May 2002





L’ortofrutta e l’imballaggio
Fruit and vegetables and packaging

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La richiesta di qualità da parte di consumatori passa attraverso una maggiore attenzione all’ambiente.
Il ruolo del cartoncino, soprattutto nell’ambito del prodotto “biologico”, a partire dalle considerazioni di alcuni operatori.

A cura di Pro Carton Italia

I
l 9 maggio apre Macfrut, una tra le più importanti manifestazioni internazionali dedicate all'ortofrutta: per le sue caratteristiche, il salone costituisce anche un importante momento di indagine su un comparto, dove la tendenza al consumo e alla produzione “di qualità” sembra giocoforza tradursi in maggiore attenzione per il biologico. Per l’occasione, l'Information Bureau italiano di Pro Carton (l’associazione europea che riunisce produttori e trasformatori di cartone e cartoncino) ha voluto indagare sulle modalità di impiego del cartoncino per la realizzazione degli imballaggi dedicati, quali le preferenze accordate a questo materiale rispetto ad altri e se - e in quali termini - tale scelta possa rivelarsi vincente. Il tema degli imballi dei prodotti ortofrutticoli si impone, infatti, come argomento di grande attualità, sia per quanto riguarda la salvaguardia dell'ambiente sia per motivi economici e logistici. È evidente come non sia possibile individuare un'unica soluzione, ma molteplici soluzioni che tengano conto di fattori tra loro diversi quali i costi, le garanzie salutistiche, il sistema di gestione degli imballaggi e, non da ultimo, quello dei rifiuti.
Bisogna tra l’altro tener presente che, da diversi anni, si è sviluppata una competizione tra chi opera nel settore con diversi materiali (legno, plastica, cartone...), ma tale competizione, dettata da ragioni puramente commerciali, deve essere necessariamente vissuta considerando come assoluta priorità l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, partendo dalla constatazione che circa il 50% del rifiuto antropico è composto da contenitori e imballaggi.

Biologico ed ecologico: un binomio vincente?
L'indagine svolta da Pro Carton Italia rivela che il cartoncino è un materiale ancora poco utilizzato per l'imballo del prodotto ortofrutticolo in genere ma, allo stesso tempo, sembra essere molto diffuso, se non addirittura privilegiato, per l'imballo dei prodotti biologici.
È evidente che, in un contesto in cui si accentua l'attenzione alla salvaguardia dell'ambiente, le responsabilità delle aziende aumentano e la preferenza che esse accordano a un materiale "ecologico" come il cartoncino, potrebbe essere interpretata in tale direzione. Infatti, non bisogna dimenticare che il sistema normativo tende a disciplinare con maggiore severità la gestione dei rifiuti e delle attività di riciclo, implicando costi più elevati per tutti i sistemi di lavoro che prevedano l'uso di materiali non più riutilizzabili.
Tuttavia non è possibile ipotizzare che il cartoncino venga scelto dai produttori di prodotti biologici esclusivamente per la sua eco-compatibilità, dal momento che, già da diversi anni, numerose aziende del settore propongono sistemi di gestione degli imballaggi di plastica riciclabili.
Quali sono, allora, i motivi e le strategie che sostengono la scelta del cartoncino? Ecco le considerazioni di alcuni operatori coinvolti.

Tendenze e opinioni
Ecologico, d’immagine e sicuro
• Lino Nori (Presidente del Consorzio per il controllo dei prodotti biologici) evidenzia come il cartoncino sia indubbiamente il materiale più adatto alla filosofia del biologico, dal punto di vista del marketing.
“La legge che regola il biologico - afferma - non impone prescrizioni particolari circa l'imballaggio di tali prodotti; tuttavia, le più importanti aziende del nostro settore sembrano concordi nell'utilizzo di vassoi in cartoncino. Mi trovo pienamente d'accordo con tale scelta, dal momento che essa non solo ben si accorda alla filosofia del prodotto, ma è anche utile, in senso più generale, alla salvaguardia dell'ambiente”.
• Esprime un parere affine Paolo Pari (responsabile marketing di Apofruit, Gruppo Cooperativo che opera nel settore dell'ortofrutta fresca da oltre 40 anni) evidenziando come la scelta di utilizzare il cartoncino per la propria linea di prodotti biologici Almaverde Bio sia in piena coerenza con l'immagine del prodotto stesso: “Sulla base delle reazioni dei consumatori, sappiamo che la scelta della confezione di cartoncino è molto vicina alla percezione che il consumatore ha del prodotto biologico.
Pertanto, in questo senso potremmo quasi ipotizzare una possibile equazione tra biologico ed ecologico”.
Tuttavia, le ragioni che portano Pari a preferire il cartoncino per la linea di prodotti biologici vengono meno, quando ci si riferisce agli altri prodotti dell'azienda: “Per quanto riguarda i prodotti convenzionali - conclude Pari - riteniamo, infatti, che le confezioni di cartone siano meno duttili e versatili rispetto al materiale plastico e che, comunque, sia opportuno che la scelta tra i materiali vada ragionata volta per volta, prodotto per prodotto”.
• Paolo Castiglione (amministratore delegato di Europoligrafico, azienda cartotecnica del Gruppo Reno de Medici) afferma che la capacità del cartoncino di confrontarsi positivamente con le attuali tematiche ambientali, la sua facilità di riciclo e il basso impatto ecologico degli imballi in fibra cellulosica, consentendo di tracciare una linea di congiunzione ideale tra questo imballo e i concetti di "biologico" e "naturale". Castiglione, peraltro, guarda con interesse all'utilizzo del cartoncino anche per frutta e verdura non biologiche, pensando, in particolare, all’impatto grafico ottenibile sui cartoncini patinati e stampati con tecnologia offset, in grado di conferire al prodotto un'immagine personalizzata. “Ma i vantaggi grafici - prosegue Castiglione - sono solo il primo passo verso altre funzionalità da non sottovalutare, dal momento che molti prodotti ortofrutticoli, per caratteristiche proprie o per gli ambienti nei quali vengono confezionati, richiedono cartoncini trattati resistenti all'umido e/o cartoncini barriera con PE estruso”.
• Dello stesso avviso è Elisa Govi (titolare di Ciesse Paper, produttore di imballi per alimenti dal 1970).
“La stampa in offset - sottolinea - valorizza il marchio, lancia messaggi diretti al consumatore e permette di stampare codici a barre, ingredienti e ricette; le tradizionali vaschette di polistirolo e plastica, invece, non possono essere stampate.
Ad ogni modo, confermo la tendenza in atto che vede le aziende preferire il cartoncino per le linee dei prodotti biologici: il 90% di questa tipologia viene infatti confezionato in vaschette e vassoi di cartone”.
Tuttavia non esiste alcun vincolo all'utilizzo del cartoncino per i prodotti alimentari, dal momento che questo materiale è stato ritenuto idoneo dalle vigenti leggi europee. Il cartoncino, infatti, non altera il sapore del prodotto e, come evidenzia Elisa Govi, può aiutarne la conservazione: “Il cartone/cartoncino, se di cellulosa purissima o ricoperto da polietilene, è un materiale che non altera il sapore del cibo perché privo di qualsiasi odore. In particolare, ritengo più adatto per l'imballo dei prodotti ortofrutticoli il cartoncino di cellulosa pura o retrokraft, accoppiato con polietilene. L'umidità poi non è certo un ostacolo, dal momento che il problema viene aggirato con l’ausilio del cartone politenato”.
• Ancora Paolo Castiglione sottolinea che la versatilità del cartoncino è tale da non influire sul deterioramento del prodotto confezionato: “Di concerto con le più recenti normative per gli imballi a diretto contatto con gli alimenti, le svariate tipologie di cartoncino trovano l'esatta collocazione a seconda del tipo di alimento che devono contenere.
Citiamo un esempio: frutta e verdura con tegumento esterno sono assimilabili ad alimenti secchi, per cui è possibile l'utilizzo di cartoncino riciclato dove lo strato di retro sia comunque idoneo al contatto con gli alimenti. Insalate a foglia larga, spinaci e altre tipologie simili, richiedono necessariamente l'idoneità al contatto”.

Adattabile, efficace, rinnovabile
Stando alle opinioni espresse, il cartoncino può dunque essere utilizzato per qualsiasi tipo di prodotto, secco o umido; nonostante ciò, permane ancora una certa diffidenza anche da parte del consumatore a ritenere questo materiale funzionale all'imballo di frutta e verdura. Lo confermano i dati emersi da un'indagine realizzata per Pro Carton Italia dall'Istituto di ricerca InraDemoskopea.
• “Il nostro studio - sottolinea Ugo Dell'Aria Burani, Presidente di Pro Carton Italia - ha evidenziato il gradimento unanime che caratterizza il cartoncino, dal momento che ben il 64% del campione intervistato lo ritiene insostituibile come pack food primario, ovvero a diretto contatto con i cibi; la ricerca ha evidenziato l'importanza e le potenzialità del pack di cartoncino sia dal punto di vista logistico sia di presentazione del prodotto. Il consumatore è sempre più selettivo e avveduto e dedica grande attenzione alla confezione, anche se, per quanto riguarda frutta e verdura, le sue preferenze variano a seconda del prodotto considerato: fragole e patate, per esempio, vengono preferite ben confezionate, mentre arance, uva e pomodori hanno più successo se venduti sfusi”.
Nonostante non sia in discussione l'appeal esercitato sul consumatore anche dalle forme di confezionamento dei prodotti ortofrutticoli, le maggiori aziende del settore hanno scelto, almeno per il momento, la strada della semplicità e dell'essenzialità, privilegiando così la funzionalità della confezione piuttosto che l'attrattiva garantita da un pack più sofisticato.
• “L'aspetto semplice e scontato del vassoio di cartoncino non deve trarre in inganno” avverte a tale proposito Paolo Castiglione.
“In genere, infatti, si tratta di soluzioni cartotecniche studiate ad hoc per rendere particolarmente economico questo materiale. La valutazione dei costi, infatti, non deve fermarsi alla considerazione del singolo pezzo, ma deve essere interpretata all'interno dell’intera catena logistica dove si esaltano funzionalità e versatilità”.
• Per Filippo Fornaroli (amministratore delegato de La Litografica Fornaroli) quattro sono i parametri alla base dei propri studi per nuove soluzioni cartotecniche: “Razionalità, funzionalità, estetica e facilità di riciclo sono le linee guida che orientano la nostra azienda nella realizzazione di nuovi pack, proprio in riferimento ai prodotti ortofrutticoli”.
• Paolo Pari aggiunge che “Il contenimento dei costi non esclude la possibilità di apportare miglioramenti dal punto di vista del design, nonostante rimanga prioritaria, a mio avviso, la comodità d'uso. Bisogna tener sempre presente che stiamo parliamo di prodotti freschi, per i quali è indispensabile la visibilità dato che, l’interesse suscitato dal prodotto contenuto rimane fondamentale e il consumatore, attraverso la confezione, deve poterne verificarne lo stato di conservazione”.
• Elisa Govi, evidenziando come per l'ortofrutta il mercato non richieda particolari innovazioni cartotecniche, ricorda che attualmente si utilizzano ancora modelli di vaschette e vassoi in distribuzione da circa 15 anni.
“Il mercato tende a dare risalto al contenuto del pack, a volte anche a discapito del design, che coinvolge la soluzione cartotecnica e la veste grafica”.
Ma oggi sembra che qualcosa si stia muovendo, anche in questo senso.
Ciesse Paper, per esempio, sta individuando nuove soluzioni per modificare forma e aspetto delle vaschette, ideando variazioni sostanziali che privilegino l'attrattiva della confezione.
E una ricerca analoga è stata avviata anche da Europoligrafico: “Il cartoncino - spiega Castiglione - induce a miglioramenti e innovazioni cartotecniche capaci di sostenere e giustificare il bisogno umano di comunicare, dal momento che forme, colori, testi e stili possono traghettare un prodotto verso il successo”.



Cardboard for fruit and vegetables

The consumer’s requirements for quality also include greater concern for the environment. The part played by card, especially for “organic” products, with the views of some operators in the sector.
by Pro Carton Italia

9 May sees the opening of Macfrut, one of the most important international events devoted to fruit and vegetables: because of its special features, the fair is also an important opportunity for a survey of the sector, where the trend towards “quality” consumption and production seems to be manifesting itself inevitably in greater attention towards organic products.
For the event, the Italian Information Bureau of Pro Carton (the European association which brings together producers and processors of card and cardboard) decided to carry out a survey into the ways card is used in the manufacture of dedicated packaging, to what extent this material is preferred over others and whether – and in what ways - this choice could turn out to be a winner.
The subject of packaging for fruit and vegetable products is, in fact, very topical, both from the point of view of environmental protection and for reasons of economy and logistics.
It is clear that there is no single solution, but many solutions which take account to some extent of matters such as costs, health guarantees, packaging management systems and, last but by no means least, waste.
It must be borne in mind that for several years competition has been developing between producers of various materials for the sector (wood, plastic, cardboard, etc.) but this competition, driven by purely commercial considerations, must of necessity consider as absolute priorities the environment and sustainable development, starting with the realisation that around 50% of the waste created by man is made up of containers and packaging.

Organic and ecological: a winning duo?
The survey carried out by Pro Carton Italia reveals that card is a material still little used for the packaging of fruit and vegetables in general but, at the same time, it seems to be very widely used, if not actually the preferred material for the packaging of organic products.
It is clear that, in a context which focuses attention on protecting the environment, the responsibility of companies increases and the preference accorded to an “ecological” material such as card can be seen as a step in the right direction. Moreover, it should not be forgotten that the law is tending to deal more harshly with waste management and recycling, imposing higher costs on all working methods which use non-reusable materials.
Nevertheless, it is not possible to speculate that card is exclusively chosen by producers of organic products for its eco-compatibility, given that for several years many companies in the sector have used recyclable plastic as a solution to their packaging management needs.
What, then, are the reasons and strategies behind the choice of card? These are the thoughts of some operators involved in this field.

Trends and opinions
Ecological, safe and the right image
• Lino Nori (Chairman of the Consortium for the control of organic products) points out why card is undoubtedly the material best adapted to the organic philosophy from a marketing point of view.
“The law which regulates biological produce does not impose special rules about the packaging of such products; nevertheless, the most important companies in our sector seem to be agreed on the use of trays made from card. I am in complete agreement with this choice, given that it is not only completely in line with the philosophy of the product, it is also useful, in a more general sense, for the protection of the environment”.
• A similar opinion is expressed by Paolo Pari (head of marketing for Apofruit, a Cooperative Group which has been operating in the fresh fruit and vegetable sector for more than 40 years). He points out that the choice of using card for their Almaverde Bio organic line is completely in line with the image of the product itself: “Based on consumer reaction, we know that the choice of card for packaging falls in with the consumer’s perception of organic products. So in this sense we could almost say there is parity between organic and ecological”.
However, the reasons which lead Pari to a preference for card for the organic product line are less when applied to the company’s other products. “Where conventional products are concerned, we believe that card packaging is less adaptable than plastic and that it is therefore necessary that the choice of material is made to suit each individual product”.
• Paolo Castiglione (managing director of Europoligrafico, the paper-making company of the Reno de Medici Group) believes that the capacity of card to give a positive response to today’s environmental concerns, the ease with which it is recycled and the low ecological impact of cellulose fibre packaging, make it possible to draw a perfect relationship between this packaging and the concepts of “organic” and “natural”. Castiglione also views with interest the use of card for non-organic fruit and vegetables, thinking in particular of the impact which can be obtained from the graphics on coated card printed by offset technology, which can bestow a personalised image onto the product. “But,” continues Castiglione, “the advantages of such graphics are only the first step towards a functionality which must not be underrated, given that many fruit and vegetable products, because of their very nature or the surroundings in which they are packed, need treated card which is moisture-proof and/or barrier card with extruded PE”.
• The same opinion is held by Elisa Govi (proprietor of Ciesse Paper, producers of food packaging since 1970). “Offset printing” she points out, “raises awareness of the brand, sends messages directly to the consumer and allows bar-codes, ingredients and recipes to be printed; the traditional packages made from polystyrene or plastic, however, cannot be printed. Anyway, I can confirm that there is a trend for companies to prefer card for their organic product lines: 90% of this type of produce is packed in cardboard trays and containers”.
And yet there is no obligation to use card for packaging foodstuffs, although this material is considered suitable by current European legislation. Card does not alter the taste of the product and, as Elisa Govi points out, it can help to conserve the product: “Cardboard and card, if made from pure cellulose or coated with polyethylene, are materials which do not alter the flavour of the food, as they have no odour whatsoever. In particular, I consider pure cellulose or retrokraft card, bonded with polyethylene especially suitable for packing fruit and vegetable products. Also, moisture is definitely not a problem, since it can be overcome by using polythene-coated card”.
• Paolo Castiglione also emphasises that the versatility of card has no effect on the deterioration of the product packed in it. “In line with the latest regulations on packaging which comes into direct contact with foodstuffs, the various types of card can be exactly matched with the type of foodstuff to be packaged. For example: fruit and vegetables with a natural protective outer layer are comparable with dried foods, for which it is possible to use recycled card where the outside layer is suitable for contact with the food. Large-leafed salad vegetables, spinach and the like, of necessity require suitability for contact”.

Adaptable, efficient, renewable
According to the opinions expressed, card can be used for any type of product, dry or moist: despite this, there is a certain reticence on the part of the consumer to accept that it is a suitable material for packaging fruit and vegetables. This is confirmed by data from a survey carried out for Pro Carton Italia by the InraDemoskopea Research Institute.
• “Our study,” says Ugo Dell'Aria Burani, Chairman of Pro Carton Italia – “shows overall satisfaction generated by card, in that 64% of the sample interviewed consider it irreplaceable as a primary, or direct contact, food packaging; the research highlights the importance and potential of card packaging both from a logistical point of view and that of product presentation.
The consumer is becoming more and more selective and prudent, and pays great attention to the packaging even though, as far as fruit and vegetables are concerned, preference can change depending on the product: strawberries and potatoes, for example, are preferred packed, whereas oranges, grapes and tomatoes are more successful when sold loose”.
Although there is no doubting the appeal to the consumer exercised by the type of packaging used for fruit and vegetable products, the sector’s biggest companies have chosen, at least for the moment, to take the route of simplicity and basics, favouring the functionality of the packaging over the attraction guaranteed by a more sophisticated pack.
• “The simple and obvious aspects of a tray made from card must not mislead us”, warns Paolo Castiglione in this regard. “Generally, these are papermaking solutions made on the spot to make this material especially economical. Awareness of cost, though, must not end with consideration of an individual part, it must be taken within the context of the whole logistics chain, where functionality and versatility are of prime importance”.
• For Filippo Fornaroli (managing director of La Litografica Fornaroli) four parameters form the basis of research into new papermaking solutions: “Rationality, funtionality, aesthetics and ease of recycling are the guidelines followed by our company in the creation of new packaging to be used for fruit and vegetable products”.
• Paolo Pari adds, “Cost containment does not preclude the possibility of carrying out improvements from the design point of view, although in my opinion ease of use remains the priority. We must always bear in mind that we are dealing with fresh produce, where visibility is indispensable, given that the interest aroused by the product is fundamental and the consumer, through the packaging, must be able to check on the condition of the produce”.
• Elisa Govi, pointing out that for fruit and vegetables the market does not need special papermaking innovations, reminds us that at the moment models of trays and containers are being used which have been around for 15 years. “The market tends to lay more emphasis on the contents of the pack, sometimes to the detriment of the design, which involves the papermaking solution and the graphic layout”. But now it seems that tings are moving, even in this regard. Ciesse Paper, for example, is coming up with new solutions to change the shape and aspect of the containers, making major changes which favour the attractiveness of the packaging. And similar research has been started by Europoligrafico: “Card,” explains Castiglione, “is amenable to improvement and papermaking innovation which can support and justify the human need to communicate, since shape, color, text and style can carry a product towards success.