Stefano Lavorini












IPACK-IMA è stata per noi un’occasione per mettere a fuoco una serie di suggestioni che andavamo meditando da tempo. Come una sorta di catalizzatore ci è servita a sperimentare una ricetta, per guardare al settore in modo diverso.
Abbiamo messo in campo ironia in abbondanza, molta fantasia e grande perseveranza; ci si aggiunga la pazienza e il tempo necessario a cercare dentro di noi qualcosa (dote o difetto, a seconda dei casi) che vorremmo tanto avere, ma che per qualche ragione non abbiamo ancora scoperto nel nostro animo. Il tutto a partire da quello straordinario mezzo che è l’imballaggio, mezzo ideale a contenere e a proteggere… pulsioni, desideri, idee.
A IPACK-IMA abbiamo così esposto e distribuito le nostre riviste in un vero supermercato, luminoso e colorato, e lo stand è stato affollato al di là delle nostre stesse aspettative.
L’incontro con l’artista Franco Angeloni e il suo “Super Genetic® Market” ci aveva suggerito un’alternativa originale per entrare in contatto con la gente, con i nostri lettori e con quanti apprezzano il nostro modo di fare comunicazione. Abbiamo quindi abbracciato il suo progetto, l’abbiamo fatto nostro e siamo riusciti a regalare un sorriso a molti (che di questi tempi, lasciateci dire, non è poco). Leggete del “Gene Mancante” nelle pagine successive: anche quanti non hanno avuto la possibilità di visitarci, potranno per lo meno farsene un’idea attraverso le immagini.
Continuiamo con gli ingredienti.
Abbiamo preso un’ItaliaImballaggio da 1,3 kg e, tale e quale nei contenuti e nella grafica, l’abbiamo proposta in versione “light” per renderla più digeribile. Per una volta tanto abbiamo sacrificato la leggibilità (tanto è consultabile sul nostro sito www.italiaimballaggio.it) per farne un oggetto di curiosità, in grado di essere metabolizzato anche dai più stanchi o distratti.
E poi abbiamo presentato Eti&Cod, un nuovo prodotto editoriale tutto dedicato alle soluzioni per l’etichettatura, codifica, RFID e tracciabilità destinato alla generalità delle aziende che devono affrontare queste problematiche, più che quelle di imballaggio complesso. Siamo andati in direzione di un processo di diffusione delle informazioni “pronte all’uso”, che fa da contrappunto all’altra nostra rivista Impackt che tratta dell’imballaggio in termini culturali ed emozionali (di recente, D-Casa de la Repubblica l’ha definita “competente e ironica bibbia del settore”). E ancora: con spirito di servizio abbiamo realizzato, in collaborazione con gli organizzatori della fiera, “Percorsi tematici” un fascicolo in 35 mila copia che è servito da guida ai visitatori di IPACK-IMA 06. In altri termini, smentendo che sia necessario attendere tempi migliori, abbiamo dato nuovo “sapore” al nostro lavoro, prendendo decisioni, facendo scelte inconsuete.Ciò non toglie che vogliamo continuare a essere i cronisti dell’imballaggio e quindi, da questo numero, nelle pagine del Technomemo, avviamo la lunga maratona che ci porterà a parlare di un’industria che ha dato i contenuti e fatto grande la fiera.

Un ringraziamento speciale a
Gianni Valentino
Cartografica Pusterla (astucci), Etipack (etichette), Verimec (vasi e caspule) e a Roberto Tombola (scenografia), Carpe Diem (allestimenti)








Entrepreneurial gastronomy
Or rather, how to turn a working day at the fair into an adventure.

IPACK-IMA was for us an occasion for focussing on a series of impressions we had been pondering over for some time. Like a sort of catalyst it has helped us to try out a recipe, so as to take a different look at the sector.
We have fielded heaps of irony, a lot of imagination and great perseverance; add the patience and the time needed to search for something within us (gift or failing as the case may be), something that we would love to have, but that for some reason we still haven’t found in our soul. Everything starting off from that extraordinary means that is packaging, an ideal means for containing and protecting… instincts, desires, ideas.
Thus at IPACK-IMA we put our magazines on show and distributed them in a true and proper supermarket, full of light and color, and our stand was thronged beyond our expectations.
Our encounter with the artist Franco Angeloni and his “Super Genetic® Market” gave us the idea of an original way of entering into contact with the people, with our readers and those who appreciate our way of communicating. Thus we embraced his project, we made it our own and managed to get people to smile (that in these times, let us say it, is no mean thing). We invite you to read “Missing Gene” in the following pages: even those who were not able to visit us will be able to get an idea looking at the pictures.
We continue with the ingredients. We have taken an ItaliaImballaggio weighing 1.3 kg and, keeping the graphics and contents the same, we have offered it in a “light” version to make it more digestible. For once we have sacrificed its readability (and anyway you can find it on our website www.italiaimballaggio.it) to turn it into a curiosity item, capable even of being metabolised by the tired and the absent-minded. And then we presented Eti&Cod, a new editorial product entirely dedicated to labeling solutions, codes, RFID and traceability for the general needs of the concerns that have to tackle these problems, more than those of complex packaging. We have gone in the direction of a process of distributing “ready-to-use” information, that offsets our other magazine Impackt that deals with packaging in cultural and emotional terms (recently the magazine D-Donna published by la Repubblica defined it a “competent bible of the sector”). And yet again: with a service spirit, in cooperation with the fair organizers we created “Thematic routes”, issued in 35 thousand copies that acted as a guide to the visitors to IPACK-IMA 06. In other terms, denying one is better off waiting for better times, we have added new “flavour” to our work, making decisions, making unusual choices. This does not detract from our continuously wishing to be packaging reporters and hence, from this issue on, in the TechnoMemo pages we have started a long marathon that will lead us to speak of an industry that has given contents to and made the fair great.