April 2002





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Breve riepilogo della legislazione comunitaria su imballaggi e rifiuti da imballaggio (direttiva 94/62/CE), quando si riaccende la discussione in merito alla definizione dei nuovi obiettivi minimi
di recupero e riciclo.
A cura di Pro Carton Italia

Un recente incontro tra Pro Carton (Associazione Europea che riunisce i produttori e i trasformatori di cartone e cartoncino) e il Commissario europeo per l’ambiente, Margot Wallström, ha fornito lo spunto per una riflessione generale sui meccanismi che regolano l’attività di prevenzione e raccolta.
La direttiva in vigore, contiene disposizioni in materia di prevenzione dei rifiuti di imballaggio, di riutilizzo degli imballaggi e di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio. Emanata nel 1994, sostituiva la precedente 85/339/CEE, che si limitava alla regolamentazione della gestione degli imballaggi dei contenitori di liquidi destinati al consumo umano e si dimostrava, inoltre, troppo vaga per realizzare un’effettiva armonizzazione delle politiche nazionali (tanto che in vari Stati membri furono introdotte legislazioni nazionali divergenti).
Per questo motivo gli operatori economici e gli Stati membri si rivolsero alla Commissione affinché introducesse una legislazione completa sugli imballaggi. Nel 1992 veniva così presentata una proposta di direttiva del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio - COM (92) 278 def. del 15.7.1992-.
Dopo un lungo dibattito al Parlamento Europeo e al Consiglio dei ministri fu dunque adottata la direttiva 94/62/CE, che riusciva finalmente ad armonizzare l’attività delle singole misure nazionali, con lo scopo di evitare o ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e dei relativi rifiuti, oltre a garantire il miglior funzionamento del mercato interno.

Obiettivi da ritoccare
L’articolo 6, paragrafo 3, lettera b) e paragrafo 1, lettera c) stabiliva che gli obiettivi minimi per il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio dovessero essere ciclicamente ristabiliti ogni cinque anni. Essendo dunque trascorso il tempo stabilito, la commissione si trova ora a dover ridefinire gli obiettivi per la seconda fase di 5 anni (obiettivi che dovranno esser raggiunti entro il 30 giugno 2006).
Tuttavia i tempi si fanno sempre più stretti: la lunga attività di analisi sta infatti comportando un ritardo rispetto alla data fissata per il raggiungimento dei nuovi obiettivi, ma tale termine sembra ancora raggiungibile anche se l’urgenza di adottare i nuovi obiettivi si fa sempre più pressante per permettere agli stati membri di preparare l’adeguata legislazione nazionale.
I nuovi obiettivi prevedono un innalzamento rispetto ai precedenti: l’obiettivo globale di recupero sarà, dunque, compreso tra il 60% (minimo) e il 75% (massimo), mentre l’obiettivo globale di riciclo sarà compreso tra il 55% (minimo) e il 70% (massimo).
Per quanto riguarda specificamente il riciclo, si nota che l’innalzamento degli obiettivi ha un impatto diseguale sui diversi materiali da imballo: il 60% di riciclo per il vetro, il 55% per la carta e il cartone, il 50% per i metalli e il 20% per la plastica, mentre non sono ancora stati fissati nuovi obiettivi di riciclo per altri materiali (legno, materie tessili e materiali compositi) poiché i dati sono incompleti e gli obiettivi potranno essere stabiliti solo quando saranno disponibili nuove informazioni.
La scelta di stabilire obiettivi differenziati per i singoli materiali, come ha spiegato la signora Wallstrom, è giustificata dal fatto che essi presentano alcune differenze nel rapporto tra costi e benefici legati al riciclo. Il Commissario per l’ambiente, tuttavia, è apparso molto attento a evitare di favorire un materiale da imballo a spese di altri, evidenziando che gli obiettivi differenziati permettono una maggior coerenza nel mercato interno a livello di raccolta e riciclo dei rifiuti di imballaggio.

Focus sui materiali a base cellulosica
Circoscrivendo l’attenzione all’ambito specifico della carta, è stata affrontata la questione dell’innalzamento degli obiettivi di riciclo con due rappresentanti del settore: Ugo Dell’Aria Burani, presidente di Pro Carton Italia e Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.
Il primo si dichiara ottimista nei confronti dei nuovi obiettivi proposti dalla revisione, dal momento che essi non sembrano un traguardo lontano da raggiungere. «Se si considera che l’Italia ha rispettato i valori stabiliti per il 2001» - afferma infatti Dell’Aria Burani - «si può ragionevolmente prevedere che i nuovi obiettivi richiesti dal Commissario, seppur ambiziosi, saranno raggiunti dal nostro Paese entro la scadenza prefissata. Il risultato conseguito nello scorso anno dimostra infatti l’efficacia dell’impegno di tutto il settore degli imballi in materiali cellulosici per rispettare le indicazioni dell’Unione Europea».
In linea con la posizione del presidente di Pro Carton, anche Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, appare fiducioso nelle buone capacità del nostro Paese nel far fronte alle richieste europee.
«Gli sforzi intrapresi dal 1998 per implementare la raccolta differenziata e il riciclo» dichiara a questo proposito il presidente di Comieco «stanno dando i loro frutti. Così buoni da essere i migliori in ambito italiano: i livelli di riciclo e recupero ottenuti dal “sistema carta” sono quelli che permetteranno a Conai di raggiungere il previsto 50% complessivo».
Comieco attende con grande interesse i nuovi sviluppi delle revisioni della direttiva del 1994 dal momento che, essendo il garante del riciclo di tutto il materiale cellulosico raccolto attraverso la raccolta differenziata, non solo degli imballaggi, ha molto a cuore la corretta e ottimale gestione dei rifiuti cellulosici, che dovrebbe essere a breve oggetto delle strategie tematiche in materia di gestione delle risorse e di riciclo annunciate nel Sesto Programma di azione per l’ambiente.
Precisa Montalbetti: «L’industria italiana della carta, infatti, ha utilizzato, nell’arco del 2001, 4,8 milioni di tonnellate di macero, delle quali quasi 1,5 milioni provenienti dalla raccolta differenziata, al fine di contribuire all’obiettivo volontario del 56% di riciclo della carta a livello europeo nel 2005 (oggi siamo al 50%). Tale obiettivo, che è stato sottoscritto dalla Confederazione europea dell’Industria Cartaria (Cepi), da Erpa (recuperatori) e altre organizzazione della filiera (Fefco), in termini quantitativi corrisponde a un aumento della capacità di riciclo di 10 milioni di tonnellate in tutta Europa».




Subject: recycling
A brief summary of Community legislation on packaging and packaging waste (directive 94/62/CE), since discussion has restarted concerning the definition of minimum targets for recovery and recycling.
Edited by Pro Carton Italia

A recent meeting between Pro Carton (the European Association which brings together producers and converters of cardboard and card) and the European Commissioner for the Environment, Margot Wallström, provided the impetus for a general reflection on the mechanisms which regulate activities for prevention and collection.
The directive in force contains arrangements concerning the prevention of packaging waste, the re-use of packaging and the recovery and recycling of packaging waste. Dating from 1994, it replaced the previous 85/339/EEC, which limited itself to regulating the management of packaging from containers of liquids for human consumption and, moreover, showed itself to be too vague to create an effective harmonisation of national policies (so that in some member countries different national legislation was introduced).
For this reason, economic operators and member states turned to the Commission, asking it to introduce complete legislation on packaging. So in 1992 the proposal for a directive was presented by the Council on packaging and packaging waste - COM (92) 278 def. of 15.7.1992.
After a long debate in the European Parliament and the Council of Ministers, directive 94/62/CE was adopted, finally succeeding in harmonising the activities of individual national measures, with the objective of avoiding or reducing the environmental impact of packaging and related waste, as well as guaranteeing the improved functioning of the internal market.

Targets to be changed
Article 6, paragraph 3 b) and paragraph 1 c) established that the minimum targets for recovery and recycling of packaging waste should be cyclically re-established every five years. The allotted time having expired, therefore, the Commission considered that it was time to redefine the targets for the second 5-year period (targets which should be achieved by 30 June 2006).
Nevertheless, time is becoming ever tighter: the long process of analysis is in fact leading to an overrun of the date at which the new targets should be reached, although that date still seems achievable even if the urgency to adopt the new targets seems more pressing, to allow member states to prepare suitable national legislation.
The new targets are higher than those previously: the global target for recovery, therefore, is between 60% (minimum) and 75% (maximum), while the global target for recycling is between 55% (minimum) and 70% (maximum).
As far as recycling specifically is concerned, it is notable that the raising of targets has an unequal impact on different packaging materials: 60% for the recycling of glass, 55% for paper and cardboard, 50% for metals and 20% for plastics, new targets have not yet been fixed for the recycling of other materials (wood, textile materials and composite materials) because data is incomplete and targets can only be set when the new information is available.
The decision to establish differential targets for individual materials, as Mrs. Wallström explained, is justified by the fact that there are several differences in the relationship between the costs and benefits of recycling. The Commissioner for the Environment, however, seemed very careful to avoid favouring one type of packaging material at the expense of another, emphasising that the differentiated targets allowed greater coherence in the internal market at the level of collecting and recycling packaging waste.

Focus on cellulose-based materials
Confining attention to the specific area of paper, the question of raising recycling targets was raised with two representatives of the sector: Ugo Dell’Aria Burani, Chairman of Pro Carton Italia and Carlo Montalbetti, Director-General of Comieco.
The former declared himself optimistic about the new targets proposed by the revision, since they did not seem to be distant threshold to reach. “If we consider that Italy respected the levels set for 2001” Mr. Dell’Aria Burani said, “it can reasonably be forecast that the new targets required by the Commissioner, although ambitious, will be achieved by Italy within the prescribed expiry date. The result achieved last year demonstrates the effectiveness of the efforts put in by the whole sector regarding packaging in cellulose materials to respect the indications of the European Union”.
In line with the Chairman of Pro Carton’s position, Carlo Montalbetti, Director-General of Comieco, also believed in Italy’s capacity to meet the European requirement.
“The efforts undertaken since 1998 to implement differentiated collection and recycling,” the Chairman of Comieco said in this regard, “are bearing fruit. So much so that they are at their best in Italy: the levels of recycling and recovery obtained under the “paper system” allowed Conai to reach the required 50%.
Comieco await with great interest the new developments of the revisions of the 1994 directive, given that, being the guarantee of the recycling of all cellulose-based materials, not only packaging, through differentiated collection, it has very much at its heart the correct and best management of cellulose-based waste, which could be the short-term objective of themed strategies regarding the management of resources and recycling announced in the Sixth Programme for environmental action.
Mr. Montalbetti explains: “In 2001, the Italian paper industry used 4.8 million tons of pulp, of which almost 1.5 million came from differentiated collection, with the aim of contributing to the voluntary target of 56% of recycled paper at a European level in 2005 (at the moment we are at 50%). This target, which is supported by the European Paper Industry Confederation (CEPI), by ERPA (recovery) and other organisations in the sector (FEFCO), corresponds in terms of quantity to an increase in recycling capacity of 10 million tonnes for the whole of Europe”.