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March 2004
Umberto Mariani - Nato a Milano il 16 novembre 1936, si è formato artisticamente negli anni Cinquanta, dunque in piena epoca di ricostruzione e dibattito culturale, frequentando prima il Liceo e poi l’Accademia di Brera. Una formazione che si è completata con l’attività di assistente esercitata nello studio del maestro Achille Funi.

Hanno detto di lui
Il mito della piega: tra evidenza e segreto
[…] La piega che sfida la bidimensionalità della pittura e del suo supporto, per parlarci di celate “profondità”, di segreti interspazi. […] Il lavoro di Mariani si incentra sulla messa in scena multimaterica e multimediale, da cui il motivo della piega (l’involvere, il velare, il sovrapporre, l’accennare-occultare, l’alludere-illudere) non scompare mai.
[…] Negli anni ’90 si apre il ciclo de “L’ immagine celata”, in cui Mariani si serve di lamine di piombo su cui imprime figure e segni giocati su delicate gradazioni di ombra e luce: lettere, numeri, figure geometriche, che hanno come nucleo il motivo del calco e, quindi, il rapporto interno/esterno, positivo/negativo…
[…] Il lavoro di Mariani non documenta una relazione con lo spazio, ma è espressione della coscienza dello spazio, non astratto o geometrico, concettuale, ma spazio dell’anima, modellato dal ricordo, dall’accumulo del tempo, che ri-piega la materia all’infinito […] (Silvia Pegoraro, dal catalogo “Percorsi nel Mito. Quattro artisti a Milano”, Electa)

Umberto Mariani - Born 16th November 1936, in Milan. His artistic training started at the Brera Liceo and continued at the Brera Academy, during the Fifities, thus, at the height of reconstruction and cultural debate. He then became assistant in Achille Funi’s studio.

It has been said on his count
The myth of the fold: between evidence
and secret
[…] The fold that challenges the two-dimensionality of painting and its support in order to convey the idea of hidden “depths”, secret inter-spaces. […] Mariani’s work moves towards a multi-material and multi-medial production, from which the motif of the fold (involving, veiling, overlapping, hinting and concealing, alluding and illuding) never disappears.
[…] In the nineties Mariani began the cycle Immagine Celata (Hidden Image), in which he uses lead sheets, imprinting on them figures and signs with delicate use of shadow and light. Letters, numbers, geometrical figures centred around the motif of the cast, and therefore the relation between the internal and the external, positive and negative…
[…] Mariani’s work doesn’t record a relation with space, but it’s the expression of an awareness of space which is not abstract and geometric, conceptual: a space of the soul, shaped by memory, by the accumulation of time, which re-folds the material ad infinitum […] (Silvia Pegoraro, from “Percorsi nel Mito. Quattro artisti a Milano”, Electa)



La forma celata: asso di quadri
Umberto Mariani
1993, acrilico su lamina di piombo,
81 x 60,5 cm