italiaimballaggio
January/February 2003
Stefano Lavorini
I have a dream…

The rain it raineth on the just
And also on the unjust fella,
But chiefly on the just, because
The Unjust steals the just's umbrella. (W. Sichel, Sands of Time)


Far from wishing to play the moralist, this time dear Readers I will tell you a story of everyday madness, useful - if it doesn’t bring you directly to tears - for being ironic about the devastating superficiality of those that govern us.
A story that sounds like a pub joke but alas this time around really does affect You all in some way.
Cutting it short, Onorevole Bonaiuti, Undersecretary to the Italian Prime Minister with delegation for publishing, WHILE ON 27 NOVEMBER proposing the extension of reduced postal rates, those that have always applied to newspapers and periodicals to support their distribution (declaring: “the extension has been made necessary following market developments. It has in fact been rated that the conditions still do not exist for modifying the reigning system without causing serious prejudice to the entire system and in particular to minor publishing, sector that the government has always considered as an indispensable resource to Italian industry in all its forms”), THE SAME DAY the same Bonaiuti signed Decree n. 294 published 2 January 2003 by the Gazzetta Ufficiale, that excludes magazines that do not have at least 60% of their copies paid by subscribers from reduced postal rates. A paradox considering the reality of a sector that, in Italy and abroad mainly lives off publishing products distributed guaranteed free of charge.
The Government, imposing a dramatic increase in postal rates, penalizes everyone and probably thus decrees “the closing down of many technical and specialised publications, that constitute the connective tissue of information and updating for the entire category of the productive, commercial and scientific world, from research to services” as Anes (National Italian Specialist Periodical Publishing Association) stated in its vibrant and indignant communiqué.
…Well anyway, in the light of what is happening, I think that as usual, there is nothing else to do but to roll up ones sleeves, fight for ones rights, and hold true to ones commitments regarding the quality of the editorial product and its diffusion.
But not only that: perhaps one can do more, asking our readers (that, by definition everyone would have as “distracted and acrytical”, but who on the contrary I know to be very punctilious) to make a choice and take out a subscription that clearly bears witness to their appreciation and support for this (or any other) magazine. And thus, despite the slings and arrows of outrageous fortune, I think that one has to and can continue to dream…Subscribe: the form is on page 246.
Milan, 10 January 2003


Piove sul giusto e piove sull’ingiusto. Ma sul giusto piove di più, perché l’ingiusto gli ruba l’ombrello (W. Sichel, Sands of time)


Lungi da me l’idea di voler fare il moralista, questa volta, cari Lettori vi racconto una storia, mi viene da dire, di ordinaria follia, buona per ironizzare – se non si vuol piangere - sulla superficialità devastante dei nostri governanti.
Una storia da bar, ma che, ahimè, questa volta è proprio vera e che in qualche modo Vi riguarda.
In poche parole, l'Onorevole Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l'Editoria, MENTRE IL 27 NOVEMBRE proponeva al Parlamento la proroga delle tariffe postali agevolate, quelle che da sempre vengono applicate a giornali e a periodici per sostenerne la spedizione (dichiarando: "la proroga si è resa necessaria in seguito agli sviluppi del mercato. Si è infatti valutato che non sussistono ancora le condizioni per modificare il regime vigente senza che ciò comporti un serio pregiudizio per l'intero sistema e in particolare per l'editoria minore, settore che il governo ha sempre considerato una ricchezza indispensabile all'apparato produttivo del nostro Paese"), NEL MEDESIMO GIORNO lo stesso Bonaiuti firmava il Decreto n. 294 pubblicato il 2 gennaio 2003 dalla Gazzetta Ufficiale, che esclude dalle tariffe postali agevolate le riviste che non hanno almeno il 60% di copie pagate dagli abbonati.
Un paradosso, considerata la realtà di un settore che, in Italia e all’estero, vive di prodotti editoriali diffusi a titolo prevalentemente gratuito e garantito.
Il Governo, imponendo un drammatico aumento delle tariffe postali, penalizza tutti e probabilmente decreta così "la chiusura di molte riviste tecniche e specializzate, che costituiscono il tessuto connettivo dell'informazione e dell'aggiornamento per intere categorie del mondo produttivo, commerciale, scientifico, della ricerca e dei servizi" come ben spiega Anes (Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata) in un suo vibrante e sdegnato comunicato stampa.
… Ebbene, alla luce di quanto sta accadendo, penso che, come al solito, non si possa far altro che rimboccarsi le maniche, lottare per affermare le proprie ragioni, tenendo fede, peraltro, agli impegni in termini di qualità del prodotto editoriale e di diffusione.
Ma non solo: forse si può fare di più, chiedendo ai lettori (che, per definizione, tutti vorrebbero “distratti e acritici”, ma che al contrario io so molto attenti) di fare una scelta, sottoscrivendo un abbonamento che testimoni in modo chiaro il loro apprezzamento e sostegno per questa (o altra) rivista.
E così, nonostante i dardi di un’avversa fortuna, penso che si debba e si possa comunque continuare a sognare… Abbonatevi: il modulo è alla pagina 246.

Milano, 10 Gennaio 2003