciaio in quest’area (se si esclude il periodo di stagnazione dell’economia italiana e mondiale nel 2002 e 2003) è stimato intorno al 2% medio annuo.
I contenitore di plastica sono i principali antagonisti.
• Le bombolette di acciaio per prodotti spray prodotte in Italia coprono il 4% dell’impiego globale di imballaggi di acciaio. Vengono impiegate per il 90% nell’area non alimentare (cosmesi, detergenza domestica, insetticidi ecc.) e solo il 10% è impiegato nel settore food, essenzialmente per confezionare la panna per dolci.

Chiusure - La produzione di chiusure rappresenta il 15% circa dell’intera produzione di imballaggi di acciaio. Due le principali tipologie, ovvero tappi corona di banda cromata e capsule twist off di banda stagnata, anche se bisogna ricordare i coperchi easy open, per i quali esiste una buona corrente di esportazioni.
• I tappi corona sono sul mercato da molti anni e vengono impiegati principalmente nel confezionamento in vetro di birra, acqua minerale e bibite varie. Da qualche anno il settore risulta condizionato negativamente dalla crescita dell’impiego della bottiglia di PET con chiusura a vite di plastica, un fenomeno che, sino ad oggi, ha interessato solo l’area delle bevande analcoliche.
Altro sbocco significativo del tappo corona è nel settore dei succhi di frutta per le bottigliette monodose; in questo caso, la posizione ha iniziato a essere insidiata dalla chiusura twist off, anch’essa di acciaio.
Ma se, globalmente, il mercato italiano dei tappi corona risulta in progressivo calo, il comparto è però riuscito a compensare l’arretramento delle vendite in Italia con il buon andamento delle esportazioni, che sino a oggi incidono per oltre il 75% sulla produzione.
• Al contrario le capsule twist-off di banda stagnata (oltre 4,5 miliardi di unità prodotte) sono in tendenziale progressiva espansione. Dato che normalmente sono abbinate al vasetto di vetro, il loro sviluppo è indicativo, nella maggioranza dei casi, di un minore impiego di lattine di metallo!
I settori che ricorrono alle capsule twist-off sono i derivati dei pomodori, le conserve vegetali, gli omogeneizzati, le conserve ittiche, i succhi di frutta (bottiglie formato famiglia) e gli integratori salini.

Fusti d’acciaio - La produzione annua dei fusti di elevata capacità (200 litri) si aggira intorno alle 104.000 tonnellate. Sono fabbricati in lamierino di elevato spessore (superiore a 0,49 mm) senza rivestimento di stagno ma protetto da un’adeguata verniciatura sia interna che esterna. Si tratta di imballaggi essenzialmente impiegati nell’area dei prodotti chimici, ma sono diffusi nel settore alimentare per il trasporto dei semi-lavorati. Il calo produttivo del 2002 e del 2003 è imputabile alla crisi economica nazionale e internazionale.

Imballaggi e complementi di alluminio
In questo contesto vengono analizzate tutte le tipologie di contenitori, di chiusure e di imballaggi derivanti da foglio sottile (spessore inferiore a 200 micron). Inizialmente impiegato per la fabbricazione di lattine per bevande (e di taluni cibi), il laminato di alluminio ha vissuto un’evoluzione costante dei processi di produzione, il che ha consentito di ampliarne i campi d’applicazione. Oggi il contenitore di alluminio è infatti utilizzato in molti settori, in primo luogo alimentare, ma anche cosmetico, farmaceutico e chimico. Questa condizione è stata resa possibile dall’introduzione sul mercato di bombolette e di tubetti flessibili di alluminio. Ma la messa a punto di leghe particolari, che hanno consentito di raggiungere spessori molto sottili, ha anche consentito di produrre manufatti come vaschette, fogli per incarto e chiusure, nonché film per converting.
L’alluminio utilizzato per la produzione degli imballaggi comprende il can stock (tutto di importazione) utilizzato per la produzione di lattine per bevande, il foil
stock impiegato sia nella produzione del foglio sottile che in quella di capsule, e infine, il can body per corpi scatola per food e pastiglie per bombolette.
Il mix tra le diverse famiglie di laminati di alluminio è il seguente: foglio sottile (inferiore 200 micron) 64%, can stock 30%, pastiglie 6%. Le leghe che compongono i diversi prodotti sono innumerevoli e variano a secondo delle tipologie di produzione e dei diversi impieghi.

Dimensioni e caratteristiche del mercato
Nel 2003 la produzione italiana di imballaggi di alluminio, secondo un primo consuntivo, ha toccato le 147.000 tonnellate (+2,2% rispetto al 2002). In particolare la produzione è così ripartita:
- contenitori, chiusure e film da incarto 87.000 t (+3% rispetto al 2002);
- foglio da converter 60.000 t (+1% rispetto al 2003).
Le tipologie principali di imballaggi di alluminio sono: scatolette per food, lattine per beverage e birra, contenitori vari per non alimentari, chiusure e imballaggi da foglio sottile di alluminio. A questi va aggiunto il foglio per converting (tabella 3).

Scatolette e barattoli per food - Usati principalmente per conservare i prodotti ittici e la carne in scatola, questi imballaggi hanno capacità molto variabili, anche se contenute entro i 500 g. Classiche rotonde o rettangolari, tutte queste scatolette sono ormai provviste di coperchio easy open.

Lattine per beverage e birra - Con una quota del 36%, è senz’altro il comparto più importante in termini quantitativi, escludendo il foglio sottile da incarto e per converter. Favorevole anche il trend evolutivo, in particolare dopo la “lunga estate calda” del 2003. In Italia le lattine per bevande sono per oltre il 97% di alluminio in due pezzi con coperchio easy open (quella di banda stagnata in tre pezzi è utilizzata solo per il confezionamento dei succhi di frutta). Oltre ad assicurare una shelf life prolungata, consentono di mantenere le bevande alle basse temperature, per un tempo significativo, dopo il prelievo dal frigorifero; sono estremamente leggere ma resistenti dal punto di vista strutturale; presentano ottimi livelli di recupero e riciclo; veicolano un’immagine dinamica e moderna. I produttori di lattine di alluminio sono costantemente impegnati nello studio di soluzioni innovative, in merito a metodologie di stampa, forme personalizzate, scritte in rilievo ecc.

Bombolette aerosol - Le bombolette di alluminio per prodotti spray vengono impiegate per il 98% nell’area non food (solo il 2% è utilizzato per confezionare la panna), con la punta massima di diffusione nel settore cosmesi-profumeria e farmaceutico, dove presentano quote molo elevate rispetto alle soluzioni alternative. I principali competitor sono le bombolette di acciaio e i contenitori di vetro o di plastica con erogatore meccanico. Va notato che l’interesse del mercato verso quest’ultima soluzione sembra essersi esaurito, dopo un momento particolare “di gloria” legato alle problematiche ambientali dell’emissione di CFC in atmosfera e che avevano messo in crisi il settore delle bombolette: a tutt’oggi il loro share resta molto contenuto (non supera il 3%).

Chiusure - Capsule a vite e capsule a strappo hanno come principale competitor la chiusura di plastica.
Le capsule a vite di alluminio vengono utilizzate principalmente nel confezionamento di analcolici e di super-alcolici: rispetto alla plastica, l’alluminio risulta in lieve arretramento nella prima area, mentre risulta in lieve sviluppo nella seconda. Le esportazioni rappresentano una componente importante della domanda (oltre il 50%).
Le capsule a strappo vengono impiegate essenzialmente nei settori della farmaceutica e della cosmesi - profumeria.

Tubetti flessibili di alluminio - I tubetti flessibili si distinguono in tubetti totalmente in alluminio, tubetti accoppiati alluminio - plastica e tubetti in plastica. Il quadro evolutivo generale vede il tubetto di alluminio cedere spazi alle altre due soluzioni. Con riferimento agli imballaggi totalmente in alluminio, gli impieghi più consistenti si registrano nei settori del food (concentrato di pomodoro, maionese, pasta di acciughe ecc.) e nei settori della cosmesi e del farmaceutico.

Imballaggi da foglio sottile di alluminio - La produzione di imballaggi derivanti da foglio sottile di alluminio (con spessore inferiore a 200 micron), pari a circa 96.000 t, è così ripartita: 63% foglio sottile inferiore a 100 micron utilizzato nell’area converting, 20% circa vaschette per cibi da asporto, piatti pronti surgelati o refrigerati e uso domestico e 17% circa foglio sottile da incarto commerciale e domestico. Tutti i settori risultano tendenzialmente in crescita.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio


When the container is in metal
The Italian steel and aluminium packaging market. Figures, trends and prospects of a complex segment.
Plinio Iascone


Although “on the market” for many years, all the same metal packaging continues to play a fundamental role in many largescale use sectors thanks to frequent innovation enacted by packaging producers. Rather, its characteristics make it very up-to-date as a packaging type: inviolable and sturdy, metal packaging offers absolute barriers against external agents such as light that causes organoleptic alterations in different types of products, hence at the same time guaranteeing perfect preservation. Lastly not to be underrated the fact that it is perfectly recyclable, a property that has become a real strongpoint.
Its history begins with the French Appert and the English Donkin at the beginning of the 19th century. The former devised a system for preserving pulses and meat through prolonged boiling-soaking in a hermetically sealed glass bottle, the latter replaced the bottle with a metal tinplate container.
Aluminium was in turn introduced at the end of the nineteenth century: in1904 the laborious method adopted for creating cans in three pieces (body, base and lid) was replaced by drawing, a process that exploited the chemical-physical characteristics of the material and the new production techniques available.
The creation of the easy-open lid, that appeared in 1963, marked another decisive turning-point.
From then on the market has witnessed the progressive increase in the use of both aluminium and tinplate containers, to which closures manufactured in both materials have been progressively added.

The Italian metal packaging market
The balance of the metal packaging chain (covering both steel and aluminium) for 2003 is seen to be as follows (table 1):
- output 929,000 t;
- exports 279,000 t;
- imports 34,000 t;
- apparent consumption
(empty packaging destined for fillers) 684,000 t.
To better highlight the characteristics of the market, a clear distinction between the steel packaging and the aluminium packaging area should be made.

Steel packaging and complements
This study considers all types of containers up to 40 kg or litre capacity and all types of closures.
The materials used for their manufacture belong to the steel packaging families, or that is tinplate (sheet metal covered in tin), chrome plate (chromium plated sheet metal) and uncoated sheet metal.
• Tinplate is used in making can bodies, bases, covers and capsules for glass jars.
The general trend is clearly towards thinner gauges, in particular the 0.18/0.14 mm range, that currently accounts for a market share of 20-22%. Indeed the lightening down process is affecting the entire gauge range and, as far as super thin is concerned, gauges of less than 0.14 mm should shortly be available.
• Chrome plate is mostly used in the manufacture of crown caps, but it is also gradually replacing tinplate in bases and covers for vegetable preserves. Given its soldering difficulties, as far as container manufacture is concerned it is not used in the manufacture of three-piece cans, but only for those in two pieces (body and base in a drawn piece and lid).
• Non coated sheet metal over 0.49 thick that has undergone chemical treatment to slow down the oxidisation process is in turn used for the manufacture of large capacity drums, mainly 200 litre ones.

Market size and characteristics
According to an initial balance, in 2003 the Italian production of steel packaging reached 782,000 t, putting in a +2.8%. This increase, in a year that featured a trend anything but positive for Italian manufacturing, is due in the first place to the increase in tomato derivate production (after two years of crisis due to poor harvests), but also to the good performance of some sectors, in particular closures and accessories.
The sector, whose growthtrend stands at around a 1.5-2% yearly average, can be broken down into the following sub areas: food containers, drinks cans, tins for food oils, containers for non food products, closures, high capacity drums (table 2).

Food containers - Tinplate cans for food make up the greatest share (around 40%) seen in terms of weight of steel packaging produced. Output differs in capacity (from 25 g to 5 kg), shape (cylindrical and rectangular), and opening systems (easy open and not), the use of print techniques (lithography), whether made in three or two pieces (the latter very limited in food). Varied also the range of tin coatings that vary according to the product to be contained.
The steel can is used by numerous food sectors, but it is the industry for preserving tomato derivates, pulses, fruit in syrup, tuna and petfood that accounts for 75% of the purchases in the food area. Steel packaging though is also well-placed for packaging tinned meat, sardines, anchovies, ready soups, coffee, both oil and vinegar pickles (basically packs destined for catering).
The direct competitors of the steel can are the glass jar, aluminium containers, polylaminate cardboard containers and polylaminate flexible bags.
The steel food tin market segment shows a growthtrend of an average of 1% a year.

Tins for food oil - This area of the market absorbs around 4% of steel packaging consumption and, in this case, a distinction between tins for olive oil and those for seed oil should be made. The former are parallelepedic (with formats that range from 25 cl to 10 litres) and cylindrical (with capacities between 5 and 25 litres). The modest but constant growthtrend of this area draws its origins from the excellent protective characteristics offered to a delicate product like olive oil; this all the more so when the product has to face long trips from the bottling plant to the salespoint (and one should remember that a considerable slice of the market is made up of exports).
The use of tins for seed oil (up to some years decisive for the sector) is today strongly limited due to the encroachment of plastic containers. Practically speaking there are two types of steel packaging for seed oil: the 1 litre container and the 5 litre and 25 litre casks.

Tins for non alcoholic beverages and beer - 1998, year of the closure of the Crown Cork & Seal lines, marked the ceasing of production of two-piece tinplate cans in Italy. There is a very limited market of three-piece cans for fruit juices (all in tinplate), that total some forty million pieces.

Containers for chemical products and aerosol cans - This area of the market (that absorbs 22% of the overall production of steel packaging) can be divided up into two main sub-sections:
containers for chemical products (paints, inks, glues and plasters, lubricants);
- spraycans for spray products.
• Many container types used differ in terms of capacity and shape, but following an established tradition they are all customised by the users. They are used in packaging paints, lacquers, lubricants, fats, inks for industrial use, glues, plasters, phytopharmaceuticals, dilutants, waxes etc. the rate of development of use of steel packaging in this area (if one excludes the period of stagnation of the Italian and world economy in 2002 and 2003) is estimated at around an average of 2% a year.
Plastic containers are the main antagonists.
• Steel cans for spray products in Italy account for 4% of the overalll use of steel packaging. They are used 90% in the non food area (cosmetics, domestic detergency, insecticides etc.) only 10% being used in the food sector, essentially for dessert cream.

Closures - The production of closures accounts for around 15% of the entire output of packaging steel. There are two main types, or that is chrome plate crown caps and tinplate twist-off capsules, not to mention the easy-open covers, for which a good export market exists.
• Crown caps have been on the market for many years and are mainly used in glass packaging of beer, mineral water and various beverages. For some time now the sector has suffered from the growth in the use of PET bottles with plastic screw closures, a phenomenon that, up to now, has only affected the soft drinks area.
Another important outlet of the crown cap is the single dose fruit juice bottle; here their position has begun to be threatened by twist-off closures, these too made of steel. But if overall the Italian crown cap market is progressively waning, the segment has managed to compensate for the drop in sales in Italy with the good run of exports, that to date account for 75% of output.
• Against this twist-off tinplate capsules (over 4.5 billion units produced) are on the increase. Given that they are normally associated with the glass jar, their growth indicates in most cases a lesser use of metal cans!
The sectors that resort to twist-off capsules are tomato derivates, vegetable preserves, homogenized products, icthyic preserves, fruit juices (family size bottles) and salt integrators.

Steel drums - The yearly output of high capacity drums (200 litres) stands at around 104,000 tons. They are manufactured in thick steel plate (over 0.49 mm) without steel coating but protected by an adequate lacquering both inside and out. They are mainly used in the area of chemical products, but are widespread in the food sector for the transport of semiprocessed foodstuffs. The drop in production in 2002 and 2003 is to be put down to the national and international economic crisis.

Packaging and complements in aluminium
Here all types of containers closures and packaging deriving from thin foil (often less than 200 microns thick) have been analysed. Initially used for manufacturing drinks cans (and some foodstuffs), aluminium laminate has gone through a constant evolution in production processes, enabling its fields of application to be increased.
Today in fact aluminium containers are used in many sectors, first and foremost in food, but also in cosmetics, pharmaceuticals and chemicals. This has been made possible by the introduction onto the market of aluminium canisters and flexible tubes. Yet the creation of special alloys, that have enabled the creation of super thin sheeting and foil, has in turn enabled the production of items such as trays, foil for wrapping and closures, as well as converting film. The aluminium used in packaging production includes can stock (all imported) used for the production of beverage cans, foil stock used both in the production of foil and capsules, and lastly, can bodies for food and pastilles for spraycans. The breakdown into the different aluminium laminate families is as follows: foil (less than 200 microns) 64%, can stock 30%, pastilles 6%. The various products are constituted by countless alloys that vary according to the type of product and the various uses it is put to.

Dimensions and characteristics of the market
In 2003 the Italian production of aluminium packaging, according to an initial balance, reached 147,000 tons (+2.2% on 2002).
In particular output can be broken down as follows:
- containers, closures and wrapping foil 87,000 t (+3% compared to 2002);
- foil for converting 60,000 t (+1% compared to 2003).
The main types of aluminium packaging are: food cans, beverage and beer cans, various containers for non foods, closures and packaging in thin aluminium foil. To this foil for converting should be added (table 3).

Food cans and tins - Used mainly for preserving icthyic products and tinned meat, these packaging items vary a lot in capacity, even if lying within 500 g. Traditionally round or rectangular, all tins are now provided with easy open covers.

Beverage and beer tins - With a share of 36%, without a doubt the most important segment in terms of quantity, excluding thin foil for wrapping and for converters, they also show a favourable growthtrend, in particular after the “long hot summer” of 2003. In Italy beverage cans are over 97% in two-piece aluminium with easy-open covers (the three piece tinplate can is only used for packaging fruit juices). As well as ensuring a prolonged shelf life, they allow the beverage to be kept at low temperatures for a considerable time after being removed from the fridge; they are extremely light but sturdy from a structural point of view; they offer optimum recovery and recycling levels; they have a dynamic and modern image. Aluminium can producers are constantly committed to the study of innovative solutions in terms of print methods, customised shapes, relief wording etc.

Aerosol canisters - Aluminium spraycans are used 98% in the non food area (only 2% are used for packaging cream), their most common use is in the cosmetics-perfumery and pharmaceutical sectors, where they hold high shares compared to the alternative solutions. Their main competitors are steel canisters and glass or plastic containers with mechanical dispensers. It should be noted that the interest of the market towards these latter solutions seems to be waning, this after their moments “of glory” associated with environmental problems due to the discharge of CFC into the atmosphere that created a crisis in the canister sector: to date their share has been limited (not exceeding 3%).

Closures - Screw capsules and twist-open capsules have the plastic closure as their main competitor. Aluminium screw capsules are used mainly for packaging soft drinks and spirits: compared to plastic, aluminium is falling off somewhat in the former area, while its use is increasing slightly in the latter. Exports stand as an important component of demand (over 50%). Twist-open capsules are mainly used in the pharmaceutical and cosmetics - perfumery sector.

Flexible aluminium tubes - Flexible aluminium tubes can be broken down into tubes totally in aluminium, aluminium plastic laminated tubes and tubes in plastic. The general trend sees the aluminium tubes giving way to the other two solutions. As regards to wholly aluminium packaging, the most consistent uses are registered in the food sector (tomato concentrate, mayonnaise, anchovy paste etc.) and in the cosmetics and pharmaceutical sectors.

Packaging from thin aluminium foil - The output of packaging made from thin aluminium foil (less than 200 microns thick), standing at around 96,000 t, can be broken down as follows: 63% foil less than 100 microns thick used in converting, around 20% in trays for takeaway food, frozen or refrigerated oven ready meals and domestic use and around 17% foil for commercial and domestic wrapping. All sectors are showing a tendency to grow.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio


Contenitori e chiusure di acciaio (banda stagnata e banda cromata) e di alluminio. A livello europeo, il mercato degli imballaggi metallici leggeri è un’area importante e vitale del “pianeta packaging”, dove operano oltre 263 produttori, tra cui importanti multinazionali. Plinio Iascone

ISecondo l’analisi effettuata annualmente da Sefel (Segretariato Europeo dei Fabbricanti di Imballaggi Metallici Leggeri) nel 2002 le vendite globali di imballaggi metallici leggeri sono ammontate in 6.991 milioni di Euro, di cui il 76% venduto all’interno dei diversi mercati e il 24% esportato.
I paesi che presentano i maggiori flussi di esportazioni, in ordine decrescente, sono Germania, Francia, Italia e Spagna.

I dati di mercato
La produzione di imballaggi metallici è riconducibile a 263 produttori che impiegano 40.571 dipendenti. Accanto a quelli specializzati in un’unica categoria di manufatti (per esempio tappi corona in banda cromata, contenitori open top di banda stagnata, lattine di alluminio, bombolette aerosol) troviamo anche produttori con un’ampia gamma di soluzioni e, in questo caso, si tratta generalmente di multinazionali. Sempre secondo le rilevazioni Sefel, la materia prima impiegata per la produzione degli imballaggi metallici nell’UE ha toccato le 3.866 t/000, di cui 3.519 t/000 di acciaio e 347 t/000 di alluminio. Il rapporto fra acciaio e alluminio è pertanto rispettivamente 91% e 9%.
Le principali tipologie di imballaggi prodotti sono i contenitori per food open top (35% del mercato), le lattine per bevande (31%), i contenitori per general line (15%), le bombolette aerosol (8%) e le chiusure (11%).
L’ultimo quinquennio risulta contraddistinto da un buon ritmo di crescita, soprattutto in relazione alla produzione di lattine per bevande, sia in alluminio che in acciaio, grazie all’andamento positivo del mercato delle bevande nella maggioranza dei paesi europei. Sostanzialmente stabile risulta il mercato delle chiusure, con una lieve crescita delle capsule a vite e un lieve arretramento dei tappi corona. Una persistente tendenza al calo si riscontra invece nei contenitori per food e per general line, nonché nelle bombolette aerosol.

Le tendenze dell’imballaggio leggero
Passando a esaminare il trend evolutivo generale di quest’area di mercato, si evidenzia, per l’intero settore, un tasso tendenziale lievemente cedente: -1,5% circa medio annuo nel periodo 1998-2003. La valutazione è stata effettuata prendendo a riferimento la produzione espressa in peso sulla base di informazioni desunte da più fonti. In particolare risultano in calo gli imballaggi leggeri di acciaio (-1,7% medio annuo), mentre gli imballaggi di alluminio presentano un valore positivo (+1,5%), con un tasso di crescita trainato essenzialmente dall’affermazione delle lattine per bevande, come già evidenziato.
I maggiori produttori di imballaggi di metallo sono Germania (con una quota del 21% circa), l’Italia e la Gran Bretagna (appaiate al 17,5%), Francia (17%) e Spagna (16%). Tutti i paesi dell’UE sono impegnati sul doppio fronte della promozione dell’imballaggio di metallo, per rivitalizzare il mercato, e su quello dell’incentivazione del recupero e riciclo.

Promuore un settore
La rivitalizzazione di un settore come questo passa giocoforza attraverso il continuo miglioramento delle qualità dei laminati di acciaio e di alluminio, attraverso l’innovazione tecnologica degli imballaggi. Di seguito, un cenno ai risultati di questa operazione:
- riduzione degli spessori dei laminati, e quindi imballaggi più leggeri a parità di prestazioni;
- nuovi rivestimenti (lamierini super sottili plastificati);
- nuove forme dei contenitori, per soddisfare le esigenze degli utilizzatori in termini di personalizzazione;
- maggiore contenuto di servizio (basti citare i coperchi più facili da aprire rispetto agli attuali).
Accanto all’innovazione di prodotto tout court, ricordiamo che sono in corso campagne di informazione tese a evidenziare le caratteristiche dei prodotti confezionati in contenitori metallici.
A livello europeo poi, per quanto riguarda il recupero e il riciclo degli imballaggi di metallo, negli ultimi anni sono stati raggiunti risultati interessanti in tutti i paesi e le percentuali di riciclo sull’immesso al consumo sono molto lusinghiere.
In particolare per quanto riguarda gli imballaggi di acciaio (i dati sono del 2002), la quota di riciclo è stata del 60% sull’immesso al consumo (Belgio 93%, Germania 79%, Olanda 78%, Francia 57%, Italia 55%, Spagna 51%,Gran Bretagna 42%).
In relazione invece agli imballaggi di alluminio, la quota è stata del 46% (Benelux 80%, Germania 78%, Italia 50%, Gran Bretagna 42%, Francia 30%, Spagna 25%).


Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing

The picture (and forecasts) for the EU
Steel (tinplate and chrome plate) and aluminium containers and closures. At European level the market of light metal packaging is an important area and vital to the “packaging planet”, where over 263 producers among which important multinationals operate.
Plinio Iascone

According to the analysis currently carried out by Sefel (European Secretariat of Manufacturers of Light Metal Packaging) in 2002 overall sales of light metal packaging totalled 6,991 million Euros, of which 76% sold within the various markets and 24% exported. The countries with the greatest export flow, in descending order, are Germany, France, Italy and Spain.

Market figures
The production of metal packaging can be broken down into 263 producers with 40,571 employees. Alongside those specialised in a single product category (for example crown caps in chrome plate, open top tinplate containers, aluminium cans, spray canisters) we also find producers of a broad range of solutions and in this case these are generally multinationals.
Still according to Sefel readings, the raw material used for producing metal packaging in the EU has now reached 3,866 t/000, of which 3,519 t/000 in steel and 347 t/000 of aluminium. The steel aluminium ratio can thus be seen to be respectively 91% to 9%.
The main types of packaging produced are open top containers for food (35% of the market), beverage cans (31%), general line containers (15%), spray cans (8%) and closures (11%). The last five year period shows a good growthrate, aboveall in relation to the production of beverage cans, both in aluminium and in steel, thanks to the positive run in the beverage market in most European countries. The closure market is substantially stable, with a slight growth in screw caps and a slight drop in crown caps. A persistent drop is to be seen in food and general line containers as well as in spraycans.

Light packaging trends
Going on to examine the general growthtrend in this area of the market, the entire sector shows a slight downturn: a 1.5% yearly average in the period 1998-2003. The rating was made considering production in weight on the basis of information drawn from a number of sources. In particular a drop in light steel packaging (-1.7% annual average) is to be seen, while figures for aluminium packaging are on the increase (+1.5%) the growthtrend mainly imputable to the success of the beverage can as already underlined.
The biggest producers of metal packaging are Germany (with a share of around 21%), Italy and the UK (both at 17.5%) France (17%) and Spain (16%). All EU countries are committed on the two fronts of promoting metal packaging to revitalize the market, and incentivating recovery and recycling.

Promoting a sector
The revitalisation of a sector like the one at hand must go by way of the continuous improvement of the quality of steel and aluminium laminates, this through technical innovations in packaging. Here follows a mention of the results in this direction:
- reduction of the gauge of laminates, and hence lighter packaging with the same performance;
- new coatings (super thin plastified sheet metal);
- new forms of containers to satisfy the needs of the users in terms of customization;
- greater service content (one only need mention covers easier to open than the current ones).
Alongside product innovation tout court, information campaigns are also underway highlighting the characteristics of products packed in metal containers. Interesting results have been achieved in all countries at European level over these last few years as far as the recovery and the recycling of metal packaging is concerned, and the percentage recycled of what has been placed on the market is indeed impressive. In particular as far as steel packaging is concerned (the figures are for 2002) 60% of the amount of material placed on the market is recycled (Belgium 93%, Germany 79%, Holland 78%, France 57%, Italy 55%, Spain 51%, UK 42%). The quota is 46% for aluminium packaging (Benelux 80%, Germany 78%, Italy 50%, UK 42%, France 30%, Spain 25%).

Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing




Fusti di acciaio
Il fusto d’acciaio è un imballaggio da trasporto, destinato sia ai prodotti industriali che alimentari. Utilizzato da oltre 100 anni, continua ad assolvere con successo i diversi compiti logistici.
È uno dei pochi imballaggi con dimensioni universalmente riconosciute: quello da 55 galloni è utilizzato in tutto il mondo per il contenimento e trasporto di prodotti liquidi e solidi, non escluso i prodotti pericolosi.
In Italia, secondo i dati elaborati dall’Istituto italiano Imballaggio, la produzione di fusti di acciaio ammonta a 110.000 t (circa 6,5 milioni di pezzi). Le esportazioni incidono per il 20%, mentre le importazioni rappresentano il 6% del consumo interno. Ripartiti in due principali famiglie (i tronco conici e i cilindrici), vengono impiegati per i due terzi nell’area chimico - petrolifera. Il resto è destinato al trasporto di prodotti alimentari destinati all’industria.
Si stima che la produzione mondiale di fusti di acciaio nuovi superi largamente i 150 milioni di pezzi, a cui bisogna aggiungere un quantitativo di fusti rigenerati e condizionati, pari ad un 20-25% in più.
La produzione in Europa Occidentale supera i 50 milioni di pezzi (pari a circa 850.000 t) ed è rimasta sostanzialmente invariata nel corso degli ultimi cinque anni, nonostante la forte concorrenza di soluzioni alternative, come le cisternette.
La Germania è il principale produttore (con una quota del 27%), seguita da Francia e Italia (12% circa), Gran Bretagna (11%), Belgio (9%), Olanda (8%), Spagna (6%). Il rimanente 15% è ripartito tra Svizzera, Danimarca, Finlandia, Grecia, Portogallo.



Steel drums
Steel drums are transport packaging, used for both industrial and food products.
Used for over 100 years, they continue to successfully perform their various logistical tasks.
It is one of the few packaging items with universally recognised size: that of 55 gallons is used throughout the world for containing and transporting liquid and solid products, not excluding dangerous products.
In Italy according to data processed by the Istituto Italiano Imballaggio, the production of steel drums stands at 110,000 t (around 6.5 million pieces).
Exports account for 20% while imports account for 6% of domestic Italian consumption. Divided up into two main families (conical and cylindrical body) they are used two thirds in the chemical - petrol industry. The rest is for the transport of food products in the food industry.
It is estimated that the world production of new steel drums broadly exceeds the 150 million pieces, to which one should add a quantity of regenerated and conditioned drums, giving an additional 20-25%.
Production in Western Europe is over 50 million pieces (standing at around 850,000 t) and has stayed unchanged during the last five years, despite the strong competition of alternative solutions, such as small tanks.
Germany is the main producer (with a share of 27%), followed by France and Italy (around 12%), the UK (11%) Belgium (9%), Holland (8%), Spain (6%). The remaining 15% is divided up between Switzerland, Denmark, Finland, Greece and Portugal.