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Le soluzioni Gema migliorano i flussi logistici
End of line Gema’ s solutions improve logistical flows
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Elettronica di oggi … e domani?
Electronics of today… and tomorrow?
Macchine automatiche. Progettare e implementare la migliore automazione possibile sulle macchine di confezionamento è fondamentale per elevare produttività e qualità. Considerazioni sulla realtà di fatto. Prima puntata.
Designing and implementing the best possible automation on packaging machines is fundamental for increasing productivity and quality. Considerations on the situation at hand. First instalment.
Uno per tutte
One for all
E’ destinato all’automazione di ogni tipo di confezionatrice, il nuovo pacchetto tecnologico di ELAU
ELAU’s new technological package is destined for automation of any packaging machine type
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Storie
Standard e su misura, soprattutto efficienti

FINE LINEA Le soluzioni Gema offrono a produttori di generi alimentari e non, nonché alla grande distribuzione, l’opportunità di migliorare i flussi logistici all’interno dei propri stabilimenti. A tutto vantaggio dell’efficienza e della produttività. L.G.

Ormai, le sue macchine e le sue linee complete movimentano e imballano a regola d’arte i più svariati prodotti dell’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica. Parliamo di Gema e di una tecnologia sempre in divenire, capace di proporre il giusto equilibrio fra la flessibilità di soluzioni standard e la versatilità di impianti personalizzati, grazie a una lettura intelligente delle esigenze di quanti (produttori di generi alimentari e non, ma anche grande distribuzione) puntino a incrementare produttività ed efficienza, migliorando il flusso logistico all’interno della propria azienda.
Il presente di Gema è caratterizzato dal dinamismo e da quel certo “orgoglio del fare”, che le ha consentito nel tempo di offrire soluzioni mirate a un parco clienti consolidato e in crescita costante, senza tra l’altro risentire delle difficoltà congiunturali generalizzate.

Dal presente al passato, e ritorno
Ma, come spesso accade, per comprendere al meglio i segni del presente, è necessario fare un passo indietro; nel caso specifico, guardare alla storia di questa azienda emiliana può essere illuminante. Gabriele Gennaro, oggi alla guida della società, ha infatti vissuto fin da ragazzo la realtà produttiva e, soprattutto, le dinamiche e le esigenze concrete dei produttori, apprendendo “il mestiere” dal padre Alessandro che, 25 anni fa, fondava l’azienda con il preciso intento di facilitare la manipolazione dei prodotti finiti.
E dal genitore ha assorbito non solo le conoscenze necessarie a costruire una buona incartonatrice o un palettizzatore efficiente, ma soprattutto la caparbietà nel farsi riconoscere come fornitore affidabile sotto molti punti di vista, passando per un’offerta di qualità, un servizio di assistenza competente e ben strutturato sul territorio nazionale e, non ultimo, la disponibilità a risolvere problemi mettendo in campo una buona dose di creatività tecnologica.
Quest’ultima, peraltro, è stata la caratteristica che ha reso possibile la nascita di Gema. Cavallo di battaglia degli esordi è stata infatti una macchina, l’“incestellatore”, studiata e realizzata in modo quasi autarchico da Alessandro, che sviluppò un’intuizione avuta collaudando grandi impianti di riempimento nel settore lattiero caseario, dove mancava un sistema per automatizzare l’inserimento dei contenitori poliaccoppiati nei cestelli di plastica. L’installazione del sistema presso l’impianto produttivo di un noto industriale del latte di Parma spianò di fatto la strada alla nascita della società.

Ultime dal pianeta Gema
Sfruttando le competenze di uno staff qualificato e intraprendente, Gema studia e realizza singole macchine e impianti completi “chiavi in mano”, che si adattano tanto alle caratteristiche dei prodotti da trattare quanto a quelle dello stabilimento (particolare, questo, non certo trascurabile). L’approccio versatile si esprime poi nella capacità di intervenire su sistemi già operativi, migliorandone le prestazioni o adattandoli all’evoluzione dei prodotti. Riportiamo qualche esempio della produzione più recente.

• Formatrici di vassoi PCF/Y e PCF Formano i vassoi a partire dal cartone disteso e prefustellato, prelevandolo da apposito magazzino tramite ventose con venturimetri. PCF/Y preleva e forma i vassoi con sistema a incastro; PCF utilizza invece un sistema hot melt. Entrambi i modelli presentano: stazione di prelevamento con magazzino-vassoi; carrello pneumatico per l’avanzamento, quadro pneumatico per elettrovalvole, impianto pneumatico a bordo macchina e impianto elettrico di bordo, con sensori per il corretto ciclo macchina. La PCF/Y, inoltre, è dotata di stazione di prelievo e prima formatura e stazione pneumatica di chiusura falde laterali, mentre il modello PCF è corredato di stazione intermedia spruzzo-colla e gruppo tramoggia, con apposita testata per la formatura.

• Depalettizzatore automatico SBV/V-P Costruito con materiali inossidabili, depalettizza contenitori vuoti (bottiglie di PET o vetro, vasetti di vetro e barattoli di banda stagnata o alluminio), da pallet Euro 800x1200 o 1000x1200, con interfalda piana o cappuccio (vassoio capovolto) tra gli strati.
La macchina è equipaggiata con un trasportatore-bancali a tre catene di resina (lunghezza 5600 mm), completo di stazione di carico con riscontri fissi e fotocellule di traguardo, presenti anche alla stazione di uscita della paletta vuota. Inoltre, il modello è dotato di gruppo togli-falda automatico a traslazione meccanica e testata di presa a ventose con salita/discesa a comando pneumatico e magazzino falde sopra la stazione di uscita. Il nastro di uscita a catena table-top di resina, poi, presenta un gruppo contro-spintore atto allo sfilamento diretto dei prodotti in fila singola. Tra gli optional si segnalano: gruppo aspiratore aria per la stabilità delle bottiglie PET in uscita; tappeto di uscita su più file con sfilamento in fila singola e magazzino impilatore automatico delle palette vuote.

• Incartonatrice automatica PS/C-B4 Dotata di testate di presa a campane, dispone bottiglie di PET o vetro in 3-4 cartoni vuoti preformati o in cestelli di plastica; equipaggiata invece con testate a ventose, può introdurre nei cartoni, su più strati, barattoli, scatole di tonno e vasetti di vetro. I prodotti arrivano alla macchina su più file, mediante gruppo smistatore in alimentazione. Il nastro dosatore (lunghezza 2500 mm ca.), con controllo a fotocellule e/o sensore di traguardo-prodotti, permette il solo ingresso di un blocco di prodotti.
Un gruppo di distanziamento permette quindi l’allontanamento delle testate, dopo il prelievo, per una corretta introduzione nei cartoni. I contenitori sono immessi 3 o 4 per volta in macchina e poi spinti nelle stazioni di riempimento: il nastro trasportatore, di resina, è completo di gruppi di arresto (in alimentazione cestelli), fotocellule o sensori di controllo (in uscita cestelli) e guide regolabili. L’incartonatrice è dotata di sistemi di protezione e sicurezza a norma CE.


Stories
Standard and tailor made, aboveall efficient
END OF LINE - Gema offers foodstuff and other producers as well as broadscale distribution the opportunity of improving logistical flows within their own works. All to the advantage of efficiency and productivity. L.G.

By now their machines and complete lines handle and provide state-of-the-art packaging of the most varied food industry, pharmaceutical and cosmetic products. This in a sentence is Gema, its technology undergoing constant improvement, capable of offering the right balance between the flexibility of standard solutions and the versatility of personalised systems, thanks to an intelligent reading of the needs of those (foodstuff and other producers, but also broadscale distribution) who aim at increasing productivity and efficiency, improving the logistical flow inside their own concerns.
Gema’s present features a dynamism and that will to get on and do things that has enabled them in time to offer targeted solutions to a consolidated customer base that is growing constantly, without what is more suffering from the generally difficult economic climate.

From present to past and back again
But as often happens, to best understand the signs of the present, one need take a step back; in the specific case, taking a look at the history of this Emilian concern helps throw light on things. Gabriele Gennaro, who today heads the concern, in fact experienced the business as a boy, aboveall the dynamics and the concrete needs of the manufacturers, learning the “trade” from his father Alessandro who, 25 years ago, founded the concern with the precise intent of facilitating the manipulation of finished products.
And his father not only passed on the knowhow and skills needed to build a good casepacking machine or an efficient palletizer, but aboveall the stubbornness in having himself recognized as a reliable supplier under many points of view, going by way of a quality product offer, a competent assistance service well structured throughout the country and, not least, the readiness to solve problems fielding a good dose of technological creativity.
The latter point what is more was the feature that led to the creation of Gema. Its initial piece de resistance was in fact a machine, the “basket filler”, devised and created almost totally independently by Alessandro, developing an idea that came to him while doing the trials of a huge filling system in the dairy sector, where a system for automating the insertion of the polylaminate containers into the plastic baskets was lacking.
The system’s installation in the manufacturing plant of a wellknown industrialist in the Parma dairy sector in fact paved the way to the creation of the concern.

The latest from the world of Gema
Exploiting the skills of a qualified and enterprising team, Gema studies and creates single machines as well as complete “turnkey” systems, that can be suited to the characteristics of the products to be processed as much as they can to the works (this a detail not to be overlooked).
This versatile approach is also seen in the capacity to intervene on already working systems, improving their performance or adapting them to the evolution of the products. We here list some examples of their most recent output.

• PCF/Y and PCF tray forming machines
They form trays starting from flat and pre die-cut board, picking them up from a special store using metred suckers. PCF/Y picks up and forms the trays using wedge joins; PCF in turn uses a hot melt system. Both the models have: pick-up station with tray store; pneumatic feed trolley, pneumatic panel for electrovalves, pneumatic system on board machine and incorporated electrical system with sensors for the correct machine cycle. As well as that the PCF/Y has a pick-up and first forming station as well as a pneumatic station for closing the side flaps, while the PCF model has an intermediary spray-glue station and hopper unit, with special forming head.

• SBV/V-P automatic depalletiser
Made in stainless steel material, it depalletises empty containers (PET or glass bottles, glass jars and tin or aluminium cans), from 800x1200 or 1000x1200 Europallets, with flat separator or hood (upturned tray) between the layers.
The machine can be fitted with a resin triple chain pallet transporter (lenght 5600 mm), complete with load station with set markers and limit photocel, these too at the empty pallet outfeed station. As well as that, the model is fitted with a mechanically driven automatic separator removal unit and sucker pick-up units with pneumatically controlled raising and lowering operations and separator store above the outfeed station. The resin table-top outfeed chain belt has a counterthrust unit for lining up the products in single file. Among the optionals we highlight: air aspiration unit for the stability of the PET bottles in outfeed; multi-lane outfeed with lining up in single file and automatic stacking store for empty pallets.

• PS/C-B4 automatic casepacker
Fitted with dome-shaped pick-up heads, the machine orders PET or glass bottles in 3-4 empty preformed boxes or in plastic baskets; in turn fitted with sucker heads, it can place cans, tunafish tins or glass jars into cartons on several layers.
The products reach the machine in several rows by way of a feed sorting system. The dosing belt (lenght 2500 mm ca.) with photocel control and/or product limit sensor, allows the infeed of only one block of products.
A distancing unit hence enables the withdrawal of the heads after the pick-up operation, enabling a correct introduction of the product into the cartons. The containers are placed 3 or 4 at a time in the machine and then thrust to the filling station: the conveyor belt, made in resin, has an arrest unit (basket feed), control photocells or sensors (basket outfeed) and adjustable guides. The casepacker is fitted with EC standard safety and protection systems.




Standard e su misura, soprattutto efficienti
Standard and tailor made, aboveall efficient