Esportare qualità
Exporting quality

Strategie di crescita di El.More, che consolida in Europa e nel lontano Oriente
Growth strategies of El.More, which is strengthening its position in both Europe and the Far East
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Un marchio, molte soluzioni)
Cicrespi continua a mettere in campo “idee”… e fonda una nuova società
One brand, many solutions - Cicrespi continues to field “ideas”… and has founded a new concern







Strategie di crescita Dopo una prima fase di sviluppo progressivo e costante sul mercato nazionale delle unità lineari, El.More si sta strutturando a tutti i livelli per crescere anche all’estero, consolidando in Europa e nel lontano Oriente. Come? Fornendo prodotti già assemblati e personalizzati, di qualità testata e certificata. Elena Piccinelli

Controcorrente. Questo è l’aggettivo che qualifica le strategie di sviluppo della El.More, azienda di proprietà con sede a Sesto San Giovanni (MI), specializzata nella progettazione e nella produzione di componenti meccanici per l’automazione industriale (unità lineari e tavole lineari di precisione).
Controcorrente in un duplice senso: da un lato, la società manifesta una vivacità e una cultura imprenditoriale decisamente fuori standard rispetto alla sua “taglia” e si sta dotando di strutture produttive e organizzative da media impresa manageriale, coerenti con gli obiettivi di crescita dichiarati. Dall’altro - ed è forse l’aspetto più suggestivo - sta attivando canali di export verso le aree del Far East, proprio da dove arrivano competitor molto agguerriti, con cui El.More intende confrontarsi “vis à vis” direttamente sul loro terreno.
Un’impresa (in tutti i sensi) tutt’altro che banale, dunque, che deve fare i conti con la congiuntura generale poco brillante, ma che mostra tutti i tratti della razionalità e di quel sano coraggio imprenditoriale che ha fin qui sostenuto l’affermazione del modello italiano nel mondo.
Partendo anzitutto da un prodotto che - questa è la scommessa - ha le caratteristiche necessarie a sostenerne l’ulteriore affermazione sui grandi mercati manifatturieri di sbocco.

Crescere guardando a Oriente
«Divenire un’azienda di riferimento sia per volumi sia per qualità e completezza di gamma, in grado di competere sui mercati globali con concorrenti esteri di dimensioni assai maggiori». Questi ambiziosi obiettivi rispecchiano l’ottimismo di Lucio Viola, direttore generale di El.More, e ben rappresentano lo spirito che anima l’azienda di Sesto San Giovanni. Nata nel 1984 e riconvertita nel ’90 all’attuale produzione di unità e tavole lineari per l’automazione meccanica, El.More è cresciuta con regolarità costante, arrivando ad un volume di produzione nel 2004 di oltre 3.000 unità l’anno.
E ora si propone di compiere un salto di qualità, ispirato a un cambio deciso di visione aziendale: «Attualmente l’export rappresenta il 30% circa del fatturato ed è diretto soprattutto ai Paesi dell’Europa occidentale, ma entro un paio d’anni al massimo puntiamo a raggiungere quota 50% e, soprattutto, a spostare sempre più a Est i confini del nostro mondo», dichiara il manager. Che precisa: «I nostri prossimi obiettivi commerciali sono, tra l’altro, nel Far East, dove puntiamo su Cina, Taiwan e Corea, ma anche su Malesia o Tailandia, al servizio sia delle multinazionali sia dell’industria locale che richiede prodotti di base (a prezzi coerenti) ma di qualità».
Il primo passo in questo senso è stata la riorganizzazione dell’area produttiva, in modo da sfruttare al meglio la superficie a disposizione e rendere più fluide le lavorazioni. Impegnativi al proposito gli investimenti, che hanno riguardato i nuovi e modernissimi magazzini verticali, in grado di custodire fino a 77.000 kg di profili, e la zona di avvitatura, che è stata completamente automatizzata. Grazie a questi interventi, e alla rigorosa ridefinizione dei flussi produttivi, oggi El.More dispone di una «struttura efficiente, sicura e flessibile, in grado di adeguare l’output ai ritmi di crescita della domanda».
Ma non basta. L’altro grande capitolo di spesa riguarda la R&S, su cui la società investe da sempre risorse importanti. «Attualmente El.More propone due macro categorie di prodotto: le unità lineari (core business dell’azienda, composte da 6 famiglie di base, ulteriormente articolate per sezione) e le tavole di posizionamento (attualmente disponibili in 4 grandezze diverse). In entrambi i casi stiamo impegnandoci a sviluppare gli estremi della gamma; da un lato, infatti, ci concentriamo sulle esigenze “entry level”, dove bisogna garantire un buon livello di prestazione ma anche tenere in grande considerazione i costi complessivi.
Contemporaneamente, stiamo investendo sul top di gamma, per esempio perfezionando tavole per clean room (dunque di classe 100 o addirittura 10) e, più in generale, per tutte le applicazioni dove sia richiesto un controllo severo delle emissioni, tipicamente nella microelettronica».

Punto di forza: il preassemblato
Attualmente, l’85% dell’offerta El.More è costituita dalle unità lineari preassemblate, costituite da una base di alluminio estrusa (progettata all’interno e realizzata dai terzisti partner), su cui vengono montati i componenti di volta in volta necessari alle diverse applicazioni: «Guide a ricircolo di sfere piuttosto che cuscinetti ad arco gotico e barre temprate; con trazione a cinghia, rinforzata con cavi in acciaio, o con viti a ricircolo di sfere, il tutto inserito in un sistema con una testata folle e una testata motrice», esemplifica Viola. Che precisa: «Noi realizziamo solo la parte meccanica dei sistemi (i componenti elettrici ed elettronici e i controlli vengono aggiunti dal cliente, Ndr), che vengono impiegati nelle aree più diverse dello stabilimento, dal pick and place di precisione all’automazione del fine linea, piuttosto che nei trasferimenti da un’isola di lavoro all’altra. Ci rivolgiamo, dunque, essenzialmente ai costruttori di macchine, di processo o di imballaggio, che fino ad oggi realizzavano questo tipo di componente “in casa”, ma che ora avvertono la necessità di concentrare le risorse progettuali e organizzative sulla propria attività specifica, rifornendosi di unità e tavole preassemblate da un produttore specializzato».
Questa è stata la scommessa della società milanese quando, su pressione della concorrenza asiatica, ha riconvertito la propria produzione dall’elettronica delle origini alla meccanica di oggi. «Si è trattato di una scelta lungimirante - sottolinea Viola - sostenuta da studi settoriali che evidenziavano le necessità di automazione in molti settori manifatturieri (dal “bianco” all’automotive, passando per il packaging…) e, al contempo, il vuoto di offerta in questo segmento del mercato. Oggi, con 15 anni di esperienza, innumerevoli clienti, una quota rilevante del mercato domestico e - inevitabile - nuovi concorrenti, possiamo dire di aver messo in campo soluzioni capaci di offrire risposte efficaci a problemi concreti».
Su misura e garantito
Una fornitura costante di pezzi, disegnati e assemblati su misura da parte di un produttore esperto, ma anche eliminazione di una serie di costi e, soprattutto, di problemi: questi dunque, in estrema sintesi, i vantaggi che El.More offre ai propri clienti. Come? Anzitutto dimensionando ed equipaggiando ogni singolo prodotto, così da garantirne funzionalità e durata. In secondo luogo, documentandone caratteristiche e prestazioni, grazie alla tracciabilità del processo e ai dettagliati certificati di collaudo.
«Anche sul controllo qualità sia dei semilavorati realizzati dai subfornitori sia dei prodotti finiti in consegna - precisa al riguardo Viola - abbiamo investito molte risorse. Abbiamo attrezzato un’area apposita, a temperatura controllata, con strumentazione digitale, con cui possiamo attuare i testi più severi.
In generale, i pezzi in entrata che facciamo realizzare su disegno e le unità lineari in uscita vengono verificati con controlli di tipo statistico; le tavole lineari, invece, che rilavoriamo completamente e devono garantire una precisione con tolleranze da 50 a 5 micron, sono testate al 100% e accompagnate dalla documentazione del loro comportamento reale in termini di rotazione, beccheggio o rollio.
Questo tipo di scheda tecnica, dunque, non solo testimonia il rispetto delle specifiche concordate, ma descrive anche gli scostamenti dai tracciati ideali, permettendo così all’utilizzatore di effettuare le eventuali correzioni sui propri centri di controllo numerico».
Questo approccio alla qualità di prodotto e di servizio comporta un ulteriore e determinante risvolto sul piano dell’assistenza post vendita. «La gestione degli interventi di revisione o sostituzione di pezzi - spiega Viola - viene effettuata direttamente in sede, entro 24 ore. E non potrebbe essere altrimenti: dato che tutte le nostre forniture sono fortemente personalizzate, con corse tarate sul millimetro e una componentistica ad hoc, in caso di usura o errore ciascun prodotto deve essere ricostruito ex novo, e non è dunque possibile allestire un magazzino dei ricambi assemblati. Per questo motivo, già in fase di progetto, dimensioniamo i pezzi così da assicurarne efficienza e durata nel tempo, e registrando di conseguenza una bassissima percentuale di richieste di intervento».



Automation
Exporting quality


GROWTH STRATEGIES - After an initial stage of constant progressive growth on the Italian market of linear units, El.More is now restructuring all levels to expand on the international scene, strengthening its position in both Europe and the Far East. How? By providing pre-assembled personalised products, of proven certified quality.
Elena Piccinelli

Going against the general trend. That's what best describes the development strategies of El.More, a privately-owned business based in Sesto San Giovanni (MI), specialising in the design and production of mechanical components for industrial automation (linear units and linear precision benches). Against the general trend in two ways: firstly because the company is highly dynamic and enjoys a far from standard entrepreneurial style, especially when one considers its “size” and the fact that it's introducing production and organisation structures typical of a medium-sized managerial firm, in line with its declared growth objectives; and secondly - and perhaps most significantly - because it's setting up export links with the Far East, precisely where its fiercest competitors come from and where El.More intends to challenge them directly “vis à vis” on their home ground.
An enterprise (in all senses of the word) that's far from banal and which must cope with the far from brilliant general economic situation. But which also shows off all the rationalism and healthy entrepreneurial courage that has been behind the success of so many Italian companies around the world. And starting from a product that - this is the gamble - has all the right characteristics to sustain further success on the major manufacturing outlet markets.

Growth, with the Far East in its sights
"To become a leading company in terms of both volumes and the quality and fullness of the range; to be capable of competing on the global market and up against much bigger foreign concerns."These ambitious goals reflect the optimism felt by Lucio Viola, managing director of El.More and easily represent the spirit of this company from Sesto San Giovanni. Set up in 1984 with a change in direction in ’90 to include today's production of linear units and benches for mechanical automation, El.More has grown steadily over the years and now boasts output of more than 3,000 units a year (2004). It now intends to make a jump in quality, inspired by a definite change in the company: "At present, our exports account for about 30% of turnover and are mainly directed to Eastern European countries, but within a couple of years at the most we expect that figure to rise to 50% and to shift our horizons further East," states the manager, pointing out that "our short-term commercial goals are the Far East and especially China, Taiwan and Korea, plus Malaysia or Thailand, to serve both the multinationals and local industry demanding basic (low-cost), yet quality products."
The first step in this direction has been the reorganisation of our production area in order to exploit available space and to streamline the processes. Huge investments have been made in new, cutting-edge vertical warehouses capable of holding up to 77,000 kg of profiles, not to mention the new fully automated screwing area. Thanks to this and a drastic redefinition of the work flows, El.More now has an "efficient, safe and flexible structure that can adapt output to meet growth in demand."
And that's not all. The other great investment has been in R&D, an area that's always been well funded. "Right now, El.More proposes two macro product categories: linear units (the core business, with 6 basic families, further split into sections) and positioning benches (currently available in 4 different sizes).
We are now working on extending the range in both cases: by focussing on “entry level” needs, where one must guarantee good performance while keeping overall costs down, and at the same time by investing in top of the range, including the perfecting of benches for clean rooms (class 100 or even 10) and, on a more general note, for all applications where strict emission control is required, typical of the microelectronics field."

Strength: pre-assembly
Pre-assembled linear units currently account for 85% of El.More's output: with an extruded aluminium base (designed in-house and built by external partners), on which the various components are then mounted to suit the different applications: "ball circulation guides or gothic arch bearings and hardened bars; drive belts, boosted with steel cables or ball circulation screws, all within a system of idle wheels and a driving head", says Viola by way of example. He goes on to specify: "we only build the mechanical part of these systems (Ed: the electrics, electronics and controls are then added by the customer) used in widely differing parts of the factory, from high precision pick and place to end line automation, or in transfers from one work island to another. So our targets are machine, process or packaging constructors who have until now built these components in-house, but now feel the need to concentrate their design and organisational resources on their core business, outsourcing pre-assembled units and benches from an expert producer."
This was the challenge this Milanese company set itself when, in the face of Asian competition, it converted its production from the original electronics to today's mechanical products. "A far-sighted choice," stresses Viola, "sustained by market studies that highlight the need for automation in many sectors of manufacturing (from “white” to automobiles, not to mention packaging…) and, at the same time, a dearth of offers in this market segment. Today, with 15 years of experience, innumerable customers, a large share of the Italian market and - inevitably - new competitors, we can safely say that our solutions offer highly effective answers to definite problems."
Made to measure
and guaranteed
A constant supply of parts, designed and assembled to measure by an expert producer, plus the elimination of a series of costs and, especially, problems: these in brief are the advantages that El.More offers its customers. How? Firstly by sizing and equipping each individual product to guarantee top efficiency and long life. Secondly, by documenting the characteristics and performance thanks to process tracing and detailed test certificates.
"We've also invested a lot in quality control," says Viola, "covering both semi-finished products from our subcontractors and the end products we deliver. We've set up a specific area with controlled temperature and digital instruments for the strictest tests. More generally, incoming pieces built to design and the finished linear units are all checked using statistic controls; our linear benches, on the other hand, are completely processed by us and are expected to guarantee precision with tolerances of between 50 and 5 microns, they are 100% tested and accompanies with documentation of their real behaviour in terms of rotation, pitch and roll. This type of technical sheet not only proves respect of the agreed specifications, but also describes any deviation from the ideal line, thus allowing the user to make the necessary corrections on his numerical control centres."
This approach to product and service quality involves a further important consequence in the company's after-sales assistance plan. "Overhauls and replacements are managed directly in the factory and within 24 hours," explains Viola. "And it really couldn't be any other way, given that our supplies are all highly personalised, with strokes calibrated to the millimetre and ad hoc supplies. This means that if any part becomes worn or defective, the whole product needs to be built again from scratch and so a spare-parts store is out of the question.
For this reason, we already size the pieces to guarantee their efficiency and durability, resulting in extremely few requests for intervention."



Applicazioni nel packaging
Le unità e le tavole della El.More stanno incontrando crescente favore tra gli utilizzatori anche nel mondo dell’imballaggio (dall’inscatolamento alla palettizzazione, fino alla marcatura). «Nel packaging - spiega Viola - stiamo conquistando nuovi spazi anche grazie al fatto che siamo in grado di proporre una gamma di prodotti molto ampia, destinata ai più precisi e veloci pick and place così come alle grandi unità autoportanti di palettizzazione, piuttosto che alla movimentazione su tre assi del marcatore in linea. Oggi, accanto alle soluzioni più semplici, abbiamo sviluppato sistemi complessi, e grazie ai nuovi traguardi raggiunti in fatto di velocità (5 m/s), accelerazione (fino a 50 m/s2), carico (oltre i 1.000 N), precisione e ripetibilità nell’ordine dei centesimi di mm, siamo arrivati a servire anche l’assemblaggio». La convenienza? Di ordine organizzativo e - considerati tutti i vantaggi, garanzia compresa - anche economico. Tanto che El.More prefigura per le unità lineari un tipo di sviluppo simile a quello già vissuto dai riduttori di velocità, «fino a poco tempo fa oggetto di una sorta di “fai-da-te” aziendale, e oggi prodotti esclusivamente da imprese specializzate».



Packaging applications
El.More units and benches are increasingly popular with users even in the packaging industry (from case to pallet, even marking).
"We're gaining market share in packaging," explains Viola, "thanks also the fact that we can offer a very wide range of products for the fastest and most precise pick and place systems, not to mention large self-supporting palletising units and three axis movement of inline markers. Today, alongside the simpler solutions, we've also developed some complex systems and, thanks to new standards in speed (5 m/s), acceleration (up to 50 m/s2), load (over 1,000 N), precision and repeatability within a hundredth of a mm, we now also serve the assembly sector." What are the benefits? Better organisation and lower costs, the latter in view of all the advantages, including the warranty. Indeed, El.More expects to see growth in linear units similar to that already seen in speed controls "up until recently a sort of DIY device built in-house, but now produced exclusively by specialist firms."