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May 2002
Enrico Cattaneo nasce a Milano nel 1933, dove vive e lavora. Studia in una facoltà scientifica e incomincia a occuparsi di fotografia amatoriale nel 1955, prediligendo il reportage e il racconto sociale.
Passa al professionismo nel 1963, dedicandosi quasi esclusivamente alla riproduzione di opere d’arte e lavorando principalmente con pittori, scultori, architetti, gallerie ed editori di arte contemporanea. Ha allestito circa quaranta mostre personali, partecipando nel frattempo a importanti collettive in Italia e all’estero.
I titoli di alcune serie, che hanno scandito la carriera del fotografo/artista, rimandano immediatamente all’azione di stratificazione della memoria, “magazzino” di materiali, di oggetti, di pezzi.
In “Cartacce”, per esempio, la carta conserva l’immagine primitiva diventandone il veicolo, ma viene reinterpretata da un gesto, da uno strappo che la trasforma in scultura fotografica. Il riuso sembra dunque togliere al materiale la funzione per cui è nato (rileva Angela Madesani in un incontro con il fotografo), facendone emergere la natura nascosta di oggetto da riprendere in uno scatto.
Analogo recupero emerge dalla collezione “Attori e maschere”, dove il repertorio degli oggetti quotidiani - l’utensile che appartiene alla sfera dei materiali di laboratorio ma anche il contenitore alimentare abbandonato dopo l’uso - costituiscono il soggetto prilivegiato, sottolineato da una lettura esasperata del particolare e dalla ricerca di un tratto significativo. Che rimanda a un altro mondo.

Enrico Cattaneo was born in Milan in 1933, where he lives and works. He studied in a science faculty and began concerning himself with amateur photography in 1955, concentrating on reportage and social themes.
He went professional in 1963, becoming almost exclusively involved in the reproduction of works of art, working mainly with contemporary painters, sculptors, architects, galleries and art publishers. He has held at least forty personal exhibitions, at the same time taking part in important collective shows in Italy and abroad. The titles of some of the series that have marked his career as photographer/artist, directly allude to the activity of stratification where the memory acts as a “storehouse” of materials, objects and pieces.
In “Cartacce” for example, paper preserves a primitive image, becoming a vehicle of the same, though reinterpreted by a gesture, a tear that turns the item into photographic sculpture. Hence reuse seems to remove the function for which the material was created (as Angela Madesani discovered on meeting the photographer), making the hidden nature of object to be photographed emerge in a snapshot.
The same act of recovery emerges from the collection “Actors and masks”, where the repertoire of daily objects - the workshop tool but also food containers abandoned after use - constitute the central theme, featuring an exasperated reading of detail and the search for a significant style... That alludes to another world.


Morandiana